Missioni Consolata - Aprile 2015

78 MC APRILE 2015 Neanche vent’anni dopo Carlo VII riaprì il processo su- bito da Giovanna. Nel frattempo anche una nuova in- dagine ecclesiastica fu avviata su indicazione del Papa, e dopo aver ascoltato oltre un centinaio di testimoni il processo precedente venne dichiarato nullo e Gio- vanna D’Arco fu completamente riabilitata imponen- dosi come una delle figure più straordinarie della storia della Francia. Dalla vita di questa grande santa possiamo capire al- cune cose. Che l’amor patrio è un valore cristiano, combattere con le armi deve essere sempre una «extrema ratio», biso- gna lottare per la verità e non per il potere. Che come si ama la propria famiglia, così si deve amare anche la pro- pria nazione. Difendere la propria patria significa anche potere e do- vere in alcuni casi combattere per essa. Quando una na- zione viene ingiustamente aggredita e non c’è altro mezzo diplomatico e incruento, come insegna la Dot- trina sociale della Chiesa, per scongiurare l’aggressione, la nazione aggredita ha il dovere di difendere se stessa con ogni mezzo. Santa Giovanna D’Arco nella difesa libera e totale della sua terra, accettò anche il ricorso alle armi, ma questo la portò a essere tradita e sconfitta e a perdere tutto, anche la vita. Ma alla luce della storia e della santità, la sua azione verrà riconsiderata più tardi come un’azione utile e giusta, a servizio della Chiesa e del proprio paese. E Giovanna, umiliata da un ingiusto processo e «cancellata» dai suoi nemici, diventerà un esempio di santità e modello di vita per i francesi. Don Mario Bandera, Missio Novara Con che spirito accettasti questa sconfitta? Ti senti- sti una fallita? Mi sono sempre sentita uno strumento nella mani di Dio. Non avevo iniziato quell’avventura di mia iniziativa. Avevo la consapevolezza di aver agito sempre per il bene della mia patria, la Francia e in questo di aver fatto sem- pre la volontà di Dio! Anche se prigioniera di uomini, sa- pevo di essere nelle sue mani. Accettai quindi la sentenza ma non le motivazioni che l’accompagnavano. Del resto il popolo francese era tutto dalla mia parte e la dice lunga il fatto che, mentre venivo condotta al luogo del suppli- zio il 30 maggio 1431, fossi accompagnata da ben due- cento soldati incaricati di tener lontano la gente dal pati- bolo. Pur condannata per eresia ti fu concesso di ricevere i Sacramenti, un gesto col quale i tuoi stessi giudici si sconfessavano e riconoscevano la giustezza delle tue posizioni… Infatti, pur condannata per eresia - e allora quella era un capo d’accusa gravissimo - ho avuto il permesso, contro ogni regola ecclesiastica, di ricevere l’Eucarestia. Le mie ultime parole, appena investita dalle fiamme, furono semplicemente: «Gesù». Il rogo consumò oltre che la mia esistenza, tutta la mia carne. Per evitare che la gente costruisse un santuario in mio onore nel luogo in cui av- venne la mia esecuzione, i miei resti e le ceneri del rogo furono gettati nella Senna. I Perdenti # Pagine precedenti : santa Giovanna D’Arco in un affresco e nella statua dorata di Orleans. Qui sotto : Ingrid Bergman come Giovanna nel film «Gio- vanna D’Arco» di Victor Fleming del 1948.

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