Missioni Consolata - Febbraio 2005

droga, la prostituzione, la trana eli bianche e di minori. Secondo le statistiche, oltre 2 mila minorenni sono invischiati nel mcrc~to della pros~ituzione. La magg1or parte di esst provengono dai quartieri poveri della città e dai paesi vicinj, inclusa Marialabaja. Un fenomeno che aggrava la situazione di povertà nella regione è costituito dal crescente numero di sfollati, ammucchiatisi in città e centri abitati più protetti, per scampare alla violenza e ai fuochi incrociati eli guerriglieri, esercito regolare e paramilitari. ln vari villaggi della nostra parrocchia abbiamo fatto funerali eli persone vittime di ferocia inaudita: una donna incinta, sventrata e uccisa insieme al suo nascituro; uomini decapitati con una sega elettrica e la testa usata come pallone... Alcuni villaggi sono ormai spopolati. In altri la gente resiste, ma deve sottostare a un regime di anarchia e sopruso, instaurato dalla presenza di gruppi armati. M i è bastato poco per capire la situazione socio-economica della gente con cui vi - vo; per quella culturale, invece, mi sento sempre un principiante. Nonostante la mescolanza operata da quattro secoli di storia, La popolazione colombiana rimane ancora distinta in Lre grandi filoni etnici: i bianchi di discendenza ispanica, gli indigeni e gli afrocolombiani, che costituiscono il 25% della popolazione totale del paese. Ogni gruppo conserva peculiari elementi culturali, che sono una ricchezza per tutti, ma non mancano di creare e mantenere distanze, pregiudizi ed esclusioni. Alcuni bianchi, per esempio, si sentono superiori agli altri e in diritto di comandare su di loro in forza del colore deUa pelle. Molti afrocolombiani, invece, pensano eli essere poveri semplicemçnte perché hanno la pelle nera. E necessario educare tutti i gruppi alla tolleranza, al rispetto e riconoscimento del diverso. È in gioco non solo l'opera di evangelizzazione, ma anche la crescita civile di tutMarialaba;a: una ragazza macina il mais per la quotidiana polenta. ta la nazione colombiana. Dal1983, nell'anniversario dell 'abolizione della schiavitù in Colombia (21 maggio 1851), si celebrano periodicamente incontri nazionali eli pastorale afrocolombiana. Negli anni passati sono stati affrontati vari temi formativi e organizzativi, per rispondere alle situazioni contingenti: conoscenza della propria storia e identità, religiosità popolare, sviluppo economico e sociale, situazione della donna, coscienza critica della realtà sociopolitica... Uno dei temi d cl xm incontro, tenuto ad Apartado nella regione di Uraba, dal18 al22 maggio 2004, aveva come titolo: Etnoeducazione e calledra di studi a/rocolombiani. Uo argomento elibarruto anche a livello governativo. Si tratta di introdurre tra le materie scolastiche lo stuelio della storia degli afrodiscemlenti e del loro contributo alla cultura nazionale; essi infatti, hanno molti valori da insegnare agli altri gruppi etnici. La mutua conoscenza favorisce la pacifica convivenza e costituisce un reciproco arricchimento, oltre a prevenire ed eliminare forme di discriminazione e spezzare le barriere psicologiche ancora insite nella coscienza dei cittadini colombiani. TI cammino è già aperto. Un decreto del ministero dell'Educazione nazionale, emanato in giugno 1998, stabilisce la creazione della cattedra di studi afrocolombiani in tutte le scuole pubbliche e private del pae-

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