Missioni Consolata - Luglio 2013

48 MC LUGLIO 2013 OSSIER A raccontarci in maniera chiara ed esau- stiva come funzionano i Gruppi di acqui- sto solidale (Gas) è Andrea Saroldi, di pro- fessione impiegato, che da anni se ne oc- cupa in modo proattivo. «Intorno al 1994, insieme ad alcuni amici avevo fondato un gruppo dal nome Cocorico (Consumatori, coscienti, rici- clanti, compatibili): persone attente a scambiarsi le in- formazioni su come praticare uno stile di vita più rispet- toso, un modo di consumare più consapevole e compati- bile con l’etica e nei confronti dell’ambiente. In questo contesto abbiamo conosciuto i primi Gas, allora na- scenti. La prima rete nazionale dei Gas è nata nel 1997. Oggi, 2013, i Gas censiti in Italia sono circa 1.000, quelli effettivi almeno il doppio, il che significa almeno 200.000 persone coinvolte insieme a diverse migliaia di produttori. Una volta all’anno è organizzato un conve- gno a loro dedicato in cui esperienze, evoluzioni e pro- spettive si incontrano e si confrontano». Come e in che misura rientrano i Gas nell’ambito della decrescita? «Nel 1994 il concetto di “decrescita” non era ancora diffuso e sicuramente non si poneva come orienta- mento. Si parlava di sobrietà e di comportamenti equi e solidali. L’attuazione dei Gas confluisce natu- ralmente in quello che è il pensiero portante della de- crescita. Le idee e le motivazioni sono le stesse; fanno riferimento a un pensiero ecologico derivante dagli anni ’70 e alla consapevolezza che una dimen- sione dello sviluppo così come oggi attuata non può funzionare. I pensieri di fondo sono gli stessi ma i Gas hanno un taglio più organizzativo e pratico». Qual è il meccanismo che fa funzionare i Gas? «Il meccanismo di base è semplice: alcuni cittadini si organizzano a livello volontario per acquistare dal produttore della stessa zona, senza passare attra- verso l’intermediario commerciale. Il produttore STRUMENTI/ I GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE CLIENTE CHIAMA PRODUTTORE DI G ABRIELLA M ANCINI I gruppi di acquisto nascono da una consapevolezza e criticità nei consumi. Puntano a maggiore tutela ambientale e appoggio a filiere agropastorali. Consumatore e pro- duttore condividono decisioni sul prodotto finale. Intanto la rete organizzativa è in continuo miglioramento. Ce ne parla l’esperto Andrea Saroldi.

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