Missioni Consolata - Novembre 2021

zione missionaria in Venezuela e gli eventuali candidati venezuelani a entrare nella famiglia della Consolata. La casa, nel quartiere La Pa- stora, diventerà sede della delegazione. Oltre all’apertura a Caracas, i missionari decidono di aprire anche nel Vicariato di Machiques, zona della Guajíra. Inoltre risponde positivamente alla richiesta di collaborazione da parte delle Pom (Pontificie opere missionarie) per l’organizza- zione dell’ufficio e delle sue iniziative. Mano a mano che i Missionari della Consolata aumentano di numero, assumono nuovi campi di lavoro. Nel 1977 l’Istituto è presente in quattro centri: Caracas, dove è iniziato il seminario mag- giore con sei giovani venezuelani, Trujillo con le parrocchie di La Quebrada e La Puerta, San Cri- stobal con la parrocchia di Zorca, e nella Guajíra, tra gli indigeni. Nel 1978 si pone come priorità la promozione vo- cazionale, l’animazione missionaria e la forma- zione dei seminaristi venezuelani, soprattutto in vista della missione tra gli indigeni della Guajíra. Viene assunta la parrocchia di Los Castores, of- ferta dal vescovo di Los Teques, sulle pendici delle Ande costiere, a 30 Km a Ovest di Caracas. Qui viene spostato il seminario con padre Sandro Faedi come formatore, mentre i padri Francesco Babbini e Alberto Minora vengono destinati al la- voro apostolico tra gli indigeni della Guajíra. novembre 2021 21 Qui: i Missionari della Consolata che lavorano in Venezuela, riuniti con il superiore generale, padre Stefano Camerlengo (maglietta nera e scritta «Consolata»), a Barquisimeto nel 2018. I primi passi gruppi di missionari in paesi nei quali l’Istituto non è ancora presente. Il missio- nario trevigiano pensa che il Venezuela abbia le condizioni per crearne uno. La Quebrada e le altre Nel paese, l’80% del clero è straniero, e per l’85% è composto da religiosi. Padre Vespertini ottiene dalla direzione generale il mandato di esplorare la possibilità di espandere la presenza dei Missionari della Consolata in Venezuela pro- spettando un fruttuoso lavoro di promozione vo- cazionale. Visita, quindi, diverse diocesi, tra cui Valencia, Puerto Cabello, San Cristobal, Trujillo. I vescovi lo ricevono con entusiasmo e gli offrono parrocchie vecchie, nuove e future, ma, per il momento, si tratta più che altro di buone inten- zioni che, spesso, non rispondono al progetto di animazione missionaria e vocazionale dell’Imc. Così, in attesa di proposte valide, padre Vesper- tini accetta di prendersi cura della parrocchia La Quebrada, nella diocesi di Trujillo, in una zona delle Ande ritenuta propizia per le vocazioni. Successivamente, l’offerta da parte dei vescovi di altre parrocchie favorisce l’arrivo in Venezuela di altri missionari finché il 28 settembre 1974, padre Mario Bianchi, superiore generale, istituisce uffi- cialmente il «gruppo Venezuela». Pochi giorni dopo arriva dalla Spagna padre Francesco Bab- bini con la nomina di capogruppo. Cantiere in costruzione Nel 1976 il gruppo prende diverse decisioni che avranno un certo peso nel futuro dell’Imc nel paese. Decide di aprire una casa a Caracas allo scopo di accogliere i padri destinati all’anima-

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