Missioni Consolata - Marzo 2022

le Missioni» dei Missionari della Consolata di Bogotá alla quale hanno partecipato le Suore francescane di Maria Immacolata, la famiglia religiosa di suor Gloria Cecilia. In Mali dal 2010 si occupava dei bambini piccoli che non potevano essere accuditi dai loro genitori e della promozione delle donne attraverso strategie di alfabetizzazione, piccoli prestiti destinati alla produzione agricola e attività di ricamo e cucito. Il 7 febbraio 2017 quattro uomini armati di fucili e machete sono entrati nella missione e avevano cercato di portare via le due sorelle più giovani, ma Gloria Cecilia, responsabile della comunità, si era offerta di essere presa al loro posto. Quegli uomini erano di Al Qaeda e con una bomba al collo e la minaccia di morte se avesse detto o fatto qualcosa. L’avevano messa su una delle loro quattro moto e l'avevano portata nel deserto. Durante la prigionia, i maltrattamenti erano il suo pane quotidiano: la maggior parte del tempo era tenuta in catene e con lucchetti ai piedi; riceveva poco cibo e acqua; non mancavano continue percosse e insulti. Nonostante le condizioni subumane in cui si trovava, suor Gloria Cecilia non ha mai perso la sua fede in Dio: «Oggi - ha detto - lo ringrazio perché con la sua infinita misericordia si è preso cura di me e perché, grazie alla grande fede che avevo in Lui, ora sono libera e sono riuscita a uscire dalle mani dei miei rapitori». «Verso di loro - ha aggiunto - non serbo rancore, anzi, quando c’era un grande pericolo ho pregato il Magnificat e ho chiesto agli angeli custodi di proteggerci tutti, anche loro». (Imc) R MC * * Venezuela: vescovo missionario Il Santo Padre ha nominato vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Caracas padre Lisandro Alirio Rivas Durán, missionario della Consolata venezuelano. Il nuovo vescovo è nato il 17 luglio 1969 a Boconó, diocesi di Trujillo, si è formato nei centri dei missionari della Consolata ed è stato ordinato sacerdote nel 1995. È stato missionario in Kenya, ha lavorato nella formazione nei seminari filosofico in Venezuela e teologico in Colombia; successivamente è stato eletto superiore regionale del Venezuela e dal 2014 fino a oggi è stato rettore del pontificio Collegio missionario internazionale San Paolo Apostolo di Roma dove sacerdoti provenienti da varie parti del mondo si specializzano nelle università pontificie. Parlando della sua nuova missione, mons. Lisandro si è riferito ai cinquant’anni di presenza dei missionari della Consolata in Venezuela (1970-2020) e ha detto: «La cosa più importante che possiamo continuare a dare è quel sapore missionario che ci ha sempre contraddistinti. Papa Francesco nell’Evangelii gaudium ci ricorda che la gioia dell’evangelizzatore deve permeare tutta l’attività pastorale della Chiesa. Vorrei fare di questo episcopato un segno di quello che i missionari della Consolata hanno fatto in tutti questi anni in Venezuela. Una delle cose che come missionari dobbiamo fare è continuare a essere propositivi, senza imporre. Giuseppe Allamano diceva che non era importante la quantità ma la qualità e quindi, senza improvvisare, cerchiamo di costruire assieme progetti chiari con le persone con le quali lavoriamo: gli afrodiscendenti, gli indigeni, le persone che vivono nelle periferie delle città. Vorrei poter mostrare non a parole ma con fatti, anche in cose piccole e semplici, la grande opera della consolazione di Dio a favore degli ultimi e dei poveri, nella chiesa particolare di Caracas. Chiedo a tutti di accompagnarmi con la preghiera e chiedo la benedizione della Consolata perché quel che si fa è sempre opera sua». Imc Venezuela: mons. Lisandro Alirio Rivas Durán nuovo vescovo ausiliare di Caracas. * 9 marzo 2022 MC Colombia: suor Gloria Cecilia Narváez in conferenza stampa dopo la sua liberazione. * TERRA SANTA AUTOCTONI E RADICATI Un richiamo vibrante rivolto a tutti i cristiani palestinesi affinché resistano alle pressioni e tentazioni che li spingono a emigrare e riscoprano la bellezza di vivere nella terra dove è nato, morto e risorto Gesù, facendosi carico anche di tutte le sofferenze del proprio popolo per costruire insieme ai fratelli musulmani la patria palestinese. Sono queste le intenzioni che hanno animato la Conferenza inaugurale «di fondazione» dell’Assemblea delle associazioni cristiane in Palestina, svoltasi il 26 novembre scorso presso l’Università di Betlemme. L’incontro, convocato all’ombra dello slogan «Autoctoni e radicati in questa terra», ha rappresentato l’esordio ufficiale di una rete costituita da più di venti associazioni e organizzazioni di varia natura - sociali, culturali, economiche - animate da laici cristiani palestinesi. L’iniziativa può essere considerata anche come uno sviluppo concreto degli spunti e dei progetti offerti nel recente passato da «Kairos Palestina», gruppo di esponenti cristiani palestinesi di diverse confessioni costituitosi nel 2009 come strumento di riflessione e proposta politica intorno alla questione palestinese e alle prospettive di superamento dello stato di conflitto con Israele. Gli interventi dei vari relatori hanno sottolineato l’urgenza di creare nuove opportunità per incoraggiare i giovani cristiani palestinesi a rimanere nella loro patria e spendere le proprie energie anche nel lavoro sociale e politico volto a curare «tutto il dolore del popolo palestinese». (Fides)

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