Missioni Consolata - Maggio 2015

nea inoltre la criminalizzazione dei difensori dei diritti umani e le gravi conseguenze che si hanno sulla salute, l'integrità e la vita, in particolare delle comunità indige- ne e contadine. (Fides) KENYA TERRE INCOLTE P adre Celestino Bundi, Direttore delle Pontificie Opere Missio- narie del Kenya, ha annunciato che le terre incolte di diocesi, con- gregazioni religiose e seminari del Kenya verranno usate per produr- re cibo. Padre Bundi ha sottoli- neato che in questo modo la Chie- sa in Kenya intende rispondere al- l’appello lanciato da Papa Francesco nel suo discorso ai par- tecipanti alla 38ma sessione della Fao, per trovare nuove forme di aiuto ai poveri e agli affamati. «È risaputo – aveva detto Papa Fran- cesco – che la produzione attuale di cibo è sufficiente, eppure ci so- no milioni di persone che soffrono e muoiono di fame: questo, cari a- mici, costituisce un vero scandalo. È necessario allora trovare i modi perché tutti possano beneficiare dei frutti della terra, non soltanto per evitare che si allarghi il divario tra chi più ha e chi deve acconten- tarsi delle briciole, ma anche e soprattutto per un’esigenza di giustizia, di equità e di rispetto verso ogni essere umano». La Chiesa in Kenya, ha detto il Diret- tore delle Pom locali, «intende di- ventare autosufficiente, ridurre la malnutrizione e creare uno scam- bio reciproco tra chi ha e chi non ha». (News Cattoliche) AMERICA INDUSTRIE ESTRATTIVE G iovedì 19 marzo, i rappresen- tanti della Chiesa cattolica la- tinoamericana sono stati ascoltati in udienza pubblica dalla Com- missione Inter-Americana sui Di- ritti Umani (Cidh), a Washington. In questa sede hanno avuto modo di illustrare la posizione della Chiesa cattolica dinanzi alla viola- zione dei diritti umani delle popo- lazioni indigene e contadine ad o- pera delle industrie estrattive in America Latina. In particolare, sono stati esposti i casi emblema- tici accaduti in Brasile, Ecuador, Honduras, Messico e Perù, dove l’estrazione mineraria e di altre risorse non ha prodotto benefici per lo sviluppo umano ed econo- mico delle società, sia per la de- bolezza della regolamentazione, sia per gli abusi di alcune aziende internazionali che non rispettano i diritti ambientali e i diritti della persona. La delegazione ha con- segnato alla Commissione una relazione sui casi in cui la Chiesa cattolica ha avuto un ruolo impor- tante per fermare le violazioni dei diritti umani commesse dalle so- cietà estrattive, segnalando an- che l’indifferenza di molti stati della regione. Il rapporto sottoli- MONDO CRISTIANI PERSEGUITATI L’ associazione internazionale «Porte aperte», da 60 anni a servizio dei cristiani perseguitati in oltre 60 stati, stima che sono at- torno ai 100 milioni i cristiani per- seguitati o discriminati per la loro fede. Ogni anno «Porte Aperte» stila una lista nera dei paesi più a rischio per i cristiani, un fenome- no in crescita dato che nel 2014 si stimano 4.344 vittime e 1.062 chiese attaccate. Questa lista vie- ne redatta tenendo conto di cinque ambiti della vita quotidiana nelle quali i cristiani possono o non possono vivere liberamente la loro fede: nel privato, nella famiglia, nella comunità in cui risiedono, nella congregazione che frequen- tano e nella vita pubblica della na- zione in cui vivono. A queste si ag- giunge una sesta area, che serve a misurare il grado di violenze che subiscono. I primi dieci paesi di questa lista sono la Corea del Nord, la Somalia, l’Iraq, la Siria, l’Afghanistan, il Sudan, l’Iran, il Pakistan, l’Eritrea e la Nigeria. La situazione è peggiorata soprattut- to in Africa dove molti paesi sono minacciati da gruppi di integralisti islamici. (Radio Vaticana) La Chiesa nel mondo a cura di Sergio Frassetto # Iraq - cristiani in fuga dai territori invasi dall’Isis. 8 MC MAGGIO 2015

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