Missioni Consolata - Novembre 2014

L a microfinanza è una disciplina portante quando si parla di sviluppo. In due parole, consente ai più po- veri, e a coloro che non possono offrire garanzie al circuito bancario convenzionale, di accedere a crediti per realizzare le loro attività, fare risparmio e poter usufruire di altri servizi finanziari. Proprio su questo settore fonda- mentale, i diversi operatori telefonici hanno piani per in- trodurre il denaro virtuale, che può essere dato a credito, rimborsato, risparmiato, allo stesso modo della carta mo- neta, ma, sostengono loro, più facilmente. E mmanuel Tassembedo, direttore di Airtel money spiega: «Il 6 luglio scorso ci sono state le giornate della microfinanza a Ouagadougou e siamo stati in- vitati dal governo del Burkina Faso a fare una presenta- zione sulle opportunità che il mobile money può offrire a questo settore. Attualmente viene realizzato microcredito in modo informale, senza la nostra opinione, tramite i transfer di piccole somme, ma stiamo elaborando degli strumenti più specifici, prodotti per microcredito e per micro risparmio, come quelli che permettano il rimborso dei crediti». Airtel Burkina è avanti su questa strada: «Assegnazione e rimborso crediti è un servizio che abbiamo previsto nel no- stro piano di sviluppo del 2014. La banca centrale del Burkina ha appena reso noto un comunicato per cui non li- mita il montante sul portafoglio elettronico. Siamo noi che decidiamo insieme al nostro partner finanziario, la banca Ecobank, il massimale per ridurre i rischi operativi. Per Airtel Money abbiamo fissato a 3 milioni di fcfa (4.500 euro, ndr ) il massimo con un saldo giornaliero di 2 milioni e la transazione fino a 500mila. Per la microfianza sono vo- lumi sufficienti. Abbiamo accordi con una decina di istitu- zioni di microfinanza (Imf) in quanto già distributori di Airtel Money. Il passaggio successivo sono prodotti a va- lore aggiunto che permettano alle Imf di proporre rispar- mio e credito sulla base di portafogli elettronici». A nche Telmob ha in programma il suo servizio di mi- crocredito con denaro mobile. Téné Diessongo, capo progetto di Mobi Cash: «È un punto impor- tante del mobile banking , e penso che contribuirà forte- mente alla sua riuscita. In Burkina oggi esistono circa 155 istituzioni di microfinanza, alcune hanno sistemi informa- tivi altri no. Noi le abbiamo convocate e abbiamo spiegato il nostro prodotto, e come il denaro virtuale può aiutare il microcredito, ad esempio per i rimborsi. Di fatto la Imf che dà il credito può evitare di sviluppare troppo la sua rete di sportelli per andare in prossimità, e il cliente non è costretto a percorrere chilometri e fare la coda per andare a rimborsare il credito. Con Mobi Cash tutto questo può avvenire senza spostamenti. Il cliente della Imf ha un conto Mobi Cash che è collegato al sistema informativo della Imf. In automatico, a ogni scadenza, viene addebitato il valore del rimborso previsto sul conto mobile del cliente e vengono messi sul conto della Imf. Vengono generati i rapporti. È una semplificazione per tutti. Il governo ha in- coraggiato le Imf a usare il mobile banking, altrimenti ri- schiano di restare indietro». Onatel è in trattativa con due istituzioni di microfinanza: «Il punto debole è che molte Imf non hanno un sistema informativo in grado di interfacciarsi direttamente con il mobile money . Un’idea è quella di mutualizzare, ovvero sviluppare un sistema informativo comune, condiviso, in cui molte Imf si collegano e gli operatori telefonici si inter- facciano. Ovviamente serviranno misure di accompagna- mento, che potremo fare noi, le Ong, l’amministrazione pubblica. Attualmente stiamo negoziando con il Resaux des caisses populaires du Burkina (Rete di casse popolari del Burkina), e con l’ Association pour la promotion de la finance inclusive au Burkina (Associazione per la promo- zione della finanza inclusiva in Burkina), e ce ne sono altre con le quali abbiamo iniziato a parlare. C’è stata esitazione da parte delle Imf, altrimenti avremmo già lanciato un prodotto di microcredito. Tecnicamente siamo pronti, è il partenariato che occorre firmare e poi si va avanti». M OBILE BANKING E SVILUPPO Il denaro virtuale, può contribuire allo sviluppo di un paese? Mohamed Naïmi, direttore generale Onatel: «Il mobile in generale aiuta lo sviluppo di un paese. Onatel contribuisce alla crescita del’1,3% del Pil. Ottimizza le spese, per fami- glie, imprese. Crea impieghi indiretti. Aggiungendo il mo- bile banking miglioreranno certe operazioni, aumenterà la sicurezza. E soprattutto serve a integrare nel servizio fi- nanziario persone alle quale occorrerebbero molti anni per avere un conto bancario. C’è una volontà delle autorità per andare verso lo sviluppo del mobile banking e degli operatori per investire in que- sto senso. Emmanuel Tassembedo: «Il mobile money è efficace nella lotta contro la corruzione. Inoltre abbatte i costi dei tra- sferimenti, eliminiamo spostamenti inutili (tempo, carbu- rante). Favorisce lo sviluppo del commercio anche grazie alla maggiore sicurezza. Aiuta il risparmio e la creazione di lavoro. Noi di Airtel Money abbiamo circa 3.500 agenti attivi su 7.000 totali. Secondo me può portare 3-4 punti percentuali al Pil del Burkina. Nel paese ci sono 365 co- muni. Penso che senza il mobile money non potrebbe es- serci un centro di servizi finanziari in ogni comune prima di 20 anni. Invece è già realtà». Marco Bello Microfinanza con il mobilemoney Lo «sviluppo» che viene dal cellulare BURKINA FASO 18 MC NOVEMBRE 2014

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