Missioni Consolata - Giugno 2015

La situazione religiosa Khmer e viet La maggioranza dei cambogiani è di religione buddista. Ma ci sono anche mu- sulmani (la minoranza Cham) e cattolici (soprattutto di origine vietnamita). Molto vivo è il ricordo del vescovo Joseph Chmar Salas, morto nel 1977 nei campi di lavoro dei Khmer Rossi. L a storia del cristianesimo in Cambogia è relati- vamente recente se paragonata a quella del vicino Vietnam. Ancora nel 1842 nel paese vi erano solo quattro chiese con circa duecento cattolici. Le prime grandi comunità di cristiani ini- ziarono a nascere alla fine del XIX secolo, quando migliaia di vietnamiti in fuga dal loro paese coloniz- zato dalla Francia, si stanziarono in Cambogia. Da allora la Chiesa locale è stata sempre caratterizzata da una forte presenza vietnamita. Le persecuzioni coloniali, che durarono per tutta la prima metà del Novecento, a cui seguirono le due guerre del Sud Est asiatico (prima con la Francia e poi con gli Stati Uniti) indussero i vietnamiti a cercare rifugio nella pacifica Cambogia, rafforzando da una parte la reli- gione cristiana (in particolare cattolica), ma dall’al- tra contribuendo a dare alla stessa un preciso ca- rattere etnico. È questo il motivo per cui i progrom antivietnamiti iniziati da Sihanouk alla fine degli anni Sessanta e accentuati da Lon Nol tra il 1970 ed il 1975, colpirono le comunità cristiane più che quelle buddiste e musulmane. L’arrivo dei Khmer Rossi destabilizzò completa- mente l’apparato religioso cambogiano. Tutte le fedi furono proibite senza alcuna distinzione: mo- schee, chiese, templi chiusi; tutti i religiosi costretti a lasciare l’abito talare, il saio e trasferiti nelle cam- pagne a lavorare assieme al resto della popola- zione. Particolarmente venerata tra i fedeli cambogiani, soprattutto di etnia khmer, è la figura di Joseph Chmar Salas (1937-1977), nominato vescovo co- adiutore di Phnom Penh il 14 aprile 1975, alla viglia dell’entrata dei Khmer Rossi nella capitale. Sfollato anche lui come tutti gli altri cittadini, Joseph Chmar Salas venne separato dagli altri fedeli e mandato nel villaggio di Phum Chan, nella provincia di Kom- pong Thom. Nonostante le condizioni proibitive il vescovo continuò a celebrare di nascosto la messa. Morì di stenti nel 1977 dopo essersi proposto come volontario nelle truppe mobili, sperando così di po- ter incontrare gruppi di fedeli dispersi. L a caduta di Pol Pot e l’arrivo dei vietnamiti portò una brezza di libertà religiosa, ma fu solo dopo il 1990 che poté essere ufficialmente In alto: una chiesa cattolica nel villaggio flottante di Chong Khnies sul lago di Tonle Sap. Qui a destra : la que- stua di monaci buddisti a Battambang. Sotto: una famiglia islamica nel centro di Phnom Penh.

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