Missioni Consolata - Febbraio 2005

la folla, abbracciava i giocatori e faceva complimenti agli allenatori . Devo dire che, a ragione, il parroco era preoccupato del mio stato di salute, perché gli anni sono tanti , le strade sono impraticabili e il lavoro è molto. La carrozzeria è a pezzi; sono ormai cieco e devo viaggiare solo di giorno, non avendo più i fanali. Una volta ho viaggiato due ore di none con un ragazzo che mi illuminava la strada con una pila. Se posso ancora fare qualcosa, lo devo all'intelligenza di Mothls e Motoba, i miei fedelissimi autisti e meccanici , al signor Dc Paoli e a padre Garrone, che daTorino mandano i miei pezzi di ricambio. Ho percorso migliaia di chilometri. Lungo le strade ho spesso incontrato mamme con il loro carico sulla schiena, giovani stanchi c sudati con le biciclette, che trasportavano bidoni di olio e sacchi di riso, uomini con pali sulla testa c il machete in mano. Quando non ero troppo carico, li prendevo sul mio cassone in cambio di un grazie c un sorriso. O !tre alle persone, devo trasponare pietre, sabbia, legname, mattoni per le varie costruzioni della missione: parlo delle scuole di Ek:ula e Nagogwami, deUe chiese di Egbunda e di Mbene, del dispensario medico di Nangozira, del ponte Nebede... Devo dire che il lavoro svolto e quello che mi resta è sempre tanto. Ora, come vedete dalla foto, sto tra- ~ortando un carico di medicinali per l'ospedale. Quando sarò arrivato a Neisu, farò la gioia dei medici, degli infermieri, di padre Richard e di suorLuisa, che attendevano queste medicine da più di tre mesi, ma soprattutto farò la gioia dci numerosi ammalaci. Intanto, padre Rinaldo Do, il superiore dei missionari della Consolata in Congo, durante le sue ultime vacanze ha chiesto aiuti per un nuovo camion per il servizio a tutte le missioni. n nuovo camion è gia stato acquistato e a giorni dovrebbe arrivare in questa remota parte del pianeta. Per il momento continuo e continuerò il mio servizio a Ncisu, poi si vedrà. Comunque non sono geloso del fiammante Tata (questa è la sua curiosa marca); anzi, spero che mi risparmierà qualche fatica che la mia vecchiaia onnai non regge più. Antonello Rossi Heliopolis (Brasile) •••••••••••••••••••••••••••••••••••••• L'ACQUA DEllA SAMARITANA I l mese di settembre, in Brasile, è dedicato alla bibbia. L'anno scorso, il 26 di tale mese, la parrocchia di Santa Paulina ha chiuso tale evento, per il secondo anno consecutivo, con una mostra sulla bibbia. L'iniziativa, voluta dal parroco, padre Ricardo Castro, è stata un vero successo. Heliopolis: chiesa di Santa Paulina. Dato che il tema scelto dalla Conferenza episcopale, per la «Campagna di fraternità» del2004 riguardava l'acqua, un bene di tutti , anche la mostra era impostata sul tema dell'acqua nella sacra scrittura. Acqua, fonte di vita: il tema su cui si è sviluppata tutta la mostra si è basato sul vangelo della donna Samaritana (Gv 4,1-42). Durante tutto il mese, le comunità si sono preparate, riflettendo su questo testo e aiutando i fedeli a prendere coscienza dell 'importanza di que· sto dono di Dio. Furono, quindi, organizzati tre sland. Nel primo veniva spiegato, mediante cartelloni, il teseo del vangelo riguardante la donna Samaritana. Nel secondo si illustrava il Libro della Genesi e quindi la creazione e la storia dei patriarchi. Il terzo spiegava la storia dell'Esodo: la schiavitù d'Israele in Egitto, Mosè, Je piaghe, il fiume Nilo, la vera sorgente della vita in Egitto. Per mostrarne J' importanza e attirare J'attenzione sull'inquinamento attuale dei fiumi si è tracciato un doppio Nilo: uno sporco e l'altro puUto. Oltre a questi spazi dove si spiegavano i temi, c'è stata una conferenza tenuta da Milton Schwantes, uno dei maggiori bibHsti dell'America Latina, che ha parlato sui temi proposti nei vari stand. È stato interessante vedere la sua capacità di dialogare con le persone semplici, spiegando i temi con uo linguaggio comprensibile a tutti. I mpressionante è stata la creatività delle persone: sono riuscite a esprimere le loro idee in modo dawero artistico. All'entrata della chiesa è stato collocato un pozzo, dove una ragazza, vestita come un'antica samaritana, offriva acqua a coloro che entravano in chiesa per visitare i vari stand. Dato che faceva caldo, il gesto fu ancora più significativo e ricordava da vicino il «dammi da bere» dcl vangelo. L'iniziativa si è conclusa con un'eucaristia molto partecipata, che ha visto riunite tu ne le comunità della panocchia. Daniel Mkado MC l , ..,..... 2005 ,......75

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