Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2013

contro 301mila), ma scarsa- mente abitato e senza etnie indi- gene (tutte sterminate nei secoli passati), il Piauí ha gravi pro- blemi sociali e ambientali. Il paese ha il secondo più alto tasso di analfabetismo del Bra- sile e, oltre il 40 per cento dei suoi abitanti, vive senza una rete fognaria e senza un servizio di raccolta dei rifiuti. Teresina, capitale dello stato, ospita una delle più grandi fave- las dell’America Latina: Vila Irmã Dulce. Qui, per migliaia di famiglie, la precarità delle con- dizioni di vita costituisce la nor- malità. I problemi sociali dello stato sono tanto evidenti che, nel marzo 2003, all’inizio del suo primo mandato, il presidente Lula scelse Guaribas, città piauiense localizzata nel cosid- detto «poligono della siccità», per lanciare il proprio pro- gramma «fame zero». A distanza di 10 anni, i suoi abitanti soprav- vivono, ma Guaribas continua a essere una città senza infra- strutture, senza servizi e proba- bilmente senza futuro. Quanto al disastro ambientale, esso trova la sua manifestazione più drammatica nel Sud dello stato, attorno alle città di Gil- bués, Alegrete e Monte Alegre, dove si è formata la più grande area desertificata di tutto il Bra- sile. La desertificazione è avve- nuta non per cause naturali, ma esclusivamente per azione an- tropica. Inizialmente è stata la ricerca disordinata e quasi sem- pre illegale dei diamanti. Suc- cessivamente è stato il diffon- dersi dell’allevamento estensivo di mucche. E, a completare l’o- pera di distruzione, la pratica del «taglia e brucia». Nel resto del Piauí, è stata l’in- troduzione su larga scala della coltivazione della soia a pro- durre pesanti effetti sul territo- rio piauiense. La soia è infatti fattore determinante nell’inqui- namento dei fiumi e dei suoli (a causa dell’utilizzo di prodotti agrotossici). Ma essa ha anche contribuito in maniera sostan- ziale alla distruzione del cerrado (uno dei biomi tipici della re- gione) attraverso il disbosca- smo: occorre migliorare l’educa- zione, perché un paese può cre- scere soltanto attraverso di essa. Insomma i problemi sul tappeto rimangono numerosi dato che, come dicevo prima, la grande ricchezza del Brasile, se- sta potenza mondiale, non si vede ancora nella vita quotidiana della gente comune». In partico- lare negli stati del Nord-Est: Alagoas, Ceará, Bahia e soprat- tutto Maranhão e Piauí, i due che si contendono il poco invidiabile primato di stato brasiliano con il maggior numero di poveri. IL PIAUÍ: DA VILA IRMÃ DULCE A GUARIBAS Stato agricolo e d’allevamento bovino, grande quasi come l’Ita- lia (251mila chilometri quadrati (segue a pagina 57) # Sopra : padre Lindo. A lato : padre Angelo Oliveira Costa (dietro la scrivania della sua parrocchia, a Bertolinia). Sotto : visita dell’allora presidente Lula alla favela Vila Irmã Dulce, a Teresina, capitale del Piauí (gennaio 2003). © Agencia Brasil AGOSTO-SETTEMBRE 2013 MC 53

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