Missioni Consolata - Novembre 2021

ssier Qui: i primi cinque missionari giunti in Venezuela: Bram billa G., Babbini F., Guazzotti G., Carodeguas C. e Vesper tini G., ritratti sullo sfondo della parrocchia di La Quebrada. Sotto: i Missionari della Consolata presenti in Venezuela nel 1978, riuniti nella parrocchia di La Puerta. A destra: un ritratto di padre Giovanni Vespertini, e una foto di padre Francesco Babbini in visita a una famiglia di indigeni della missione di Guarero in Guajíra. 22 novembre 2021 Quattro scelte Stefano Camerlengo, superiore generale dei missionari della Consolata, scrive ai confratelli in Venezuela. «Nel formularvi gli auguri miei e dell’Istituto per questo vostro giubileo - scrive padre Stefano Camerlengo -, vi inviterei a fare memoria di quanto è stato realizzato dai confratelli che vi hanno preceduto [...]». Egli poi sintetizza il cammino fatto dalla dele- gazione in quattro scelte ancora oggi valide e urgenti: «Il servizio alle popolazioni indigene; la presenza tra gli afroamericani; l’inserimento nelle periferie urbane; l’animazione missionaria della chiesa locale e la cura delle vocazioni». Ricordando la dedizione dei missionari che mossero i primi passi in Venezuela negli anni Settanta, infine, il superiore generale dell’Imc ringrazia i confratelli che ancora oggi lavorano nel paese, «per il generoso impegno missiona- rio che continuate a offrire, in un momento tanto critico della vita del paese. In questo modo continuate a scrivere altre belle pagine di servizio missionario per le quali - sono sicuro - il nostro beato Fondatore e i missionari che vi hanno preceduto gioiranno dal Cielo». S.F. Una missione che si apre Alle scelte fatte nel primo decennio di presenza nel paese che hanno dato al gruppo la sua fisio- nomia specifica, ne seguiranno altre, anche parti- colarmente coraggiose. Nel 1986, ad esempio, i Missionari della Consolata decidono di dedicarsi alla popolazione degli afrodiscendenti di Barlo- vento. Nel 1999, poi, scelgono di stabilire una loro presenza nella baraccopoli di Carapita, periferia urbana della capitale Caracas. Nel 2007, alcuni anni dopo aver lasciato la Guajíra e il lavoro con gli indigeni di quelle terre, tornano a lavorare con i popoli originari, questa volta con i Warao a Na- basanuka e Tucupita, sulla foce del fiume Ori- noco. Infine, con l’esodo degli indigeni Warao verso il Brasile, i Missionari della Consolata danno vita, nel 2018, a un’équipe itinerante, per accompagnare pastoralmente questo popolo emarginato e costretto all’emigrazione. Sergio Frassetto MC

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