Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2014

Intanto, a poche decine di metri dalla trincea, camion cinesi cari- chi di legno pregiato caracollano verso il confine a Est. La sensazione di essere in una de- cadente «Apocalypse Now» dei nostri giorni si accentua incon- trando il capitano Maran Htoi Wa, 51 anni, stratega della prima linea. Nel Kia è entrato nel 1979, 35 anni di vita militare e non se ne vede la fine. Il suo compito è quello di mantenere il contatto con il comando e di dare ordini in caso di attacco birmano. Lo tro- viamo in un avamposto appena dietro la prima linea, mentre esce dalla sua capanna con gli occhi gonfi e visibilmente ubriaco. Ha sei figli. In tempo di pace, con la moglie, disegna le uniformi del Kia. Tutto il suo mondo ruota at- torno all’esercito. Le forze Kachin appaiono inferiori alle truppe birmane. Eppure, se- condo un recente articolo del set- timanale Jane’s Defense , «Ho- stage to History», il Tatmadaw non ha la forza per vincere la guerra. Si legge: «Tra giugno 2011 e l’inizio della campagna di Laiza, a metà dicembre 2012, almeno 5mila soldati birmani sono morti nello Stato Kachin», nel tentativo di circondare il quartier generale del Kia. Durante l’offensiva via terra e aria, sono stati anche messi fuori combattimento «al- meno due elicotteri e forse un ve- livolo ad ala fissa». «E per cosa?», chiede retorica- mente il noto osservatore di cose birmane Bertil Lintner: «La con- quista di un paio di colline». Nel frattempo i ribelli del Kia si riti- rano velocemente, scompaiono nella foresta, e poi sono in grado di riconquistare gli avamposti poco protetti attraverso tattiche di guerriglia molto ben pianifi- cata. laggiù. Se attaccheranno, noi aspetteremo gli ordini e poi, in base a quelli, ci ritireremo, ci di- fenderemo o ce ne staremo al ri- paro in trincea». A dispetto di quanto raccontato dal tenente Hpau, sugli ordigni sepolti ci finiscono anche gli stessi soldati Kachin. «Ho 27 anni, sono un capo guastatore, insegno ai ragazzi come mettere le mine. Il 20 giugno 2012, mentre ne in- terravo una lungo la linea del fronte, ha cominciato a piovere. L’acqua ha fatto qualche contatto e la mina è esplosa. Io mi sono ri- dotto così». Il soldato, attualmente in conva- lescenza presso l’ospedale mili- tare di Maijayang, è cieco, sordo da un orecchio, e ha perso alcune dita di entrambe le mani. «Sono sposato e ho una figlia», dice. «Prima di arruolarmi nel Kia avevo una fattoria. La vita all’o- spedale militare è molto sem- plice: non faccio nulla, né ho grandi speranze per il futuro. Pas- seggio qui in giro e aspetto». Esercito versus guerriglia È una strana guerra: un mix di trincea e di guerriglia, in cui i sol- dati si feriscono da soli mentre stanno semplicemente in attesa. MYANMAR 16 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2014 # Qui : un campo d’addestramento del Kia a Laiza. Tutti i Kachin, comprese le donne, ricevono un addestramento militare durante il quale il primo con- cetto insegnato è quello di vivere co- stantemente con il proprio fucile. | Sotto : ospedale militare di Laiza; molti soldati del Kia riportano mutilazioni a causa delle mine posizionate sulla li- nea del fronte dallo stesso esercito kachin.

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