Missioni Consolata - Maggio 2014

MC ARTICOLI MAGGIO 2014 MC 61 «Credo che per Israele cambi poco. Chiunque andrà al potere in Siria sarà comunque anti-israe- liano». Assad, comunque, al di là dei pro- clami, non ha mai dato problemi a Israele. Quindi potrebbe, alla fin fine, rappresentare il male mi- nore. «Assad è, per Israele, una bestia conosciuta. Penso che qualcuno in Israele speri di continuare a con- frontarsi con ciò che già conosce, piuttosto che trovarsi a dover af- frontare una nuova realtà». E i cristiani in tutto questo dove stanno e come vivono? «I cristiani non sono un popolo a parte. Lo dico sempre. I cristiani sono siriani come lo sono gli alauiti, i sunniti, i salafiti, gli sciiti. E, quindi, anche i cristiani sono coinvolti nella guerra con tutte le sue sfaccettature. Ci sono cri- stiani pro-Assad e cristiani contro Assad». I cristiani sono comunque una mi- noranza all’interno della Siria e sono concentrati in regioni, quelle settentrionali, dove i gruppi estre- misti di cui parlava in precedenza, sono più attivi. Sono, quindi, più esposti alla violenza. «Bisogna fare attenzione a non ge- neralizzare. La guerra distrugge tutto: chiese come moschee». E i francescani? «Noi abbiamo fatto una scelta ben precisa: parlare il meno possibile (quindi io, ora, davanti a lei, sto contravvenendo a questa stessa scelta). Non perché abbiamo paura. Noi non abbiamo paura di niente e di nessuno, ma solo per- ché siamo di fronte a una situa- zione talmente complessa che fare dichiarazioni, specie se di parte, serve a poco. Abbiamo fatto sem- plicemente la scelta di stare con la nostra gente e aiutarla nei bisogni quotidiani. In questa guerra non c’è una parte giusta e una sba- gliata. Abbiamo, quindi, scelto di stare al nostro posto: con la popo- lazione. Non potremo forse por- tare la pace, ma potremo conso- lare qualcuno». Ci sono diversi religiosi nelle mani dei ribelli, tra cui il vescovo orto- dosso di Aleppo, Boulos al-Yazigi, il siriaco ortodosso Youhanna Ibrahim e padre Paolo Dall’Oglio. Si sa qualcosa di loro? «No, non sappiamo nulla di pre- ciso. Quello dei ribelli non è un gruppo omogeneo, ma una galas- sia indefinita ed è molto probabile che si passino i prigionieri da un gruppo all’altro». # Alcuni dei religiosi cristiani rapiti nella guerra siriana, probabilmente da gruppi di ribelli islamisti. In senso orario : Youhanna Ibrahim, Boulos al- Yazigi, Ignace Younan, Paolo Dall’Oglio. # Pagina accanto, in alto : le suore di Maalula, liberate nel marzo 2014; sotto : il tavolo dei partecipanti a Gi- nevra 2, la conferenza di pace sulla Siria (gennaio 2014). © www.ouvre-orient.fr © Patrick Garety - Olivia Crellin © Henri Garabed

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