Missioni Consolata - Giugno 2015

64 MC GIUGNO 2015 Libertà Religiosa della politica d’ispirazione islami- sta. La fisionomia del nuovo codice penale è stata fortemente pla- smata dallo stesso sovrano Has- sanal Bolkiah. Il sultano ha speci- ficato che l’emanazione della legge islamica era in cantiere da anni, in discussione almeno dal 1996, e che «con l’entrata in vi- gore della presente legge, adem- piamo al nostro dovere verso Al- lah». Hassanal, è erede di una famiglia al potere da sei secoli, passata indenne attraverso conflitti e do- minazioni coloniali, ultima quella britannica che ha imposto un protettorato terminato soltanto nel 1984. Proprio codici di ispira- zione anglosassone avevano fi- nora definito delitti e pene, men- tre la legge religiosa restava rele- gata alle contese personali o fa- miliari. Con i suoi sudditi al 70% di etnia malese, concentrati per oltre metà nella capitale Bandar Seri Begawan, e per il resto sparsi su 5.770 chilometri quadrati di ter- ritorio, il Brunei si affaccia su un comunità immigrata, tra cui di- versi cristiani, necessaria al fun- zionamento del paese e alle ne- cessità di aziende e famiglie. Svolta integralista Benché nel Brunei le manifesta- zioni di dissenso verso le deci- sioni del sovrano e in generale delle autorità, siano assai rare, le nuove norme hanno suscitato perplessità e proteste da parte della popolazione sia musulmana che non: attivisti e semplici citta- dini hanno trovato su internet e nei social media strumenti di coordinamento e diffusione del loro disagio. Forte il timore che la legge crei particolare ostilità e discrimina- zione nei confronti dei non mu- sulmani. A esprimerlo sono so- prattutto i cinesi, che rappresen- tano il 15% dei 400mila abitanti del paese, ma anche gli immi- grati, in parte di fede cristiana. Avvicinandosi la data del 1° mag- gio 2014, l’Alto Commissariato Onu per i diritti umani aveva espresso «profonda preoccupa- zione» per le pene previste dalle nuove norme, considerate - aveva segnalato - alla stregua di «tortura o altri trattamenti o pu- nizioni crudeli, inumani e degra- danti». Con questo provvedimento, il Brunei va ad aggiungersi all’e- lenco di quei paesi dotati di leggi draconiane di stampo religioso, e si mette in una posizione disage- vole tra vicini musulmani di ben altre dimensioni e influenza (ma di minore benessere procapite), come Malesia e Indonesia, che cercano di contrastare le pretese mare ricco di petrolio e di gas, ed è tra gli stati più benestanti al mondo con un tenore di vita ele- vato, sanità e istruzione gratuite. Nonostante il benessere proca- pite superiore a quello di molti vicini, e nonostante l’influenza britannica, da tempo il paese presenta una forma di Islam meno tollerante rispetto a quello dei due partner regionali già ci- tati, con forti limitazioni alla pre- senza di fedi diverse, il bando de- gli alcoolici, la rigida applicazione delle regole morali. All’appa- renza è una situazione funzio- nale all’immagine che la monar- chia vorrebbe dare di sé, all’ac- quisizione di un ruolo diverso nella regione e anche ai lucrosi rapporti con le petro-monarchie del Golfo. # Pagina precedente : dedicata al 28° sultano del Brunei, Omar Ali Saifud- dien III (padre dell’attuale sultano, ndr ), la moschea è considerata una delle più belle dell’Asia Pacifica, nonché una delle più importanti attrazioni turistiche del paese. [...] è un esempio moderno di architet- tura islamica [...]. I lavori di costru- zione iniziarono il 4 febbraio 1954 e si conclusero nel 1958 ( da wikipe- dia.org ). # In questa pagina da qui sotto in senso orario : il sultano Hassanal Bolkiah in tenuta militare assieme al figlio. | Un cartellone propagan- distico mostra il sultano in diverse situazioni. | Moneta con l’effigie del sultano su una faccia e il simbolo del sultanato sull’altra. | Mappa del Brunei. | Bandiera. # Pagina seguente in senso orario : una donna vende cibo preparato in strada. | Un tempio cinese nel cuore della capitale Bandar Seri Bagawan. | Ragazzi. Michael Goodine/Flickr.com

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