Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2013

concretizzarsi un’indagine inter- nazionale e un’incriminazione per i crimini di guerra e genocidio. UN’ECONOMIA DI SPERANZE DELUSE Oggi il regime incentiva il paese a dimenticare passato e contrad- dizioni puntando molto sullo svi- luppo economico e sulla diffu- sione del benessere. Immediatamente dopo la fine del conflitto, sembrava che il paese fosse avviato a diventare la prima «tigre economica» in Asia meridionale. Sulla distanza, la crescita appare moderata e i be- nefici diseguali e discontinui. Come conferma il parlamentare dell’opposizione Harsha de Silva, «il paese ha avuto una possibilità concreta alla fine della guerra, ma non siamo riusciti ad appro- fittarne. Le nostre politiche non hanno convinto gli investitori stranieri». Esaurita anche «l’onda lunga» della ricostru- zione post-tsunami del 2004 e quasi prosciugatosi - anche per gli ostacoli al lavoro delle Ong ( vedi box ) - l’interesse per la ri- costruzione post-bellica delle aree tamil, il paese arranca sugli obiettivi ufficiali. Oggi, anche per la situazione in- ternazionale, il governo fatica a mantenere sotto controllo il suo deficit di bilancio, vicino al 7% del Prodotto interno lordo, men- tre anche il previsto aumento delle entrate fiscali e la ridu- zione delle spese correnti se- gnano il passo. Gli investimenti pubblici, attorno a 6,6 per cento del Pil sono al momento lo stru- mento principale per rilanciare l’economia sotto pressione. «Du- rante l’anno (2012) è risultato difficile raggiungere gli obiettivi fiscali a causa della riduzione netta degli introiti governativi», ha ammesso il governatore della Banca centrale, Nivard Cabraal, pur insistendo sul fatto che «tutto è pronto per un recupero di quota nei prossimi anni, a par- tire da una crescita economica prevista in via tendenziale al 7,5 per cento contro il 6,4 dello scorso anno». Crisi globale a parte, lo Sri Lanka può contare su vecchi e nuovi amici interes- sati a fare dell’«Isola di Sme- raldo» un ponte tra Estremo Oriente e Subcontinente indiano, ma anche tra Asia Meridionale e Medio Oriente. Puntando magari anche sulla ripresa del turismo, ancora incerta, che come altri settori economici ha le potenzia- lità per riannodare le fila con i successi degli anni Ottanta. MENO INDIA, PIÙ CINA Se i rapporti con la vicina India sono andati raffreddandosi anche per l’atteggiamento critico di Nuova Delhi verso il non immaco- lato record di democrazia e diritti umani dell’amministrazione Rajapake, la presenza di Pechino è invece sempre più imponente, e non solo con un export massiccio e invadente di prodotti cinesi verso il mercato srilankese. Pechino, che negli ultimi tempi del conflitto e fino ad oggi ha so- stenuto le ragioni del presidente davanti alle critiche internazionali e rafforzato le sue forze armate con un concreto supporto di ma- teriale bellico, è oggi insieme protettore e partner più qualifi- cato - in numerosi settori econo- mici, soprattutto nello sviluppo delle infrastrutture - dell’«Isola di smeraldo». A questo proposito è significativa la più recente concessione (a fine maggio) da parte della Banca ci- nese per lo sviluppo di una linea di credito di 580 milioni di dollari. 300 milioni da utilizzare per lo sviluppo della rete stradale, 200 milioni per progetti di approvvi- gionamento idrico e il resto per la Scuola economica nazionale. Una concessione che ha portato il to- tale dei prestiti della Banca a 1,4 miliardi di dollari. Stefano Vecchia AGOSTO-SETTEMBRE 2013 MC 15 MC ARTICOLI

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