Missioni Consolata - Giugno 2015

GIUGNO 2015 MC 49 tinaia di migliaia di cambogiani, Samphan rispon- deva che nel 1980 «circa 1,5 milioni di persone mo- rirono vittime degli aggressori vietnamiti» 6 . Per anni i Khmer Rossi negarono ogni responsabi- lità di uccisioni di massa, respingendo anche le ac- cuse di aver gestito la prigione S-21 di Phnom Penh. Solo all’inizio degli anni Novanta, con le prime defezioni, alcuni leaders , come Ieng Sary, ammisero che sotto il regime di Kampuchea De- mocratica si era creata una situazione di fobia verso chiunque ostentasse un atteggiamento non in linea con le direttive del «Centro». Tutte le colpe, però, venivano fatte ricadere su un solo uomo: Pol Pot. La definitiva scomparsa del movi- mento Khmer Rosso, avvenuta alla fine degli anni Novanta, scatenò una serie di scuse da parte dei maggiori dirigenti: Khieu Samphan e Nuon Chea giusero a Phnom Penh e, in una conferenza stampa, si dissero dispiaciuti per le enormi soffe- renze causate «agli uomini e agli animali» durante il loro governo. Successivamente anche Ta Mok, responsabile di migliaia di esecuzioni, affermò che Kampuchea Democratica aveva dato origine a una serie di violenze e uccisioni impressionante, facendo però ricadere la colpa sul solo Pol Pot, Son Sen (già defunti) e al loro entourage. • N OTE (1) Jacques Mingozzi, Cambodge: Faits et problèmes de popu- lation , Parigi, Cnrs, 1973, pp. 226, 212. (2) The Party’s Four-Year Plan to Build Socialism in All Fields, 1977-1980 , Documento del Centro Cpk datato Luglio- Agosto 1976, in Chanthou Boua, David P. Chandler e Ben Kier- nan, Pol Pot Plans the Future: Confidential Leadership Docu- ments from Democratic Kampuchea, 1976-77 , New Haven, Yale University Southeast Asia Studies Coucil Monograph N°33, 1988, pp. 45-119, p. 52, tabella 1. (3) Afp Reports Figures on Kampuchea Population , Agence France-Presse, Hong Kong, 22 Gennaio 1980. (4) Fbis, Asia Pacific, 24 Gennaio 1980, p.H4. (5) Sho Ishikawa, I Want to Join with Sihanouk, Lon Nol , Bangkok Post, 11 dicembre 1979. (6) Ufficio del vicepresidente di Kampuchea Democra tica in carica degli Affari Esteri - Khieu Samphan - , What Are the Truth and Justice about the Accusations against Democratic Kampuchea of Massa Killings from 1975 to 1978? , luglio 1987. aperta la prima chiesa cattolica. Il governo cambo- giano impegnato nella ricostruzione del paese, chiamò le Suore missionarie della Carità di Madre Teresa di Calcutta e, poco dopo permise ai missio- nari del Pime di stabilire la prima presenza nella nazione dopo il 1975. Da allora gli ordini religiosi si sono moltiplicati lavorando principalmente sul so- ciale, in particolare in quei campi in cui lo stato non è particolarmente presente. La concentrazione maggiore di cattolici si ha lungo le rive del Tonle Sap. Qui, nei villaggi galleggianti dei pescatori, sorgono diverse chiese, quasi tutte frequentate da fedeli di origine vietnamita. Il la- voro della chiesa si concentra nell’aiutare queste popolazioni, i cui diritti vengono costantemente negati sia dal governo di Phnom Penh che da quello di Hanoi. Ancora oggi, infatti, esiste molta diffidenza da parte dei khmer nei confronti dei viet ai quali non viene concessa la cittadinanza. Piergiorgio Pescali DOSSIER MC CAMBOGIA C OPERTINE DEL DOSSIER : in prima, un manifesto del «Partito del popolo cambogiano» attualmente al potere con Hun Sen; in ultima, bambina dello slum posto a ridosso della ferrovia, a Phnom Penh; nel medaglione ripetuto, Pol Pot da giovane. P IERGIORGIO P ESCALI , giornalista e scrittore, si occupa da molti anni di Estremo Oriente, dove si reca regolarmente. Ha scritto: Indocina (Emil, 2010), Il custode di Terra Santa (Add Editore, 2014), S-21. Nella prigione di Pol Pot (La Ponga Edi- zioni, 2015). C OORDINAMENTO GIORNALISTICO : Paolo Moiola, redazione MC.

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