Missioni Consolata - Giugno 2015

GIUGNO 2015 MC 13 vara e slogan di propaganda poli- tica che inneggiano ai valori e ai trionfi della Rivoluzione o ricor- dano gli effetti deleteri dell’em- bargo. I pochi chilometri dell’au- topista che mi porta verso Carde- nas sono rovinati e spesso pieni di buche. Mi fanno compagnia decine di Cadillac, Chevrolet, Buick, Dodge rumorose e scop- piettanti ed enormi autobus turi- stici che trasportano masse di persone verso la più famosa e ri- nomata Trinidad, situata quasi sulla costa Sud dell’isola. Mi rendo conto molto presto che sto per entrare in una dimen- sione di Cuba totalmente diversa MC ARTICOLI da quella vista fin’ora. Incrocio e sorpasso carretti e carrozze trai- nate da buoi e cavalli. Mezzi di trasporto d’altri tempi che si fanno sempre più numerosi man mano che mi addentro nei piccoli centri abitati ma che presto di- ventano la normalità nelle stra- dine interne dove, sempre più spesso, mi ritrovo a dare la prece- denza a un cavallo piuttosto che a un’automobile. Cardenas sorge a soli dieci chilometri a Sud di Vara- dero ed è la città dormitorio della maggior parte della forza lavoro della costa. Lontana dai riflettori del turismo, essa offre uno spac- cato della vita cubana, oltre a cul- tura e storia, testimoniate da edi- fici coloniali ormai fatiscenti. Sul ciglio delle strade Parcheggio l’auto in quello che è il centro della vita sociale della cittadina, Parque Colón, la piazza dove sorgono la cattedrale dedi- cata all’Immacolata Concezione, in perfetto stile coloniale, e il mo- numento a Cristobál Colón. È la prima statua eretta a Cuba in me- moria di Cristoforo Colombo nel 1862. Celebri e scolpite nella me- moria storica degli abitanti di Car- denas le parole che il genovese pronunciò appena sbarcato a Cuba: «Non ho mai visto paese più bello». La città non nasconde il suo stato di decadenza, le sue strade sono malmesse, piene di rifiuti e attraversate, anche qui come a La Habana, da rivoli d’ac- qua di ogni genere. Tuttavia è suf- ficiente percorrere l’Avenida de Céspedes per assaporare il vero spirito cubano, quello fatto di musica, sorrisi e felicità a dispetto del poco che un’economia stanca e impoverita offre agli abitanti dell’isola. A Cardenas uno stra-

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