Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2015

glie a seconda che si consumino crude, cotte o essiccate. La cot- tura, ad esempio, pare diminuire il contenuto di vitamina C ma au- mentare la fruibilità di altre so- stanze, come il ferro. Anche l’uso della moringa nella medicina tradizionale - ampia- mente documentato ad esempio in India - ha ricevuto nell’ultimo decennio maggiori attenzioni. Già nel 2005 Jed W. Fahey, del Dipar- timento di Farmacologia e Scienze molecolari della Johns Hopkins School of Medicine , affermava che «una pletora di richiami della me- dicina tradizionale ne attestano il potere curativo», ma «purtroppo, molti di questi richiami non sono supportati da sperimentazioni cli- niche randomizzate e controllate contro placebo, né sono stati pub- blicati in riviste ad alta visibilità». Altra importante verifica, diretta- mente connessa alla precedente, è quella del possibile ruolo della mo- ringa oleifera nella prevenzione e nel trattamento di particolari pato- logie: il sito web The international moringa germplasm collection cita studi che sembrano deporre a fa- vore della sua efficacia nel ridurre i livelli di glucosio nel sangue, dato rilevante per la cura del diabete, e della sua attività antibiotica nel proteggere dall’ Helicobacter pylori , batterio che può causare l’ulcera; altri studi ancora suggeriscono un’efficacia della moringa nella prevenzione e cura del cancro e nella riduzione degli effetti collate- rali della chemioterapia. Ovvia- mente la comunità scientifica mette in guardia contro il sensazio- nalismo e i facili entusiasmi a cui alcuni siti web sembrano cedere e annuncia il primo «Simposio inter- nazionale sulla moringa» che si terrà a Manila, Filippine, dal 15 al 18 novembre prossimi. Il titolo del- l’evento, che per le Filippine è il se- sto simposio nazionale su questo tema, sarà «Moringa: un decennio di progressi nella ricerca e nello sviluppo». Perché è importante In un articolo dell’agosto 2014 dal titolo «Fame zero» pubblicato sulla rivista Science , uno dei padri della cosiddetta «rivoluzione verde» in India, Mankombu Sam- basivan Swaminathan - peraltro aspramente criticato dall’attivista Vandana Shiva proprio per aver promosso la meccanizzazione e l’uso di prodotti chimici imposti da quella rivoluzione negli anni Sessanta - afferma che oggi oc- corre puntare non più sulla sicu- rezza alimentare ma soprattutto sulla sicurezza nutrizionale . «L’im- pulso a ridurre la fame nel mondo si è largamente poggiato su col- ture come il grano e il riso per for- nire calorie. Ma aumentare solo le calorie non va bene. Diete migliori e buona salute richiedono un rinforzo nutrizionale. L’agricoltura commerciale», continua Swami- nathan, «tende a promuovere monocolture più sensibili alle leggi di mercato che alla corretta nutrizione, mentre quella fami- AGOSTO-SETTEMBRE 2015 MC 75 • Sviluppo | Moringa oleifera | Alimentazione | Risorse • MC RUBRICHE maturi, contengono fra il trenta e il quaranta percento di olio che può fare da combustibile per lam- pade. è in fase di approfondi- mento il suo utilizzo come agro- combustibile per un impiego su più ampia scala. Il valore aggiunto sarebbe che, oltre a fornire olio adatto alla combustione, la mo- ringa è anche una pianta comme- stibile e dall’alto valore nutrizio- nale e per questo la sua coltiva- zione porterebbe benefici sia in termini di sicurezza alimentare che di energia sostenibile. Altre coltivazioni di agrocombustibili, ad esempio la jatropha - che pure aveva conosciuto all’inizio degli anni Duemila un momento di grande popolarità -, hanno al con- trario il limite di sottrarre terra e acqua alla produzione di cibo. «L’albero dei miracoli», così chia- mano la moringa diversi siti web che ne promuovono l’utilizzo e la commercializzazione sotto forma di integratori, polvere e foglie es- siccate per infusi. «Un supermer- cato sopra un tronco», la definisce più prosaicamente il rapporto del 2006 Lost Crops in Africa citato dalla rivista Nature . Ma alcuni aspetti necessitano ancora di maggiori verifiche. Che cosa non sappiamo Innanzitutto occorrono studi più rigorosi per stabilire l’eventuale differenza nell’efficacia delle fo- © Chiara Giovetti

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