Missioni Consolata - Luglio 2015

afrobrasiliane, «silenziosamente, oggi assistiamo a un vero massa- cro delle religioni afrobrasiliane». Un fatto molto grave, spiega il professore dell’Università di San Paolo, perché il loro contributo «alle più diverse aree della cultura brasiliana è ricchissimo» 3 . A parte le considerazioni degli stu- diosi, vale la pena di ricordare le parole di Gilberto Gil, uno dei più noti musicisti brasiliani, che in una strofa di una sua canzone scrive: «Quando i popoli dell’Africa arri- varono qui / non avevano la li- bertà di religione. / Adottarono il Senhor do Bonfim / sia per resi- stenza, che per resa» 4 . Accoglienza Con gli occhi e la testa ancora pieni di sensazioni, torniamo alla Tenda Iemanjá di Luizinho, dove la festa in onore di Oxóssi vive un momento di pausa. Le persone stanno recuperando le energie consumate mangiando banane, angurie e meloni. Noi ne approfittiamo per ringra- ziare il pai-de-santo e le persone presenti per la cordialità e simpa- BRASILE 16 MC LUGLIO 2015 M edico italiano, già professore in studi compor- tamentali ( behavioral studies ) alla La Jolla University di San Diego (California), Pierluigi Lattuada è un seguace dell’umbanda, a cui ha anche dedicato un libro appassionato, Sciamanesimo brasi- liano . Professore, lei è un uomo di scienza e di medicina. Cosa l’ha spinta a scrivere un libro dedicato al- l’umbanda? «L’esperienza, l’incontro. Nell’umbanda ho trovato il cuore che non ho trovato nella scienza né nella medi- cina». Che religione è l’umbanda? «È una religione sincretica». A un osservatore esterno, l’umbanda sembra una miscellanea di elementi tratti da altre esperienze religiose, filosofiche, esistenziali. Questa caratte- ristica la rende più forte o al contario la priva di una propria specificità? «Come ogni cosa anche il sincretismo ha pregi e di- fetti. Da un lato prende il meglio di altre religioni, dal- l’altro evita il rigore della disciplina». Nell’umbanda hanno un ruolo centrale i medium. Cos’è la medianità? A cosa serve? «La prima cosa che mi è stata detta è che siamo tutti medium. Possiamo essere consapevoli o meno. L’um- banda aiuta ad accorgersene e a svilupparla consape- volmente invece di subirla passivamente». Nei riti dell’umbanda si trovano anche pratiche di guarigione. Come medico e scienziato, lei le ri- tiene suggestione o tangibile realtà? «Ho visto suggestione, mistificazione e verità. Ho vi- sto molti ciarlatani e manipolatori. Ho incontrato per- sone poco sincere, ma anche veri guaritori che fanno letteralmente miracoli. Quando ne vedi uno autentico la tua mente e la tua vita cambiano per sempre». Nello stesso paese di nascita l’umbanda ha un nu- mero di seguaci molto incerto e comunque basso, almeno rispetto alle altre religioni. Questa sua condizione la rende una religione marginale, da preservare soltanto come retaggio culturale? «Non mi sembra. Si stima che siano quaranta milioni in Brasile i seguaci, in varie forme, dei culti sincretici. A mio avviso, questo è un patrimonio dell’umanità da preservare». PaoloMoiola Colloquio con Pierluigi Lattuada, medico e psicologo «Siamo tutti medium» N OTE : (1) Della Comissão de Combate à Into- lerância Religiosa (http://ccir.org.br) non fanno parte esponenti neopen- tecostali. (2) Alessandra Amaral Soares Nasci- mento, Candomblé e umbanda: pra- ticas religiosas da identitade negra no Brasil , in «Revista brasileira de So- ciologia da Emocão» 9 (27), dicem- bre 2010. (3) Reginaldo Prandi, O Brasil com axé: candomblé e umbanda no mercado religioso , in «Estudos Avançados» 18 (52), 2004. (4) Testuale: «Quando os povos d’Á- frica chegaram aqui / Não tinham li- berdade de religião / Adotaram Senhor do Bonfim: / Tanto resistên- cia, quanto rendição». La Igreja de Nosso Senhor do Bonfim è la più fa- mosa chiesa di Salvador Bahia, in Brasile. tia con cui ci hanno accolti. Tra non molto i tamburi ricomince- ranno a dare il ritmo ai canti e alle danze. Paolo Moiola* * La prima parte è stata pubblicata sul numero MC di giugno. Ha collaborato Rosa Maria Duarte Veloso. # Sopra : alcuni suonatori di atabaques nel terreiro di Luizinho.

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