Missioni Consolata - Giugno 2015

CUBA niero è abbastanza raro da avvi- stare e per questo attira molto presto l’attenzione degli abitanti che vivono le loro giornate sul ci- glio delle strade. Insomma, non passo inosservato. Anche qui il ri- tuale dell’approccio è lo stesso: «Sigari? Ron ? Chica ?». Sono tutti molto disponibili a farsi fotografare e ognuno mi racconta un pezzo della propria esistenza. Pillole di vita dal ritmo lento o forse rassegnato, lontano anni luce dalla nostra realtà fatta di stress, inutili lotte contro il tempo, insoddisfazione e consu- mismo esasperato. Enrique, gio- vane molto curato ed elegante, dice di essere un «benefattore» per le turiste canadesi. Aleida, con i suoi due piccoli figli vestiti di niente, racconta il suo sogno di andare in Italia come sua cugina. Yisel, dietro al suo banchetto di verdure, mi chiede di trovare un marito italiano per la sua giovane e bella figliola che timidamente, imbarazzata per le parole della madre, mi fissa seduta su un gra- dino poco distante. Lucrecia, donna di circa 75 anni, dai linea- menti delicati e memori di un’an- tica bellezza, è vedova e vive da sola. Mi invita a entrare in casa offrendomi da bere e mi racconta di sua figlia che abita in Germa- nia. Vive di stenti in attesa del ri- torno a Cuba dei suoi nipoti, ma dimostra piglio, dignità e tutto il proprio orgoglio cubano mentre mi parla. Mi fissa con le lacrime agli occhi e il suo sguardo profondo sembra trasmettermi in pochi attimi tutta l’essenza del suo popolo. Un futuro di nostalgia? Sono molto rari i visitatori tentati di spendere qualche ora a Carde- nas, Matanzas, Colico. È difficile che qualcuno scenda dall’auto- bus per lasciarsi trasportare dal fascino del silenzio e della deso- lazione che pervade le viuzze di paesini dimenticati e quasi disa- bitati come San Miguel de los Baños, lontano dal frastuono delle città più famose e della co- sta. È qui che resiste l’ultimo baluardo dello spirito cubano. I turisti occi- dentali sono figli e schiavi del marketing superficiale e artefatto dei tour operator: spiagge, sole, relax e finzione perdendo di vista il senso della storia, della cultura, del viaggio, della scoperta. È sol- tanto in queste zone isolate e sperdute che si ha la possibilità di entrare in contatto con il passato di Cuba e con la gente al tempo dei fratelli Castro. Dopo la stretta di mano e gli ac- cordi tra i presidenti Raúl e Obama (Città di Panama, 10-11 aprile 2015), tra qualche anno (non molto lontano, credo), que- sta Cuba probabilmente cambierà o scomparirà del tutto, magari sotto i colpi delle multinazionali ormai alle porte. Daniele Romeo* (*) La prima parte di questo repor- tage di Daniele Romeo è stata pub- blicata sul numero di maggio 2015. 14 MC GIUGNO 2015 # Sopra : la signora Lucrecia all’entrata della propria casa. A destra : una bella ragazza di Cardenas, per la quale la madre, dal suo banchetto di verdure, scherzando (o forse no) cerca un marito straniero. • S ITO : http://danromeo.photography/ • E MAIL : dan.romeo.travel@outlook.com

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