Missioni Consolata - Novembre 2014

NOVEMBRE 2014 MC 19 MC ARTICOLI # Da sinistra : registro transazioni Airtel Money; E. Tassembedo di Airtel Money; uno sportello per servizi finanziari telematici a Ouaga; T. Diessongo di Mobi Cash; cartello pubblicitario di Mobi Cash. namento, che prevederebbero delle risposte più tecniche. In campagna ti dicono: “Sai fare il transfert ? Fallo”. Se funziona gua- dagni la loro fiducia». Continua l’effervescente diret- tore: «Per lanciare il mobile banking l’opzione scelta è stata quella di rispondere ai bisogni di base della popolazione. Il bisogno era quello di trasferire denaro, e questo è diventato il prodotto faro di Airtel Money. Il flusso maggiore, quello domestico, prima avveniva attraverso il tra- sporto pubblico, mandando con- tanti tramite gli autobus. In se- conda posizione c’era la posta, che però ha gli uffici concentrati solo nei centri urbani. Infine, meno del 10 % della popolazione usava le banche. Abbiamo scelto l’opzione più larga, ovvero non è necessario avere un conto Airtel, né un numero telefonico Airtel: i nostri operatori possono fare il trasferimento per chiunque. Ov- viamente a un costo diverso. E po- tendo usare la nostra rete di di- stribuzione Airtel già presente per prodotti come le ricariche telefo- niche, ci siamo trovati in sei mesi a coprire tutto il paese con i tra- sferimenti». Così il servizio ha avuto un’altissima diffusione, so- prattutto nelle campagne. Un ri- sultato che ha sorpreso la stessa dirigenza di Aritel. Continua Tassembedo: «Il 90% dei nostri clienti Airtel Money non ha un conto bancario. Andare in una banca per loro significa trovarsi in un mondo sconosciuto e ostile. Mentre per trasferire 10.000 fran- chi (15 euro, ndr ) è sufficiente che vadano in un chiosco, dove c’è un tizio che gli assomiglia e fanno ra- pidamente l’operazione». Dall’al- tro lato del paese, il parente va in un chiosco analogo e ritira imme- diatamente i soldi. «Contemporaneamente a questo abbiamo fatto educazione finan- ziaria e spinto gli utilizzatori ad aprire i conti mobile banking e ad accedere ad altri servizi. Cer- chiamo di andare gradualmente. Partiamo dalle abitudini di con- sumo delle popolazioni, e poi le spingiamo a cambiarle». Ouaga 2000 . Jérome Zoma è esperto di «marketing organizza- tivo», attività che non ha impa- rato sui libri ma facendosi le ossa in Ciad e in Costa d’Avorio. Oltre ad avere un fisico corpulento mo- stra un’intelligenza raffinata. Ha fondato l’agenzia di comunica- zione Himalaya Hors Media com- munication che nel 2012 ha rice- vuto l’incarico da Airtel per la dif- fusione del nuovo prodotto di mo- bile banking nel paese. Lo incon- triamo nel suo ufficio climatizzato a Ouaga 2000 il quartiere più mo- derno e ricco della capitale. «Per volgarizzare il prodotto ab- biamo impiegato 200 giovani, a partire dalle grandi città, fino ad arrivare in periferia. Airtel si occu- pava della parte partner, come banche e distributori, mentre l’a- genzia doveva coinvolgere il grande pubblico. Abbiamo for- mato i giovani e mandati sul ter- reno per realizzare il cosiddetto “contatto con il consumatore”, uno a uno. Spiegano alla gente co- s’è mobile banking , cosa può fare. È stato difficile, ma abbiamo visto che i burkinabè erano interessati.

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