Missioni Consolata - Maggio 2015

MAGGIO 2015 MC 7 Cari mission@ri solazione, di prossimità, di perdono e di gioia vera. Siamo chiamati a portare a tutti l’abbraccio di Dio, che si china con la tene- rezza di una madre verso di noi». È un richiamo al chinarci, al cercare di farci «tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno» (1 Cor 9,22). La domanda è: come? La risposta del papa è che tocca a noi curare l’ami- cizia tra di noi umaniz- zando le nostre comu- nità. Dobbiamo curare la vita della comunità, per- chè diventi come una fa- miglia. Lì lo Spirito Santo è nella comunità. Sem- pre con un cuore grande. Lasciar passare, non vantarsi, sopportare tut- to, sorridere dal cuore. È il segno della gioia. Non è per caso che il nostro pa- dre fondatore ci volesse famiglia. Noi lo siamo. Il papa ci invita a non priva- tizzare l’amore. Padre Al- lamano ci voleva fratelli e sorelle. Quando il papa annuncia la gioia di un anno giubi- lare della misericodia, mi lascia senza parole. Il pa- pa spera che «tutta la chiesa possa ritrovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e mante- nere feconda la miserico- dia di Dio, con la quale, siamo chiamati a dare consolazione ad ogni uo- mo e ad ogni donna del nostro tempo». Noi riusciremo a dare questa testimonianza della misericodia o della consolazione sapendo che Dio ci ha consolati per primo. Il papa trova il coraggio di annunciare l’anno della misericordia perché «Ecco, questo so- no io, un peccatore al quale il Signore ha rivolto i suoi occhi». Soltanto co- lui che è stato perdonato sa perdonare, uno sa a- mare se è stato amato, e uno è misericodioso per- chè trova la misericordia di Dio. Danstan Mushobolozi, Martina Franca, 17/03/2015 ne riflessioni (un po’ tar- dive, mi perdoni!) sulla lettera molto bella e molto profonda del si- gnor Garianol sullo stra- volgimento della figura del missionario. Insegno storia e geogra- fia ai licei e sono cattoli- ca, credente ma non strettamente osservante, anzi spesso lacerata da dubbi interiori in merito ad alcune posizioni della Chiesa: ritengo doverosa questa premessa perché la mia formazione cultu- rale mi porta a guardare le cose da osservatrice esterna, cercando di comprendere le ragioni degli uni e degli altri, di essere imparziale e og- gettiva (esercizio faticoso e difficile). Per questo motivo ho trovato gli articoli della vostra rivista interessanti al punto da leggerli rego- larmente in classe, e vi considero un prezioso punto di riferimento: nel- le vostre pagine si parla di umanità - vicina e lon- tana - che spesso non ri- ceve dai media l’atten- zione che meriterebbe, oppure la riceve distorta, condizionata da interessi di parte ed appartenenze politiche. Un esempio per tutti: siete stati gli u- nici a suo tempo, ad e- sporre in modo chiaro, e- quilibrato ed esauriente in che cosa consista la protesta dei No Tav. Non ho mai trovato niente di equiparabile in nessun articolo o rivista di geo- politica, tanto meno sui quotidiani. Quindi la vostra testimo- nianza è importantissi- ma, e così come avete scelto di presentarla ri- specchia - a parer mio - l’intenzione di essere al passo con tempi e con il mondo che si evolve: la creazione di pozzi, di strutture, l’attenzione al- la figura femminile, alla gioventù e all’ambiente ritengo siano gli stru- menti ineludibili per una evangelizzazione consa- pevole e «matura». Ma il messaggio cristia- no c’è eccome: io lo vedo ovunque, fra le righe e non. Ed è proprio questa la vostra forza: coniugare il messaggio di Gesù con le urgenze del nostro mondo e del nostro tem- po, con serenità ed aper- tura verso l’altro. Inoltre la vostra preoccupazione di voler essere letti da tutti - come lei afferma nella risposta - mi sem- bra non una debolezza, ma un saggio modo per avvicinare alla lettura e alla riflessione il mag- gior numero di persone. Con gratitudine Anna Patrone email, 14/03/2015 IL PAPA STILE CONSOLATA Cari fratelli e sorelle missionari della Conso- lata, con gioia mi sto ren- dendo conto che c’è un grande parallelismo tra quello che il nostro papa sta insegnando e gli inse- gnamenti del nostro pa- dre fondatore, il beato Giuseppe Allamano. Dal- l’anno della vita consa- crata all’anno della mise- ricodia, è tutta gioia di consolazione che ci porta Gesù, la vera consolazio- ne. Noi come missionari della Consolata, credo che siamo chiamati a questa testimonianza. Con papa Francesco gio- chiamo in casa. Nel libretto Rallegratevi , prima lettera circolare ai consacrati e alle consa- crate (basata su citazioni dal magistero di papa Francesco), il papa lancia il tema della gioia dicen- do: «La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si in- contrano con Gesù». Il papa cita poi il profeta I- saia: «Consolate, conso- late il mio popolo, dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme» (Isaia 40,1-2). Il parlare al cuore è proprio la nostra chiamata. Il papa ci dà poi uno spunto importan- te: «Si tratta perciò di un linguaggio da interpreta- re nell’orizzonte dell’a- more, non in quello del- l’incoraggiamento: quindi azione e parole insieme, delicate e incoraggianti, ma che richiamano i le- gami affettivi intensi di Dio “sposo” di Israele». Continua poi: «La conso- lazione deve essere epi- fania di una reciproca ap- partenenza, gioco di em- patia intensa, di commozione e legame vitale». In quest’ultima frase trovo in nostro fon- datore quando manda i missionari dicendo che dobbiamo amare la gen- te, impararne la lingua e stare con loro. Imparare la lingua credo non sia solo questione di gram- matica, ma richieda en- trare in gioco, sapere la lingua comune, la lingua dei giovani e la lingua de- gli anziani. Da tanzaniano dico che non basta saper lo swahili occorre impa- rare a parlare al cuore della gente. Il padre fon- datore diceva che dobbia- mo «elevare» la gente ( c- fr. MC 06/2014, p. 32 ), questo è parlare al cuore. Il papa scrive ancora: «La gente oggi ha bisogno certamente delle parole, ma sopratutto ha bisogno che noi testimoniamo la misericordia, la tenerez- za del Signore che scalda il cuore, che risveglia la speranza, che attira ver- so il bene. La gioia di por- tare la consolazione di Dio!». «Gli uomini e le donne del nostro tempo aspettano parole di con- Viaggi in rete? Scopri lo sfogliabile di MC. Sfoglia la rivista online. www.rivistamissioniconsolata.it

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