Missioni Consolata - Febbraio 2005

a cura di Giacomo Mazzottt' DAKAR • SENEGAL ABOUTA LA PENA DI MORTE S ono contento di constata· ,/,/ re che la società senegale- ' ' se ha finalmente compre· so che ]a pena di morte non risolve necessariamente le devianze sociali e non è soprattutto un buon meto· do di lotta contro l'insicurezza»: lo ha detto il segretario generale della Conferenza episcopale del Senegal, padre Alfred Wally Sarr, commentando il progetto di legge per l'abolizione della pena di morte, approvato dal Parlamento di Dakar. <<La chiesa · ha proseguito · non può che rallegrarsene.Questa decisione ci richiama la nostra fede, secondo la quale la vira è un dono eli Dio, che dimora in Dio dalla nascita fino alla morte». n presidente dd Senegal Abdoulaye W ade, musulmano, aveva promesso di abolire la pena di morte durante il suo mandato: ora dovrà firmare la proposta di legge perchéentri in vigore. La stampa senegalese, sia d'opposizione che vicina al govemo, ha salutato all'unanjmità la decisione del parlamento, definendola «un gesto storico». (Misna) UlAANBAATAR · MONGOLIA L'ARTE AL SERVIZIO DI DIO D io è la mano cheguida e ,/,/ ispira le mie opere>>. ' ' Così Enkhuruvshin, pittore e scultore, racconta il suo cammino di conversione al cristianesimo e l'imeonanza dell'arte nella sua vita. Egli è uno dei 226 battezzati della giovane chiesa cattolica mongola e uno dei primi 14 ad aver ricevuto il battesimo, nella domenica di Pasqua deJ 1994. Ora ha 38 anni, ma non si stanca di affermare che l'arte è stato il canale privilegiato che gli ha permesso di avvicinarsi alla chiesa e aDio. «Credevo che il cattolicesimo e l'arte cristiana appartenesserosolo al passato; ma fra statue e dipinti, ho visto persone riunirsi per pregare e MC l febbraio 2005 pagina 10 professarelapropria fede di fronte a quelle opere d'arte favolose. In quel momento, ho capiro che la chiesa non er-.t solo un museo, ma una comunità viva di persone, che si riuni· vano per un motivo più profondo». Cercò, allora, una chiesa cattolica dove p~ter pre~ar~; po~o dopo, si converttva al a.nsttanesuno, facen· dos~ battezzate. Enkhutuvshin è molto famoso in patria e ora comincia a farsi apprezzare anche all'estero: di recente hai· naugurato un'esposizione ripresa dalla tv di statoe ba eseguito un bas· sorilievo sulla porta di una chiesa a Mosca, Mons. Wenceslao Padilla, capo della prefetturaecclesiastica di Ulaanbaatar, gli ha commissionato alcuni dipinti della Vergine. Altre iromagi.nJ sono già state presentate al papa: fra queste, Giovanni Paolo n sceglierà il dipinto cbe raffigurerà Maria, Regina della Mongolia. (Asùz News) Il CAIRO • EGmO lA PROTESTA DEL PATRIARCA I l patriarca copto Shenouda m ha deciso di rinchiudersi in vo· lontario ritiro per protestare contro Le discriminazioni dei mu· suJmaoi verso i cristiani in Egitto. <<La reclusione del patriarca andrà avanti - ba riferito il suo segretario • fmo a quando egli troverà con il governo una soluzione soddisfacente per la sua coscienza>>. Fonti copte ufficiose affermano che Sbenouda uscirà dal monastero ili Anba Bishoy (nordest del Cairo), dove si è autoesiliato, soloquando saranno rilasciati i 34 copti arrestatil'8 dicembre, in seguito a scontri con la polizia.Quel giorno circa 3 mila cristiani sono scesi in piazza in tutto il paese per protestarecontro la sparizione (un rapimento a scopo di con· versione islamica, secondo la comunità copta) dellamoglie di un prete. Dopo alcuni giorni, la donna è d· tornata a casa sua, dicendo dj «essere nata cristiana» e di volerio resta· re <<ftno alla morte». Davanti alla cattedrale di san Marco del Cairo si sono scontrati dimostranti copti e polizia. Bilancio: alcuni feriti e 37 cristiani arrestati. Per loro Shenou· da ha deciso l'estrema protesta dell' esilio volontario. (Asùz News) AMERICA CENTRALE CONTRO LE BANDE GIOVANIU DI STRADA L e chiese dell'America Centra· le hanno deciso di riunire Je proprie forze per recuperare i giovani, affiliati a bande di strada: lo ha reso noto monsig~10r Romu1o Emiliani, vescovo ausiliare di San Pedro Sula, in Honduras, precisan· do che l'iniziativa è stata presa durante l'ultima riuruone del Segreta· riato episcopale dell'America Centrale (Sedac), svoltasi in CostaRica. Il vescovo ha ricordato che i paesi dove maggiore è la presenza delle bande giovanili sono Honduras, Guatemala, EJ Salvador; ma negli ultimi tempi il fenomeno delle «ma· raS» (così sono conosciute le gang di strada nella regione) ha cominciato a manifestarsi anche in Nicaragua, Costa Rica e Panama. n Sedac si è posto l'obiettivo di togliere dalla criminalità 100 mila giovani: per fare ciò, le chiese dei paesi centroamericaoi metteranno in comune risorse, informazioni ed esperti, allo scopo di costruire centri di accoglienza e realizzare programmi di recupero in tutte le sei nazioni. (M ima)

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