Missioni Consolata - Novembre 2021

cento metri la banda intona una marcia funebre. La processione si blocca e la statua viene fatta «ballare» avanti e indietro per tutta la durata della musica. La processione dell’incontro Il giovedì santo, dopo la messa vespertina, «si fa morire» Cristo prima del tempo, portando in processione il crocifisso. Il venerdì, le processioni sono due. Al mattino, i fedeli accompagnano il crocifisso, seguito dalla bara di cristallo, alla cappella del Calvario, si- tuata in cima al paese dove viene rievocata la deposizione dalla croce e la sepoltura. Nel pomeriggio, la gente si riunisce di nuovo in chiesa per la tradizionale «adorazione della croce» e il «sermone» sulle «sette parole» pro- nunciate da Gesù in croce. Alla sera, la popolazione si divide in due gruppi: il primo parte dalla chiesa parrocchiale portan- dosi dietro le statue della Madonna dolorosa, di san Giovanni e Maria Maddalena, ognuna mon- tata sul proprio carroccio. Il secondo gruppo si raccoglie all’altro estremo del paese, nella cap- polare afroamericana. Esse esprimono la dina- mica delle peregrinazioni e simboleggiano il tema della vita: chi è vivo cammina e si accom- pagna agli altri. Ogni giorno della settimana santa ha luogo un «passo», cioè la rievocazione di un episodio della passione del Signore per accompagnare Cristo sofferente, con il quale ci si identifica. La domenica delle palme, alla sera, ha inizio il primo «passo», che ricorda Gesù che suda san- gue nel Getsemani: viene portata in processione un’enorme statua di Cristo in ginocchio, sovra- stato dall’angelo che gli porge il calice della pas- sione. Nei giorni seguenti si va in processione con altre statue: il lunedì con quella di «Gesù flagellato alla colonna», il martedì con quella di Cristo «umiltà e pazienza» e il mercoledì santo con quella del Nazareno che si apre la strada verso il Calvario. Il Nazareno Il Nazareno rappresenta Gesù, vestito di una tu- nica viola, che sale la collina del Calvario con la croce sulle spalle. È l’«uomo dei dolori», cantato dal profeta Isaia, che personifica tutto ciò che la gente vive e soffre. Nello stesso tempo riflette il volto di un Dio solidale, che si mette nel cam- mino della vita condividendone con noi i rischi e le conseguenze. In questo giorno si «pagano» le promesse e i voti fatti a Dio durante l’anno: alcuni si vestono da «nazareni», altri fanno il «velorio», ossia ve- gliano accanto alla statua durante tutto il giorno, con una candela accesa in mano. La gente com- pie sacrifici che non farebbe in nessun’altra occa- sione. Alla sera la gente partecipa alla processione: centinaia di mani sorreggono la portantina per tutte le strade del paese mentre si canta e si prega, rivivendo le stazioni della via crucis. Ogni novembre 2021 39 © syahrinisnews blogspot.com Afrodiscendenti

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