Missioni Consolata - Novembre 2014

BURKINA FASO 20 MC NOVEMBRE 2014 Era il 2012. Oggi si vede che il pro- dotto è entrato nell’uso comune della gente qui. Rapido, affidabile, sicuro». La campagna è durata sei mesi. «Abbiamo pure fatto delle anima- zioni collettive nelle città. Lo ab- biamo spiegato nei bar e risto- ranti, accolti con una certa diffi- denza per l’impossibilità di rice- vere le mance se il cliente paga con mobile payment ». «I vantaggi sono evidenti - insiste Zoma - è come avere il proprio conto bancario nel telefono. Ma ci sono state anche difficoltà: la reti- cenza iniziale della gente, la re- munerazione bassa dei distribu- tori ha creato qualche ritardo nella diffusione. Ma poi i burki- nabè hanno capito che è un mezzo molto affidabile, riduce ri- schi di sicurezza e di smarri- mento». Quale era il dubbio principale? «Se perdo il telefono cosa succede? E allora abbiamo spiegato che i dati sono archiviati ad Airtel e nulla è perso. Inoltre, le cifre elevate, come milioni di franchi (migliaia di euro, ndr ), sono difficili da recupe- rare immediatamente, perché i di- stributori sono riluttanti a fornire molti liquidi e sovente non hanno neppure la disponibilità, per sod- disfare la clientela. È anche vero che la maggior parte della gente vuole ritirare, il che è una cattiva comprensione del pro- dotto. Negli altri sistemi di tran ? sfer , si è obbligati a ritirare tutto subito, ma con il mobile money si può prelevare una parte e rispar- miare il resto. Riducendo i rischi di perdita e di furto. La differenza sta nella possibilità di mantenere dei soldi in formato elettronico». Mercato Katri Ari. Roland, il fale- gname, è ancora seduto di fronte a Patrice, l’agente Airtel Money. Vuole togliersi ogni dubbio. Entra un cliente. Deve fare deposito sul conto di un’altra persona: non c’è bisogno di documenti. Poi dice: «Voglio fare un deposito sul mio conto. E poi mandare una parte dei soldi a un amico che non ha il conto». Patrice: «Si può fare se la persona ha un numero di qualsiasi operatore, ma costa un po’ di più: su 10.000 franchi ti costa 400. Mentre operare da conto a conto è gratuito, come pure il deposito. Mentre ritirare denaro ha una commissione». Il cliente fa il depo- sito usando un semplice cellulare di Patrice, e un sms convalida l’o- perazione. Poi fa un invio dal suo smarthphone e ne riceve la con- ferma. Roland osserva curioso. Patrice telefona al suo capo, passa numeri da un cellulare all’altro dei suoi quattro, con estrema disin- voltura. Ogni piccolo agente ha un distri- butore di riferimento. Se finisce il contate lo chiama e in poco tempo gli portano i biglietti per poter continuare il servizio. Ouaga, avenue de la Nation , cen- tro città. In Burkina Airtel non è l’unico operatore che offre un ser- vizio di mobile banking . Onatel, l’ex compagnia di stato, ora di proprietà di Maroc Telecom, ha lanciato, con il settore mobile (Telmob) il suo Mobi Cash nel maggio 2013. Mohamed Naïmi è il Direttore ge- nerale di Onatel e ci riceve nel suo vasto ufficio all’ultimo piano del palazzo Onatel. «L’avvenire degli operatori tele- com è insieme alle banche, per portare soluzioni finanziarie di prossimità ai clienti. Telmob ha 5,5 milioni di abbonati attivi. Tutti potenziali clienti mobile banking ». Anche se a fine giugno i conti Mobi Cash erano solo 104.000. «In aumento» sostiene il Dg. «Stiamo volgarizzando il servizio. Aumenta la fiducia. La piat- taforma informatica risponde a dei bisogni, ma pensiamo di pas- sare a versioni più evolute per of- frire più servizi. È una richiesta forte del mercato, a causa di un tasso di bancarizzazione molto basso qui nel paese». «Onatel ha avuto un approccio di

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