Missioni Consolata - Febbraio 2005

BOGOTÀ - COLOMBIA SEQUESTRATORI CONDANNATI S ono stati condannati a 37 anni di carcere ciascuno J ohn Chaparro e Giovanni Rodriguez, due guerri~eri protagonisti, nél novembre dèl 2002, del rapimento di monsignor Jorge EnriqueJiménez Carvajal, vescovo di Zipaquira e allora presidente del Coosis lio episcopale Latino-americano (Celam). Lo hanno riferito fonti giudiziarie, precisando che i due, appartenenti al Fronte 22 delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Fare), detenuti in un carcere di Bogota, sono stati riconosciuti colpevoli di «sequestro, a scopo di estorsione». Monsignor Jiméne.z Carvajal fu rapito 1'11 novembre di tre anni fa con il sacerdote Desiderio Orjuela nc1 dipartimento di Cundinamarca, mentre si stava recando a celebrare una funzione religiosa. Furono liberati entrambi il 15 novembre, nel corso di un'operazionemilitare, che condusse anche alla cattura dei due guerriglieri. Tornato in libertà, il vescovo perdonò subito i suoi sequcscratori. (Misna) CALCUTTA - INDIA UNA STRADA COL NOME DI MADRE TERESA D all' li dicembre scorso, la principale strada di Calcutta porta il nome di Madre Teresa. «È un evento che ci riempie di gioia, un riconoscimento per la traccia straordinaria che Madre Teresa ba lasciato nella società indiana, attraverso il suo servizio ai più poveri fra i poveri»: cosl padre Babu Joseph, portavoce della Conferenza episcopale indiana ha commentato la notizia. L'idea di rinomioare una strada nella città era già stata lanciata un anno fa, in occasione della beatificazione della Madre, ma solo ora è stata messa io p ratica, dopo l'iter burocratico necessario. PadreBabu ha spiegato: <<È un segno dell'ap1011'A CONFRO L'AIDS 11 l ' Aids è una delle più devastanti epidemie del nostrl tempi; un ' 'L dramma umano che, per la suo gravitò evastitò, è una delle sfide maggiori di sanità a livello mondiale». Lo ha detto il 17 dicembre scorso Il card. Javler Lozano Borragén, presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della salute, presentando la Fondazione «Il Buon Samaritano», Istituita da Giovanni Paolo 11 per sostenere economicamente gli infermi più bisognosi, In particolare l malati di Aids. Per costi - tuire Il fondo, Il pontefice ha devoluto l 00.000 euro <per Iniziare adotare di risorse eoffrire un esempio che chiediamo a tutti l cattolici di seguire». Il cardinale Lozano Barragan ha quindi evidenziato che «l dati riportati nel Rapporto delle Nazioni Unite del 2004 partano chiaro: dalla comparso di questa epidemia (verso gli anni '80), più di 22 milioni di persone sono morte nel mondo a causo dell'Aids e attualmente 37.800.000 persone vivono con l'Aids. Rispondendo all'appello del papa, la chiesa cattolico, fin dalla comparso del terribile flagello, ha sempre dato Il suo contributo, sia nel prevenire la trasmissione del virus Hiv, che nell'aiutare l malati e le loro famiglie sul piano medico-assistenziale, sociale, spirituale e pastorale. prezzamento della comuòità civile verso il suo servizio. Le autorità presenti alla celebrazione hanno descritto Madre Teresa come un essere umano straordinario, indicandola come esempio da seguire. La gente di Calcutta ha sempre mostrato un amore particolare per MadreTeresa e questo evento è la prova tangibile dell 'affetto e della gratitudine che tutti provano per lei». Per la cerimonia, presenziata dall' arcivescovo, mons. Lucas Sircar, è giunta a Calcutta la superiora della congregazione delle Missionarie della carità, suor NirmalaJoshi, che ha dichiarato: «Calcutta è la città più amata dalla Madre. Qui diceva di essere a casa». (Fides) JAKARTA - INDONESIA MOGU... DEl PAESI TUOI Q uando Karel Phil Erari, un prete protestante di mezza età, ha iniziato il sermone, i suoi 150 fedeli, per lo più uomini, non sono riusciti a trattenere il sorriso. «Le ragazze di Papua vi mandano un messaggio - ha esordito il parroco -. Chiedono à tutti imaschi papuasi di sposare le giovani della ]oro terra, per amo te deiposteri>>. In realtà, non era cos) singolare che Karellanciasse questo appello nel primo meeting dei papuasi emigrati nella capitale indonesiana Jakarta: 2li originari dellaPapua occidenta- [e, metà ovest della Nuova Guinea, temono per la soprawivenza delle oltre trecento tribù che abitano questa parte dell'isola. Dopo l'indipendenzadall'Olanda ottenutanel1962 e la successiva annessione all'Indonesia un anno più tardi, una delle popolazioni più varie del pianeta è stata vittima del conflitto tra esercito indonesiano e Movimento per ]a Papua libera, che tuttora lotta per l'indipendenza della regione. In 40 anni di guerra sono morte migliaia di persone su un totale di circa un milione di abitanti. (Peace Reporter) MC l febbraio ~005 pagina 11

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