Missioni Consolata - Novembre 2014

# Nella pagina precedente : Avenue Babanguida, a Ouagadougou. # A sinistra : Papa Sosthène Konate, di Oxfam in Burkina. Sotto : pubblicità di Airtel Money. # A fianco : Roland ( destra ) chiede informazioni all’agente Patrice. # Sotto : un cliente all’agenzia centrale di Mobi Cash a Ouagadougou. versa se sono io ad avere bisogno di qualcosa». Airtel Money è il prodotto di mo- bile banking di Airtel Burkina, una delle tre compagnie telefoniche presenti nel paese. Continua Roland: «L’ho visto fare a chi lavora nelle miniere d’oro. Mandano dei soldi ai loro collabo- ratori oppure alle famiglie. Qui in capitale molti amici e colleghi hanno già aperto il conto mobile. Un mio amico è andato ad Airtel. Gli hanno spiegato come fare. Al- l’inizio era un po’ complicato, poi ha capito il meccanismo ed è stato tutto più facile. Voglio an- dare a informarmi». Mercato Katri Ari . Roland inforca la sua bici e si dirige al grande mercato rionale, chiamato Katri Ari. Qui entra in un bugigattolo di due metri per due. Fuori ci sono vistose scritte promozionali su sfondo rosso, dentro una scriva- nia e due sedie. Seduto dietro il tavolo, Patrice, l’agente Airtel mo- ney, ha un computer a lato (che non usa) e quattro telefoni cellu- lari tra le mani. Roland: «Cosa occorre per aprire un conto?». Patrice: «La fotocopia della carta d’identità e compilare questo formulario. L’attivazione è gratuita». «E poi come faccio per trasferire i soldi?». Nell’agenzia è di passaggio anche un supervi- sore, l’incaricato di Airtel che fa il giro degli agenti per registrare le transazioni effettuate e risolvere eventuali problemi: «Una volta aperto il conto mobile, sul tuo cel- lulare compare un menù, che ti permette di accedere a tutti i ser- vizi: ritiri, depositi, trasferimenti. Qualche giorno dopo la creazione, se hai fatto un deposito, riceverai un bonus di 1.000 franchi in cre- dito telefonico». Roland è meravi- gliato, e chiede ulteriori spiega- zioni. «Ma posso, con il telefono, mandare dei soldi a qualcuno al villaggio?». «Certo, su tutto il ter- ritorio nazionale, e puoi ricevere soldi dalla Costa d’Avorio». La me- raviglia continua: «Ma chi non è andato a scuola, riesce a utilizzare questo sistema?». Il supervisore: «Ci sono molti dei nostri vecchi che non sanno né leggere né scri- vere. Ma sanno manovrare il te- lefono. Imparano a fare trasferi- menti, ritirare. Hanno il loro co- dice segreto e imparano a muo- versi sul menù». Ouaga centro città , ultimo piano del palazzo Airtel. Ufficio di Em- manuel W. Tassembedo, capo della direzione Airtel Money. «Ab- biamo lanciato il prodotto il 17 lu- glio 2012. È stata una deisione strategica. La penetrazione dei servizi bancari nel nostro paese, in cui le banche sono presenti da 50 anni, è molto bassa. Al contra- rio, la telefonia mobile in 15 anni è arrivata ovunque. E così ab- biamo lanciato la “finanza sul te- lefono”». Per l’intervista Emma- nuel Tassembedo si è vestito con indumenti firmati Aritel. Si è an- che messo il cappellino rosso e il bedge al collo. È grintoso e dina- mico, pure simpatico. Si vede che ha seguito un corso di comunica- zione aziendale. «L’idea era pren- dere in conto la mancanza di ser- vizi finanziari per la popolazione rurale, quella a basso reddito, che, paradossalmente, annovera un’alta percentuale di clienti di servizi telefonici». All’inizio non è stato facile, confida. Perché oc- corre tempo e pazienza per con- vincere la gente su qualcosa di nuovo: «Per questo abbiamo fatto molta educazione sul terreno, sensibilizzazione. È più difficile spiegare il servizio in città, dove chi ha studiato ti fa molte do- mande sulla sicurezza, sul funzio- NOVEMBRE 2014 MC 17

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