Missioni Consolata - Febbraio 2005

DOSSIER GIAPPONE A 60 anni da Hiroshima e Nagasaki. SINKIANG Sugli Uiguri le prepotenze della Cina. MAREMOTO Perché tanto dolore e sofferenza? f EBBRAIO 2005

Con questo viaggio in KENYA vogliamo stabilire un incontro personale con le popolazioni locali, osservando la loro vita e i loro costumi, nei luoghi dove si verifica la t>romozione umana e l'evangelizzazione dei missionari. E un viaggio di «conoscenza)) che ci apre a vasti orizzonti e ci educa alla mondialità e, per i credenti , alla fraternità e alla solidarietà evange lica. padre Adolfo De Col Corso Ferruccl 14 - 10138 Torino tel. 011/4.400.444 - fax 011/ 4 .400.459 E-mali: adolfo.decol@consolata. ne t ---------------------------

• etfort~ ~w©~rR[3D GYM\ ~@~ [p@~~©ooo~ L o scorso anno, a Stresa, sul Lago Maggiore) si è tenuto t incontro TheWorld Politica! Forum, avente per tema: «Povertà nel mondo: una sfida alla globalizzazione». Ho avuto la possibilt'tà diparteciparvz:· penso che valga la pena sottolineare qualche aspetto che merita ulteriore approfondt1nento. È fuori discussione che qualunque sforzo dianalisz' e programmazione per risolvere la drammatica situazionedella povertà e della fame nelTerzoMondo è meritevole diattenzione. Sotto questo profilo ben vengano iniziative che, mettendo attorno aun tavolo tanti personaggifamost' della politz'ca internazionale, ricercbino soluzioni /attibilz: atte adare una svolta alla stagnantecondizione esistente. IpoliticipresentiaStresa erano effettivamentedi primissimo pùmo: da Michail Gorbacev a Boutros Ghalt: da BenazirBhutto aMano Soares1 da Wojciech ]aruzelski a Ltonel ]ospin, da Giulzo Andreotti a Oscar Luzg,i Scal/aro e via dicendo; gente abituata agestire il potere con acume e intellt'genza, capaci anche di dare svolte epocali al corso della storia (basti pensare a quello che ha /atto Gorbacev nella ex Unzone Sovietica) per capire che i discorsi che sono stati/atti erano veramente incisivi e coglievano nel segno per quello che n'guardava i problemi trattati. Per la verità, ad ascoltarli sembrava di «leggere» una n'vista missionana con le ultime novità dalle pen/erie del mondo. I l Hmite di qu!st't·ncontro, pero, sta proprio nel /atto che «le vecchie glorie» present~ che si sono alternate discettando su questi temz: sono ormai politid fuori dalla mz·- schza o in pensione, assolutamente non più in grado di determinare nessun orientamento né economico, né sociale, né politico, in grado d't'n/luenzare le scelte dei goverm·e la vita det' popoli del Terzo Mondo. Anz~ propno l'ascoltare discorsi innovativz: per certi versi (sulle loro bocche) nvoluzzonan: portava a considerare che forse la profondità delle analisi e la cht'arezza delle soluzroni dette, erano detenninate dal/atto cheaquesti discorsinon sarebbe seguita nessuna presa diposizzonepolitica. Tanto per essere chùm: sentire relatori diprima grandezza, che hanno avuto i11 ma1zo i destini deltumanità per periodi abbastanza lungh~ af fermare che bisogna porre un/reno alla corsa agli armamentz: azzerare il debito estero e condannare la politica protezzonistica dei rispettivipaest: che impedisce ai prodottidel Terzo Mondo di entrare nel libero mercato, sembrava davvero di ascoltare padre Alex Zanotelli in una delle sue pro/etiche prese dt' posizione. Purtroppo, e qui sta il vero tallone d'Achille di questo Forum: t. pott'tta: pur autorevolt: che af fermavano queste cose, non hanno pt'ù autorità perdeterminare linee concrete di azzone, in grado di dar seguito alle loro parole. Sembrava quasi disentire il ritornello diuna canzone alla moda qualche tempo fa che diceva: «Vorrei ma non posso... », nel senso che questi personaggz: quando occupavano postidi nlievo nei rispettivi goverm: potevano, ma non hanno voluto cambiare nulla; adesso che vorrebbero fare qualcosa, non possono in quanto sono /uon· dalle stanze dei bottoni. Eipoven: nelfrattempo, come sempre stanno a guardare. MARIO BANDERA

SOMMARIO ~i lettori «Vorrei, ma non posso••• )) di Mario Bandera pagina 3 Dai lettori Cari missionari (lettere a MC} TESTIMONI pagina 6 16 febbraio: B. G. Allamano Tre intuizioni originali di Francesco Pavese pagina 12 Evangelizzare oggi Convertirsi al vangelo di Francesco Grasselli pagina 16 Corea del Sud Aprire le porte di Diego Cazzolato pagina 21 Colombia Chiamatemi moreno di Peter Kariuki pagina 47 ' RUBRICHE Chiesa nel mondo «Così sta scritto... » di Paolo Farinella Tuttomondo pagina 10 pagina 56 pagina 73

IL DOSSIER DEL MESE A 60 anni da... Hiroshima e Nagasakj lL «RAGAZZINO» E IL <(GRASSONE)} Reportage di Piergiorgio Pescali pagine 31-46 L' ALTRO MONDO Africa Occidentale Sabbie che scottano di Marcella Federici pagina 26 Sinkjang (Cina) Grattadeli nel deserto di Bianca Maria Balestra pagina 51 Israele-Palestina fotogrammi di sofferenza di Angela lano pagina 58 Quale economja? (2.pun tnta) Wolfgang Sachs - Né giustizia né pace senza ecologia di Paolo Moiola pagina 62 L'apocalisse asiatica Perché il dolore e la morte? di Paolo Farinella pagina 69 Fotografie (i numeri indicano le pagine): Archivio IMC (12 ,14,15)-Bellesi (6,13, 16-20,47,49,50)- Casali (58,59) - Internet (3,10) • Kariuki (48) · Lombardo (11) · M.Af.Namur (26-30) · ~Ikado (75) - Moiola (5,6268) • Pagliassotti (70-72) · Rossi A. (74) · Sordella (73). ldati personali forniti dagli abbonati sono usatisolo per le finalità deUa rivista n responsabUe del loro trattamento è l'amministratore, rul gli interessati possono rivolgersi per richiederne la verifica o la cancellazione negge 675/1996). l l l l L---- Gli articoU pubblicati sono responsabilità degli autori e non riflettono necessariamente l'opinione dell'editore. -----, l l l l ____ .... Mensile del Missionari della Consolata fondato ne l 1899 Direzione, redazione e amministrazione: Corso Ferruccl, n. l-4 - lO138Torino tel. 011.4.-400.'400 - fax 01 L-4.<400.-459 E...mall: rlvista@mlsslonlconsolataonlus.it 8ellesi@mlsslonarlconsolata.ìt Sito internet: WHW.mlsslonlcoiUOiataonll.IS.ìt Redazione: Benedetto BeUesl (direttore· .-438) franceKO Bemardl (direttore resp. - .+46) G"~omo Mazzotti (.-436 • resp. RMst;a «AMICO») Paolo Moiola (.-458) Sito intemet: Maurizio Pa;iassottl Cotlaboratori: A.Antonèltl, B.Bàlestra. S.Battqlia, M.Be!lo {dol&.lrldno), S.BottJ&noM., S.Calvani (da &,«d). C.Caramantl, D.Cuaft,G.Chlesa, D.Dal Bon. P.Farinella.A.Lano, M.~ P.hsali,~ G.Sattin (~).l Tubaldo ~MISSIONI CoNsoi.A.TA OM_U$ ~: Guido Flllpello, tel OJ 1.4.400.+t7 Setreteria: p.Gicwannl Yenturlnl. tel 011.4.400.439 Ulldo::tel 011.4.400.+t7 ·fax Oll..f.-.411 SeiJI atesial searewtaOmisalonlconsolataofllul.k .Ardlivlo fototrakos Franca farcrt Gndlco1 Carlo Nepo~ Il~ m.m.nte l lettori ·~anche~. ~di formulone ecllnformuione df ~ CONSOV.TA C>Nw$». CoaliO con.nte poetale n. U.40.SI.35 Tutd i~ o otrene tonO deb.a... cllc:hllltuiiM dei J'8ddld. Speci -.p..~ c.lO.c.. teae 661196 ~ecc. . Ala. tr.TortnO - 15....... ~ 79 Jic:ritco ~~t~~. ....... CJ$060 l/34M 11. IO. 91 Scampi: CMIIIt, lorpro {l'orino).

• • • ISSIOnarl Stupenda Eleonora Carissimo direttore, sono un antico lettore di Missioni Consolata, amico anche dell'ex direttore, padre Francesco Bemardi, con il quale ho lavorato in Tanzania: lui o Madibira ed io a Mdabulo. Sono stato un «aggregato» per qualche anno ai missiona· ri della Consolata. Ora so· no parroco a Potenza. li ringrazio della stupenda roto di Eleonora, apparsa su Missioni Consolala di dicembre, con la quale abbiamo partecipato al Convegno missionario di Mont.esilvano (Pc). Eleon?ra ro.parte delg~ppo gtovamle parrocchtale. Su Popoli e Missione è comparso pure Francesco, anche lui della mio pa•·rocConsegnare e n'cevere Le bomboniere di nozze è uno dei momenti emozionanti del matrimonio: è possibile far partecipi alla gioia degli sposi e delle loro famiglie un numero grandissimo di persone Lontane e sconosciute. Come? Aderendo all'iniziativa denominata «Bomboniera alternativa», che da anni gli «Amici Missioni Consolata», di Torino, propongono anche in occasione di battesimi, prime comunioni, cresime, anniversari di matrimonio. Sono piccoli aggetti artigianali~ provenienti dai paesi di missione, il cui valore supera di gran Lunga quello commerciale, poiché il ricavato allevia Le situazioni di povertà nel Terzo Mondo. Questa iniziativa ha permesso in passato, ad esempio, di aiutare bambini denutriti nel nord del Kenya e in BoLivia o di fornire di materiale scolastico un Lebbrosario in Liberia. Un gesto di solidarietà e amore, in momenti significativi della nostra vita, completa e arricchisce la nostra gioia, poiché altri meno fortunati, attraverso un invisibile Legame, hanno potuto sperimentare di avere dei fra· telli e di non essere soli. Sei interessato alla «BOMBONIERA ALTERNATIVA>>? Vuoi sapeme di più? CONTArrA SUBITO l'Associazione «Amfd Missioni Consolata», MARIA CARPANETO: TEL 011/ 5682471, OPPURE 011/8131007 E·MAIL: elecarpa@virgflio.it chio, volontario a Montesilvano. Ora è ospite della Consolata a Lisbona, dove impara il portoghese. Poi partirà come laico missio· nario per la Guinea Bissau. Io mi fnccio vecchio e non posso andare più dove voglio. Mi sostituisco· no i giovani ... don Mario NataHni Potenza l vescovi italiani in Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia scrivono: «La missione ad gentes non è soltanto il punto conclusivo dell'impegno pastorale [che clivcncerebbe appendice, con ddega completa ai missionari] , ma il suo costante orizzonte e il suo paracligma per eccellenza [ un modello cui ispirarsi]» (32). Ed è quanto il carissimo don Mario sta facendo a Potenza. Inno alla gioia Circa quattro mesi addietro, ho scoperto che mio moglie Maria Teresa aveva un grosso segreto: aveva altri due figli, di cui non mi aveva detto nulla, poiché aveva effettuato... due adozioni o distanza! (Suppongo che la sua discrezione fosse determina· ta dal non far sapere alla mano destra ciò che fa la sinistra!). Tale scoperta ha generato in me una gioia traboccante. E, sul suo esempio, qualche giorno fa ho anch' io richiesto di fare delle adozioni a distanza. Ma, al contrario di mia moglie, la gioia mi ha portato a comunicare il ratto a pare.oti e amici. (A quanto pare, non ho la stessa discrezio· ne di mia moglie). Però sia chiaro: non per vantarmi, ma perché la mia gioia doveva essere condivisa e non riucivo a tenerla dentro. Cosl altre persone mi hanno chiesto di sapere come fare per «adottare a distanza» e alcune di loro (ancor più gioia! ) mi hanno comunicato dj volerlo fare... Tutta questa premessa per ringraziarvi , perché siete voi (e i missionari in loco) che avete permesso tale <<estensione di gioia». ManlioMazza Torino Un principio della metafisica di san Tommaso d'Aquino suona: «honum di/fusivum sui>>. n bene è contagioso. I: abbiamo già serino. Ma repetita iuvanl ... « Far come se... » Spettabile redazione, non sono un filosofo. La mia formazione non è umanistica.lnvece il signor Bidelio mi pare che abbia una formazione di questo hP?· ~erò le s~e argomentaztoru non mt sembrano molto centrate (cfr. Missioni Consolata, settembre 2004). Infatti, trottando delle frasi di padre Bartolomeo Sorge («purtroppo troppi cristiani ranno come se Gesù fosse risorto... Viviamo come se il vangelo fosse vero, ed invece è vero!>>), Bidelio pone il dilemma: <<Qual è il confine tra far come se e far finta che»? Nel pose scriprum esce dal tema, perché argomenta sul «vivere come se Gesù non fosse risorto... come se il vangeJo non fosse vero». Questa è una divagazione, mentre il punto di pa·

' DUE LETTERESUARMI ED ARMAMENTI <<MADE IN lTALY, N el congratularmi con Missioni Consolato per lo splendido lavora svolto, non posso non ribadire il concetto che un cammino credibile, sul sentieri della giustizia e della pace, non può prescindere dal rifiuto della corsa agli armamenti e dalla denuncia dei folli sprechi di risorse che questa corsa impone. ltU riferisco, in particolare, agli investimenti che si sono resi necessari per la realizzazione della portaerei «Cavour», la nuova ammiraglia della Marina militare italiana. Come molti altri itaUanf, non sono in grado di dire quanto questo colosso d'acciaio, il cui peso totale supera le 27 mila tonnellate, sia effettivamente costato. Lo scorso settembre, sulle pagine di «0», settimanale de lo Repubblica, Ambra Radaem scrisse «900 mmoni di euro», mentre il 20 luglio, il giorno del vara, gli autori del servizio che i TG dello Rai dedicarono all'evento portarono di «3 miliardi di euro». Anche nel coso che lo cifro esatta sia quello della Radaelli (cioè 1.743 miliardi delle vecchie lire), si tratta di uno sommo enorme, anzi di un FURTO ENORME, perché è denaro SOTTRATTO ALLA SANITÀ, ALÙSTRU· Aermacchi M-346, il Presidente del consiglio e leader di ccForza Italia», SILVIO BERLUSCONI, si è espresso in questi termini: «Vorrei che tutte le settimane ini· ziossera cosi! Vi dorò volentieri uno mano o ven· derlo questo aerea, a vender/o in tutto il mondo! Mi trasformerò nel vostra commesso viaggiatore!...». Io spera che un vioggetto Berlusconi lo faedo anche in Eritrea, Etiopia, Somalia o in un altra dei tonti paesi dove gli Aermocchi sono stati i protagonisti di bombardamenti che hanno provocato danni spaventosi e arrecato sofferenze atroci e ingiuste o milioni di persone inermi. Spera pure che quanti hanno votato «Forzo ItaUa>> capiscono che un uomo che parlo cosi non merito alcuno fiducia e, lo prossimo volta che si reche-- ranno alle urne, diano la loro preferenza a candidoti meno sensibili alle pressioni delle lobby del settore bellico. Spera che siano disposti o riconoscere che, se lo pace viene primo dello crescita economico e dello competitività dell'«Azienda ItoUa», le fabbriche che producono aerei ed elicotteri do guerra devono riconvertirsi. L1tolio non ho bisogno di altri commessi viaggiatori che girino il mondo per liONE, ALLA LOTTA CONTRO IL CRJMINE E L'ILLEGAUTÀ, CONTRO LA FAME, LA MISERIA E IL DEGRADO AMBIENTALE. Il fotto che il vara dello ccCavour» sia avvenuto al cospetto di fnsignf ESPONfNTl DEL MONDO POLITlCO ERELIGIOSO (per esempio: il presidente della Repubblica Ciompi e l'arcivescovo di Genova Bertone) e <<CAVOUR, MA QllJANTO CI eom!)) vendere Aermacchi, Agusto, Alenia e Fiat, perché ne ho già tanti e tanti sono i disastri che i prodotti (da essi propagandati) hanno causato in tutti i continenti. Troppi sono anche gli istruttori che hanno insegnato ai piloti delle aviazioni di altri paesi l'«orte» di sganciare bomche codeste celebrità abbiano espresso il loro plauso, usando parole forti e toni solenni, non mi tranquillizzo affatto; anzi, rende lo mia indignazione ancora più grande. È l'ennesimo confermo dello tragico confusione che i cristiani hanno dello politico e che le alte sfere dello gerarchia cattolico fanno: tra il POTERE DEI SEGNI, ovvero i sacramenti dello salvezza (dono del Dio dello giustizio e della pace), e i SEGNI DEL POTERE, ovvero eserciti, portaeret, cocdobombordieri, ordigni nucleari, mine, generatori di oltre ingiustizie, altre guerre, altra terrorismo. In particolare: i vescovi, se vogliono tornare ad essere quello che Dio li avevo chiomati od essere, ossia pastori vigili e amorevoli, punto di riferimento per tutti i fedeli e non cappelloni od uso e consumo di pochi vip, si astengono dal manifestare apprezzamenti e consensi o certe infamie e dall'impartire benedizioni a certe mostruosità, che nulla hanno di autenticamente umano e cristiano. URLO ERMINIO PACE - FANO (PS) N on molti lunedì fa, intervenendo a Varese presso gli stabmmenti dell'«Aermacchi», per partecipare alla cerimonia di presentazione del nuovo be, mine e altri ordigni... È bene che chi non lo so lo sappia, e chi lo so già non se ne dimentichi: negli anni dello guerra in Libia e dello primo Guerra mondiale gli italiani furano i primi o usare gli aerei per i bombardamenti e italiani furano gli addestratori dei 400 piloti americani che, nel1917, arrivarono o Foggio dogli Stati Uniti per apprendere le tecniche di bombardamento. SUSANNA RUSCIANELU - FANO (PS) Due lettere simili, entrambe provenienti da Fano. Reciproca telepatia? Ci ha incuriosito quella del signor Carlo E. Pace, anche per il suo... cognome.. t:interessato lo prende sul seno, facendone un impegno, una vocazione, contro la corsa a~li armamenti. Efa bene. La sua denunc1a è confortata da significativi documenti della gerarchia cattolica. «Ogni estenuante corsa agli armamenti diviene uno scandalo intollerabile» recita l'enciclica Populorum progressio, 53. Gli fa eco il Catechismo della Chiesa Cattolica: «La corsa agli armamenti è una delle piaghe più gravi dell'umanità e danneggia in modo intollerabile i poveri» (n. 2329). MC l febbraio 2005 pogina 7

dre Sorge è un altt:,o e di e- Quando ci si chiede per· dubbi di fondo, ad esem· gli uomini sappiano distremo interesse. E diffici- ché la 6ne dei tempi non pio: perché la <<leggenda>> scemere ciò che è bene e le da spiegare, ma iJ noc- sia avvenuta durante la vi· di Adamo ed Eva? Ma, se ciò che è male. Pertanto la ciolo si trova nelle stesse ta dei primi discepoli Adamo ed Eva sono leg· sua morte non redime/riparole di Sorge, e non in («non passerà questa ge- genda, perché la necessità scatta, ma è <<solo>) la pro· altre che portano fuori te- neraz.ione... »), si incomin· di redimere/riscattare il va del suo amore «temera· ma. Cioè: aderire, sia e- d a a dubitare non solo genere umano dal peccato rio» per noi . motivamente che inteDet· delle convinzioni dei prÌ· originale? Non c'è più un O, forse, iJ peccato ori· tualmente al vangelo, sen- missìmi cristiani, ma an· Figlio di Dio che ginale non è questione di za ~erò essere veri uomini che delle parole che ave- redima/riscatti da un improbabili progenitori, di ede. Mi pare che il pa· vano portato a tali convin- qualcosa situato qualche ma, invece, dell' impasto store protestante Albert zioni, ossia delle parole migliaia di anni prima e di bene e male dì cui ogni Schweitzer sia stato un dello stesso Gesù. che non esiste; non c'è un bambino che viene alla lufulgido esempio del gene· Poi, oltre alla questione Figlio di Dio che insegni e ce è e sarà composto. Si re. escatologica, sorgono altri ammaestri, di modo che potrebbe parlare di «pec· ~ Q UNO «O» E QUATTRO «lO» il Dio delle beatitudini e Q della fraternità universale. C'l ~ Ammesso e non concesso .Q che le guerre in Afghani- e N on sono un'abbonata, nate a drammi atroci. giustificati con «rll set- stan e Iraq siano state opQ) ma alcuni amici mi Leggendo l'articolo di Moio· tembre». Epotrei continua- portune (non posso dire IJ .... hanno offerto in lettura la, sono stata presa da re con molti esempi. «giuste» senza essere bla- , Missioni Consolata, dicem- un'emozione interiore che Nell'articolo ho apprezzato sfema!), penso che i erer.J bre 2004. Ho cominciato a non provavo da tempo: e- le parole chiare e vere dei denti in Cristo avrebbero ~ sfogliarla con pigrizia; poi, rano le cose che avevo sacerdoti e quelle di Bou- dovuto lo stesso contestar- ~ via via, sono stata sempre dentro e che quell'articolo tros Ghali. I sacerdoti non le e condannarle, perché ~ più presa. Bravi, bravi, bra- svelava compiutamente, sono persone qualsiasi, essi non è con questi mezzi che vi! Notizie, commenti, dati, con pudore, perché pacato devono essere liberi anche i cristiani possono risolvere ~ informazioni, foto, cartine: nel tono, ma vero nella dall'influenza dell'ambiente i problemi. ~ tutto induce ad una piace- sostanza. che respirano e devono dire Alcuni amici hanno messo ~ vole lettura. Dovrei dire Sono cattolica praticante e parole di coscienza che al- in discussione il Loro anti- «drammatica lettura», per- la mia fede è elemento es- tri, per opportunismo o clericalismo e la loro oppo11.1 ché i contenuti fanno ac- senziale della vita, alla cui convenienza o peggio per sizione alla chiesa, perché ~ capponare la pelle. Però ho luce mi interrogo ogni gior- interesse, non sono in gra- leggono riviste come la vonotato che anche le notizie no per rispondere con coe- do di dire. stra, dove parlate senza ;;::) più bieche e atroci portano renza alla esigenza di verità Oggi c'è il rischio e pericolo calcolo e senza compiacere <.,:) sempre uno spiraglio di lu- che c'è in ogni uomo e don- che anche noi in Italia stia- i potenti di turno. Per que- .... ce e speranza. na. Sono indignata per la mo correndo, senza che ce sto avete merito e siete lo- l Q ~ Sono arrivata all'articolo di strumentalizzazione religio- ne rendiamo conto: ridurre devoli per articoli come PAOLO MOIOLA «Altri 4 anni sa che è stata fatta nella Dio a merce di parte o di quello di Moiola, in un di guerre e terrorismo?»... campagna elettorale ameri- partito, per giustificare tempo in cui troppi, si a- ~ e mi sono indignata. È que- cana. Sono indignata per le comportamenti ignobili. deguano al vento, rinun- ~ sto sussulto che mi induce centinaia di milioni di dol- Quando sento chiamare Dio ciano alla propria co- l ascrivervi. Non sono facile lari profusi, cioè buttati al in causa per dare una par- scienza e magari plaudono ~ alrindignazione e nemme- vento, mentre potevano ri- venza di giustezza alla contro di essa. .... no sono capace di senti- solvere enormi problemi nel guerra o a qualsiasi forma , o menti negativi, perché la Medio ed Estremo Oriente. di violenza, mi vengono i 1ol mia professione (sono assi- Sono indignata che l'«ll brividi. .... ~ stente sociale) mi porta o- settembre» sia diventato il Allora mi rifugio nella BibQ, gni giorno a frequentare refrain con il quale tutto bia, là dove incontro il Dio e bambini, uomini e donne, deve essere giustificato e di Maria che abbatte i poQ, schiacciati da povertà, in- spiegato. tenti dai troni e innalza i ~ digenza, violenza. Enon Nel mio piccolo verifico che miseri, sfama i poveri e voglio sprecare energie, se anche i tagli all'assistenza manda i ricchi a mani vuonon per tentare di porre ai bambini senza famiglia o te. Si, è questo il Dio che qualche rimedio istituzio- violentati in essa... sono Gesù è venuto a svelarci: MC l febbraio 2005 pagina 8

catm> e «grazill)> originali. signor Carlo ci pare e- interessante e a me fa tan- Consolata per sapere an· Questi sono i relativi- splicito circa la centralità to piace.re sapere come vi- cora tutto. Ho 80 anni, smi che ci ponano al <(co- ed unicità di Gesù Cri- vono i missionari sparsi però mi piace ancora tan· me se>>. Nonostante i no- sto, 1;io di Dio. un po' dappertutto. tissirno interessarmi dj stri dubbi, il vangelo resta E < a questione delle Ne ho avuta esperienza problemj e fatti capitati l'insegnamento più alto e questioni>>. Owiamente tramite un cugino missio- altrove e così mi sento vinon vogliamo essere anche in missione. nario (padre Luigi Ande- va... schiavi dj superbia e in· ni, ucciso sei anni fa), che Andreina Ferran· Bianchi gra ti tudine. mi parlava sempre della Soresina (CRJ Carlo M.ay Andreina, vivissima sua vita in missione. AveNovara vamo una fitta corrispon- Lei è vivissima, signora Caro padre, denza: io volevo sempre Andreina, e con il suo Lettera non semplice, ricevo da anni molto vo- sapere della vita laggiù in spirito tiene vive tante alcome non lo era quella len~eri Missioni Consola- Kenya. Ora che lui non tre persone. Noi certadel signor Bidelio. Ma iJ ta. E una rivista sempre c'è più, leggo Missioni mente. Grazie. Non oserei mai contestare i C on vivo piacere ho letto terrorismo?», per la lucida anni di guerre e te"orivescovi, per convinzione e l'articolo «Altri 4 anni ed appassionata analisi smo?» fa schifo. La lettera rispetto, ma devo ricono- di guerre e terrorismo?» sul condotta. Credo importante è brevissima. Troppo. Grascere che in questi ultimi post-elezioni di Bush. Siete e necessario che anche (e difr!mmo conoscefr! le rotempi il loro silenzio su si- stati capaci di superare i soprattutto) le voci dei re- gioni dell'insulto. tuazioni scottanti hanno convenevoli e le opinioni di ligiosi si alzino contro chi, Ci colpisce purr! (ma posiallontanato dalla chiesa circostanza, offrendo uno con un moderno «Deus tivamente) Luca Metanimolti fedeli, come è vero spaccato onesto e veritiero. vulb>, si ammanta di Dio no, che afferma: «Un criche altri ne avete avvicinati Ho apprezzato particolar- per interessi economici e stiano deve essefr! semprr! voi con Missioni Consolata e mente la pignoleria delle politici, sprezzante della Hpro" tutte le civiltà dei il vostro servizio alla verità, note con cui il vostro gior- vita e del progetto sull'uo- quattro punti cardinali, se detta e non strumentalizza- nalista documenta le singo- mo che Dio, nostro malgra- è vero che cfr!de in un Dio ta. Sono onorata di avervi le affermazioni. Quando la do, cerca faticosamente di universale, creatore e paconosciuto. stampa cattolica raggiun- portare a buon fine. Se un dre di tutti gli uomini». Nella comune fede del Ver- gerà questo livello d'infor- coro di voci come la sua, Questo, per i missionari, è bo incarnato. mazione, uscendo dalle magari provenienti da alte fondamentale. Essi devono lettera firmata - Genova sacche di provincialismo e gerarchie ecclesiastiche, riconoscere e valorizzare dai criteri di opportunità, parlassero chiaramente e «i germi del Verbo>> pre- E gregio direttore, mi sarà una festa anche per i costantemente ai potenti senti in tutte le culture (cdomando se lei leg- laici, che stentano a trova- della terra... fr. Ad gentes, 11). Ma de· ge gli articoli prima re nel mondo cattolico Paolo Pontiggia (e-mail) vono altmr saperne prenche vengano inseriti quell'alone di libertà, unito dere le distanze. nella rivista, perché alla professionalità. 5 pett. redazione, ho let- Ciò vale purr! per i cristiani «Altri 4 anni di guerre Missioni Consolata ha l'uno to «Altri 4 anni di guer- df ogni epoca. e terrorismo?» fa e l'altra. Siatene fieri! re e terrorismo?». Vi ho Nella lettera a Diogneto schifo, sia come stile Criticare Bush e La sua poli- trovato molte informazioni (scritto gfr!co del II secosia come argomentazioni, tica miope non significa es- che non conoscevo, come lo) si legge: «l cristiani e scredita la rivista. sere antioccidentali, anche la storia delle tre suore de- non si differr!nziano dagli ing. ludo Baruffi se un cristiano deve essere tenute o la citazione di Et- altri uomini, né per tem· (e-mail) sempre «pro» tutte le ci- tore Masina sulle guerre dei torio, né per lingua, né vi ltà dei quattro punti car- poveri. per consuetudini di vito... dinali, se è vero che crede Vi auguro di poter conti- Ogni te"a straniera è per in un Dio universale, crea- nuare il vostro lavoro con loro patria, mentre ogni tore e padre di tutti gli uo- lo stesso coraggio e la patria è per essi te"o mini. stessa determinazione. straniera». dott. Luca Melanino Marco Colucci (e-mail) (Le lettere più lunghe sono Firenze state sunteggiate. Sull'argo- L a lettera che ci «colpi- mento altre ne sono arriva- C aro direttore, ringrazio sce» di più è quella di te: nei limiti del possibile, lei e l'autore di «Altri Lucio Baruffi, secondo n verranno pubblicate sui quattro anni di guerre e quale l'articolo «Altri 4 prossimi numeri di MC). MC l febbraio 2005 pagina 9

a cura di Giacomo Mazzottt' DAKAR • SENEGAL ABOUTA LA PENA DI MORTE S ono contento di constata· ,/,/ re che la società senegale- ' ' se ha finalmente compre· so che ]a pena di morte non risolve necessariamente le devianze sociali e non è soprattutto un buon meto· do di lotta contro l'insicurezza»: lo ha detto il segretario generale della Conferenza episcopale del Senegal, padre Alfred Wally Sarr, commentando il progetto di legge per l'abolizione della pena di morte, approvato dal Parlamento di Dakar. <<La chiesa · ha proseguito · non può che rallegrarsene.Questa decisione ci richiama la nostra fede, secondo la quale la vira è un dono eli Dio, che dimora in Dio dalla nascita fino alla morte». n presidente dd Senegal Abdoulaye W ade, musulmano, aveva promesso di abolire la pena di morte durante il suo mandato: ora dovrà firmare la proposta di legge perchéentri in vigore. La stampa senegalese, sia d'opposizione che vicina al govemo, ha salutato all'unanjmità la decisione del parlamento, definendola «un gesto storico». (Misna) UlAANBAATAR · MONGOLIA L'ARTE AL SERVIZIO DI DIO D io è la mano cheguida e ,/,/ ispira le mie opere>>. ' ' Così Enkhuruvshin, pittore e scultore, racconta il suo cammino di conversione al cristianesimo e l'imeonanza dell'arte nella sua vita. Egli è uno dei 226 battezzati della giovane chiesa cattolica mongola e uno dei primi 14 ad aver ricevuto il battesimo, nella domenica di Pasqua deJ 1994. Ora ha 38 anni, ma non si stanca di affermare che l'arte è stato il canale privilegiato che gli ha permesso di avvicinarsi alla chiesa e aDio. «Credevo che il cattolicesimo e l'arte cristiana appartenesserosolo al passato; ma fra statue e dipinti, ho visto persone riunirsi per pregare e MC l febbraio 2005 pagina 10 professarelapropria fede di fronte a quelle opere d'arte favolose. In quel momento, ho capiro che la chiesa non er-.t solo un museo, ma una comunità viva di persone, che si riuni· vano per un motivo più profondo». Cercò, allora, una chiesa cattolica dove p~ter pre~ar~; po~o dopo, si converttva al a.nsttanesuno, facen· dos~ battezzate. Enkhutuvshin è molto famoso in patria e ora comincia a farsi apprezzare anche all'estero: di recente hai· naugurato un'esposizione ripresa dalla tv di statoe ba eseguito un bas· sorilievo sulla porta di una chiesa a Mosca, Mons. Wenceslao Padilla, capo della prefetturaecclesiastica di Ulaanbaatar, gli ha commissionato alcuni dipinti della Vergine. Altre iromagi.nJ sono già state presentate al papa: fra queste, Giovanni Paolo n sceglierà il dipinto cbe raffigurerà Maria, Regina della Mongolia. (Asùz News) Il CAIRO • EGmO lA PROTESTA DEL PATRIARCA I l patriarca copto Shenouda m ha deciso di rinchiudersi in vo· lontario ritiro per protestare contro Le discriminazioni dei mu· suJmaoi verso i cristiani in Egitto. <<La reclusione del patriarca andrà avanti - ba riferito il suo segretario • fmo a quando egli troverà con il governo una soluzione soddisfacente per la sua coscienza>>. Fonti copte ufficiose affermano che Sbenouda uscirà dal monastero ili Anba Bishoy (nordest del Cairo), dove si è autoesiliato, soloquando saranno rilasciati i 34 copti arrestatil'8 dicembre, in seguito a scontri con la polizia.Quel giorno circa 3 mila cristiani sono scesi in piazza in tutto il paese per protestarecontro la sparizione (un rapimento a scopo di con· versione islamica, secondo la comunità copta) dellamoglie di un prete. Dopo alcuni giorni, la donna è d· tornata a casa sua, dicendo dj «essere nata cristiana» e di volerio resta· re <<ftno alla morte». Davanti alla cattedrale di san Marco del Cairo si sono scontrati dimostranti copti e polizia. Bilancio: alcuni feriti e 37 cristiani arrestati. Per loro Shenou· da ha deciso l'estrema protesta dell' esilio volontario. (Asùz News) AMERICA CENTRALE CONTRO LE BANDE GIOVANIU DI STRADA L e chiese dell'America Centra· le hanno deciso di riunire Je proprie forze per recuperare i giovani, affiliati a bande di strada: lo ha reso noto monsig~10r Romu1o Emiliani, vescovo ausiliare di San Pedro Sula, in Honduras, precisan· do che l'iniziativa è stata presa durante l'ultima riuruone del Segreta· riato episcopale dell'America Centrale (Sedac), svoltasi in CostaRica. Il vescovo ha ricordato che i paesi dove maggiore è la presenza delle bande giovanili sono Honduras, Guatemala, EJ Salvador; ma negli ultimi tempi il fenomeno delle «ma· raS» (così sono conosciute le gang di strada nella regione) ha cominciato a manifestarsi anche in Nicaragua, Costa Rica e Panama. n Sedac si è posto l'obiettivo di togliere dalla criminalità 100 mila giovani: per fare ciò, le chiese dei paesi centroamericaoi metteranno in comune risorse, informazioni ed esperti, allo scopo di costruire centri di accoglienza e realizzare programmi di recupero in tutte le sei nazioni. (M ima)

BOGOTÀ - COLOMBIA SEQUESTRATORI CONDANNATI S ono stati condannati a 37 anni di carcere ciascuno J ohn Chaparro e Giovanni Rodriguez, due guerri~eri protagonisti, nél novembre dèl 2002, del rapimento di monsignor Jorge EnriqueJiménez Carvajal, vescovo di Zipaquira e allora presidente del Coosis lio episcopale Latino-americano (Celam). Lo hanno riferito fonti giudiziarie, precisando che i due, appartenenti al Fronte 22 delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Fare), detenuti in un carcere di Bogota, sono stati riconosciuti colpevoli di «sequestro, a scopo di estorsione». Monsignor Jiméne.z Carvajal fu rapito 1'11 novembre di tre anni fa con il sacerdote Desiderio Orjuela nc1 dipartimento di Cundinamarca, mentre si stava recando a celebrare una funzione religiosa. Furono liberati entrambi il 15 novembre, nel corso di un'operazionemilitare, che condusse anche alla cattura dei due guerriglieri. Tornato in libertà, il vescovo perdonò subito i suoi sequcscratori. (Misna) CALCUTTA - INDIA UNA STRADA COL NOME DI MADRE TERESA D all' li dicembre scorso, la principale strada di Calcutta porta il nome di Madre Teresa. «È un evento che ci riempie di gioia, un riconoscimento per la traccia straordinaria che Madre Teresa ba lasciato nella società indiana, attraverso il suo servizio ai più poveri fra i poveri»: cosl padre Babu Joseph, portavoce della Conferenza episcopale indiana ha commentato la notizia. L'idea di rinomioare una strada nella città era già stata lanciata un anno fa, in occasione della beatificazione della Madre, ma solo ora è stata messa io p ratica, dopo l'iter burocratico necessario. PadreBabu ha spiegato: <<È un segno dell'ap1011'A CONFRO L'AIDS 11 l ' Aids è una delle più devastanti epidemie del nostrl tempi; un ' 'L dramma umano che, per la suo gravitò evastitò, è una delle sfide maggiori di sanità a livello mondiale». Lo ha detto il 17 dicembre scorso Il card. Javler Lozano Borragén, presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della salute, presentando la Fondazione «Il Buon Samaritano», Istituita da Giovanni Paolo 11 per sostenere economicamente gli infermi più bisognosi, In particolare l malati di Aids. Per costi - tuire Il fondo, Il pontefice ha devoluto l 00.000 euro <per Iniziare adotare di risorse eoffrire un esempio che chiediamo a tutti l cattolici di seguire». Il cardinale Lozano Barragan ha quindi evidenziato che «l dati riportati nel Rapporto delle Nazioni Unite del 2004 partano chiaro: dalla comparso di questa epidemia (verso gli anni '80), più di 22 milioni di persone sono morte nel mondo a causo dell'Aids e attualmente 37.800.000 persone vivono con l'Aids. Rispondendo all'appello del papa, la chiesa cattolico, fin dalla comparso del terribile flagello, ha sempre dato Il suo contributo, sia nel prevenire la trasmissione del virus Hiv, che nell'aiutare l malati e le loro famiglie sul piano medico-assistenziale, sociale, spirituale e pastorale. prezzamento della comuòità civile verso il suo servizio. Le autorità presenti alla celebrazione hanno descritto Madre Teresa come un essere umano straordinario, indicandola come esempio da seguire. La gente di Calcutta ha sempre mostrato un amore particolare per MadreTeresa e questo evento è la prova tangibile dell 'affetto e della gratitudine che tutti provano per lei». Per la cerimonia, presenziata dall' arcivescovo, mons. Lucas Sircar, è giunta a Calcutta la superiora della congregazione delle Missionarie della carità, suor NirmalaJoshi, che ha dichiarato: «Calcutta è la città più amata dalla Madre. Qui diceva di essere a casa». (Fides) JAKARTA - INDONESIA MOGU... DEl PAESI TUOI Q uando Karel Phil Erari, un prete protestante di mezza età, ha iniziato il sermone, i suoi 150 fedeli, per lo più uomini, non sono riusciti a trattenere il sorriso. «Le ragazze di Papua vi mandano un messaggio - ha esordito il parroco -. Chiedono à tutti imaschi papuasi di sposare le giovani della ]oro terra, per amo te deiposteri>>. In realtà, non era cos) singolare che Karellanciasse questo appello nel primo meeting dei papuasi emigrati nella capitale indonesiana Jakarta: 2li originari dellaPapua occidenta- [e, metà ovest della Nuova Guinea, temono per la soprawivenza delle oltre trecento tribù che abitano questa parte dell'isola. Dopo l'indipendenzadall'Olanda ottenutanel1962 e la successiva annessione all'Indonesia un anno più tardi, una delle popolazioni più varie del pianeta è stata vittima del conflitto tra esercito indonesiano e Movimento per ]a Papua libera, che tuttora lotta per l'indipendenza della regione. In 40 anni di guerra sono morte migliaia di persone su un totale di circa un milione di abitanti. (Peace Reporter) MC l febbraio ~005 pagina 11

! '- r~ • ' v r t.. JtAto Ricordando il beato Giuseppe Allamano TR.EINTUIZIONI ORIGINALI C ome fondatore ed educatore dimissionari emissionarie, il beatoGiuseppe Allamano si qualifica anche per tre intuizioni «O· riginali», in guanto la loro «origine» va ricercata dentro di lui, in quel punto profondoe riservato della sua coscienza, dove più che le idee desunte dalla lettura di libri, o suggerite da altre persone, giunge la luce dello Spirito. Sono intuizioni avute nella riflessione e nella preghiera, maturate in convinzioni e concretizzate in programmi operativi e proposte missionarie. Sarebbe superficiale spiegare la ricca personalità di un uomo come l'Allamano, limitando a tre le sue intuizioni originali, perché ne ha avutomolte di più e dì notevole spessore. Ma queste sono decisive per capire il nucleo centrale del suo carisma e la novità delle sue proposte. Ecco di cosa si tratta: l' Allamano ha compreso di essere chiamato a raccogliere attorno a sé uomini e donne giovani, disposti a coinvolgersi totalmente nella missione; inoltre, che questi giovani mirassero a diventare di prima qualità e, soprattutto, che fosse chiaro atutti come la realizzazione di questo progetto non era opera sua, ma di Dio e della Consolata. NELLA TESTA ENEL CUORE La prima proposta che l'Allamano faceva ai giovani, dunque, era esclusivamente di tipomissionario. n suo impegno di fondatore e forrna· tore era indirizzato aquesto obiettivo: cercare, preparare e inviare missionari, adeguati per qualità e quantità. Lo diceva francamente ai primi aspiranti: «Non essendo potuto essere io missionario, voglio che non siano impedite quelle anime chedeMC l febbnalo 2005 pagino 12 Missionari in tutto. Senza mezze misure. Plasmati dalla Consolata. Così il fondatore aveva sognato i suoi figli, perché fossero davvero «aiutanti di Dio» nel salvare il mondo. di Francesco Pavese siderano seguire tale via>>. E ancora: «Qui, l'aria è buona solo per coloro cbe vogliono esseremissionari». È necessario, però, chiarire che cosa egli intendesse per missione emissionario. Ed è qui che è possibile scorgere una sua prima intuizione: la missione, prima che un'attività da svolgere, è una «comunione» di vita con il «missionario per eccellenza», Cristo Signore, l'inviato del Padre. Quindi, per esprimerci con un linguaggio odierno: «Primaessere missionario e poi operare~>. I giovani aspirantivenivano coinvolti dall'Allamano nell 'appassionante avventura di vivere di Cristo, per collaborare con lui alla salvezza dell'uomo. L'idea, poi, che l'attivitàmissionaria avesse la caratteristicadella «collaborazione~> era chiarissimà nella sua mente. La spiegava cosl: «Il missionario è chiamato a cooperare con Dio alla salvezza di quelle anime che ancoranon lo conoscono;a prendere parte attiva e impegnare la p ropria persona alla grande opera della conversione del mondo. E questa, quindi, un'opera essenzialmente divina». E, citando sanPaolo, aggiungeva con un senso di compiacenza: «Siamo aiutanti di Dio!». Ma c'è ancora un aspetto da non tralasciare. L'Allamano era così tenace nel sostenere la vocazione missionaria (tanto da essere criticato da alcuni, quasi ~~rubasse» forze giovani alla chiesa locale), perché la considerava lamigliore in assoluto. E lo spiegava in modo semplice alle ra. gazze che si preparavano a diventare suore missionarie: «Non si dice Il beato Giuseppe Al/amano rappresentato, simbolicamente, nell'otto di battezzare un bimbo africano {dipinto d i Mario Cofforo-Rore, 1986). •

per superbia, ma voi sapete che lo stato di missionaria è il più perfetto che ci sia, perché è quello che Gesù ha scelto per sé. Tant'è vero cbe, se il Signore avesse trovato sulla terra uno stato più perfetto, l'avrebbe abbracciato. Ora, lo stato che più imita Nostro Signore, che si awicina di più a Lui, è il più perfetto». Era perciò ovvio che l'ideale missionario da Jui proposto toccasse di - rettamente il rapporto delle persone con Cristo: «Cos'l voi dovete avere non solo lo spirito del Signore· ma i suoi pensjeti, le sue parole e le azioni; perciò dovete essere missionari nella testa, nella bocca e nel cuore». In definitiva, l'Allamano aveva capito che]'essenziale era educare i giovani a formarsi una personalità genuinamente missionaria, seguendo Gesù, il modello per eccellenza. La loro idoneità ad operare sarebbe venuta di conseguenza. Ma se il discorso si fermasse a questo punto, sarebbe limitato;occorre, dunque, completarlo. Nella mente dell'Allamano, ai missionari era affidato il compito di collaborare alla salvezza «integrale» dell 'uomo. n che significa: salvezzasoprannaturale (la prima per importanza), ma anche salvezza terrena, perché l'uomo totale è costituito da corpo e anima e le sue esigenze sono, allo stesso tempo, terrene e soprannaturali I primi missionari, accompagnati dalJa saggezza d cl fondatore, avevano maturato la convinzione che il primo lavoro da compiere era di «elevare l'ambiente>>. Questa formula, da essi inventata, significava impegnarsi concretamente, perché il livello di vita della gente migliorasse. Ecco, allora, l'attenzione alle coltivazioni, all'istruzione, alla salute, ecc. Dunque, senza fare troppe di - scussioni teoriche, già all'inizio del secolo scorso, l'Allamano e i suoi giovani missionari avevano intuito che la promozione umana è parte integrante delJ'evan_gelizzazionc. Nell'ambiente della chiesa torinese, però, dove si aspettavano notizie di conversioni in massa, non erano mancate critiche e l'Allamano ne aveva sofferto. Fortunatamente, in favore dei missionari della Consolata, intervenne la Santa Sede, che ufficialmente lodò il loro metodo di azione. È belJo notare il sollievo dell'Allamano, quando poté scrivere ai missionari: «<l decreto della Santa Sede che ha a__pnostro istituto, le attestazioni di Propaganda fide e le provato ufficialmenteil stesse parole del papa approvarono il metodo del nostro apostolato. Bisognadegli indigeni farne tanti uominl laboriosi, per poi poterli fare cristiani: ameranno una religione che, oltre le promesse dell'altra vita, li rende più felici su questa terra». Noo sembra vero, ma a questa vicenda si è richiamato ancora lo stesso Giovanni Paolo n nel messaggio per il centenario del nostro istituto. Riponando le parole dell'Allamano appena riferite, il papa scriveva: <<A questo proposito, vorrei evidenziare ancora un altro aspetto del vostro peculiare carisma. Fin dagli inizi, i vostri missionari hanno unito all'evangelizzazione La nuova statua del beato Giuseppe Al/amano, eseguita dall'artista Bruna Gasperini. Il beato è rappresentato con il vangelo in una mano, mentre l'altra è protesa nell'atto di inviare i suoi missionari e missionarie a evangelizzare il mondo. La passione per la missione, intensamente sentita, viene espressa da tutto il corpo, che appare in movimento, mentre scende un gradino che, idealmente, può rappresentare i gradini del santuario della Consolata. , l

un concreto sforzo di promozione umana, privile~iando la cura per i più poveri e gh emarginati. È uno stile apostolico che potremmo chiamare "integrale", perché in esso sono tenute presenti tutte le esigenze dell 'essere umano». GENTE DI PRIMA QUALITÀ Un bel sogno che l' Allamano non smise mai di cullare era che i suoi missionari fossero tutti di «prima qualità>>. Sembra una pretesa, ma così lui li aveva immaginati, di fronte alla Consolata, prima ancora di dare vita.ai due istituti. Certamente, non si illudeva riguardo a quei gioyanj che stavano preparandosi per essere mandati in Africa. Li conosceva troppo bene; anche sesembrava felice, per il bene che voleva loro, di ammettere bonariamente: «lo vi credo più di quello che siere>> e non temeva di offenderli, ricordando loro che «nessuno di voi è santo»; «non vi credo ancora santi>>. Così percepiva la propria vocazione: «Io ho il ministero di santificare le vostre anìme>>; perciò <<non voglio altro che voi, cioè i vostri cuori, per aiutarli a santificarsi». L'intuizione dell'Allamano su questo punto era chiara: guanti intendono seguire Cristo nella missione lo devono fare anzitutto nello stile di vita, cioè nella perfezione. Senza santità, non c'è apostolato. Anche questa intuizione era maturata nella sua esperienza personale. Fin da giovane, non aveva mai disgiunto il proposito di diventare sacerdote da quello di tendere alla perfezione più elevata possibile. Per l'Allamano, dunque, il missionario deve tendere alla santità di vita, perché è un apostolo di frontiera. Ciò emerge chiaro dalla sua pedagogia: «Uno tanto più sarà santo, tante più anime salverà>>; «dobbiamo prima essere buoni e santi noi , dopo faremo buoni gli altri; altrimenti, non saremo buoni né per gli altri, né per noi». «Prima santi, L'Al/amano con un gruppo di aspiranti missionari in gita al santuario di sant'Ignazio. poi missionari>>: sono ancora sue parole. Dove le avrà attinte, se non dalla sua coscienza? Solo un santo può avere idee del genere. Al riguardo, c'è ancora un aspetto che merita la nostra attenzione: egli aveva compreso che la santità del missionario deve avere un «di più», proprio perché continuatrice della missione di Gesù. E si domandava: <.Ma quale deve essere questa santità?». Ecco la risposta, di una semplicità disarmante: «Maggiore di quella dei semplici cristiani, superiore a quella dei semplici religiosi, distinta da quella dei sacerdoti secolari. La santità dei missionari deve essere speciale, anche eroica e all' occasione straordinaria da operare miracoli»! È interessante notare che l'Allamano non proponeva1'1deale di santità in modo astratto o generico. I suoi discepoli potevano vederla prima di tutto incarnata concretamente nella sua persona e poi proposta da una pedafi~:a pratica e <<mirata>>. Non si · 'tava ad affermare che il missionario «deve» essere san·

to, ma insegnava anche «come» esserlo nelle situazioni della vita eli ogni giorno. Ispirandosi all'esempio di Gesù, il quale «ha fatto bene tutte le cose» (Mc 7,3 7) e seguendo la spiritualità dello zio, san Giuseppe Cafasso, avanzava una proposta in questi termini: <<Fare bene il bene, meglio che si può, nelie cose ordinarie della vita, senza rumore, con costanza e riprendendosi subito dopo ogni sbaglio». La convinzione che il «vero missionario è il santo» la troviamo espressa in modo quasi ufficiale nella lettera enciclica di Giovanni Paolo II sulle missioni, dal celebre titolo Redemptorù missio (la missione del Redentore), nella quale si legge: <<La rinnovata spinta verso la missione ad gentes esige missionari santi. Non basta rinnovare i metodi pastorali, né organizzare e coordinare meglio ]e forze ecclesiali... : occorre suscitare un nuovo "ardore di santità"». Queste parole dell 'enciclica sembrano proprio «copiate» dagli scritti dell 'Allamano, tanto evidente è la concordanza. Di fano, egli ne aveva pronunciate di simili almeno 80 anni prima! LA VERA FONDATRICE Anche l'Allamano, come tutti i fondatori di istituti religiosi, era convinto che la sua opera fosse originata da Dio e lo ha affermato più volte. La sua intuizione caratteristica è di avere saputo scorgere, proprio all'origine dcl1'istituto, anche la presenza attiva della Madonna Consolata. È lei la vera «fondatrice»! Ne consegue che egli non accetta il titolo di fondatore. Sentiamo]o daUa sua viva voce: «Questa casa l'ha posseduta Nostro Signore fin da principio ed è proprio sua come un campo è del proprietario. Quindi, non dite bugie affermando che il tale o il tal altro l'ha fondata. No, no, è la Madonna che l'ha fondata e il principio è venuto da Dio stesso». «Accetto di cuore i vostri auguripe.r l'onomastico, ma non dite più "fondatore", questo è uno sproposito! La fondatrice è la Madonna». Merita di essere riferita ancora questa testimonianza di un missionario dei primi tempi, per lo scherzoso gioco di parole che contiene: «Ci sono a1cuni che mi chiamano Icona della Vergine Consolata nel santuario torinese, di cui l'Al/amano fu rettore dal 1880 al 1926. L'Al/amano benedice e invia i suoi missionari e missionarie (bassorilievo del sarcofago, presso la chiesa del beato, Torino). fondatore dell'Istituto. Fondatrice di questo istituto è la Consolata. Io sono il "fonditore", perché faccio fondere le offerte dei benefattori)>. Perché un atteggiamento cosl deciso, da non ammettere repliche? Immaginiamo l' Allamano, prima della fondazione dell'istituto, da solo nel coretto del santuario, dove trascorrevalungbe ore in preghiera eda dove poteva ammirare ]'effigie della Consolata, intento a discutere con lei sull'opportunità di una nuova fon - dazione.Certamente la Consolata lo aveva incoraggiato, forse anche convinto, vincendo ]a sua ritrosia, come lui stesso poi confiderà. Prima ancora che i missionari della Consolataesistessero, l 'Allamano li aveva pensati e voluti, sostenuto direttamente dalla Madonna. Con un'esperienza così intensa, come avrebbe potuto, in seguito, anche solosupporre di essere lui il vero fondatore? Partendo da questa profonda intesa con la Madonna, ecco la sintesi della proposta mariana che l'Allamano faceva ai suoi missionari e missionarie: «Portate il titolo della Consolata come nome e cognome»; «Il nome che portate deve spingervi a divenire ciò che dovete essere»; «Voi siete "consolatini"». Nel 2001 , congratulandosi per i nostri cento anni di vita, il papa ha voluto confermare questa proposta dell'Allamano: «Con l'aiuto della Consolata, carissimi fratelli, diffondete la vera "consolazione", la salvezza cioè che è Cristo Gesù, salvatore dell'uomo». L ' Allamano ha maturato anche un 'al tra delle sue idee originali, con la quale vogliamo concludere, pur non avendola inserita nelle famose «tre intuizioni». Egli sentiva interiormente che avrebbe potuto accompagnare i suoi missionari e missionarie anche d<?pO la morte. Non era solo il suo affetto a suggerirglielo, ma la certezza di una vocazione speciale, che gli conferiva una «paternità perenne>>. E lo disse più volte, in tanti contesti differenti, rutti proiettati al futuro: «Quando sarò in Paradiso, e ciò sarà presto, pregherò per te, non perché ci venga subito anche tu, ma perché te lo prepari pieno di meriti»; «Farò più di là che di qua»; «Fare rumore non è nel mio spjriro, ma dal Paradiso farò, farò»; «Quando sarò in Paradiso, sarò sempre al balcone;vi guarderò e vi benedirò ancora di più». L'esperienza d mostra ~ che il fondatore sta man- Mc tenendo le sue promesse... -- MC l febbraio 2005 pagina 15

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