Missioni Consolata - Dicembre 2012

laica? Eppure questi due mondi sembrano avere molto in co- mune, almeno a giudicare dai problemi che affrontano, dalle sfide che individuano, dalle ri- flessioni che portano avanti. A dire il vero non saprei indicare il motivo di questa assenza, ma certo non è un problema di co- municazione: quella funziona be- nissimo. Il mio caso ne è un esempio: mi hanno invitato e sono andato. Quanto alle somi- glianze fra i due mondi, è vero, ce ne sono diverse, ma ci sono an- che grandi differenze. La prima che mi viene in mente riguarda la formazione motivazionale: le Ong laiche sono decisamente sbilan- ciate verso la formazione pura- mente professionale, mentre nella cooperazione missionaria l’aspetto motivazionale è cen- trale e si nutre di valori ben pre- cisi, cioè i valori cristiani. In secondo luogo, se è vero che Tre domande a don Gianni Cesena Don Gianni Cesena, direttore del- l’Ufficio Nazionale per la coope- razione missionaria tra le Chiese della Cei e della Fondazione Mis- sio, era presente al forum di Mi- lano e ha partecipato a uno dei gruppi di discussione. Gli ab- biamo chiesto le sue impressioni. Don Cesena, poco prima del fo- rum qualcuno aveva fatto no- tare che fra i grandi assenti al- l’evento c’era il mondo missio- nario. Lei che cosa ne pensa? Mi pare che sia un’osservazione corretta. Il mondo missionario era in effetti assente, a parte al- cune Ong di ispirazione cattolica la cui peculiarità rispetto alle al- tre non ha però avuto spazio per emergere. C’è poi stato qualche riferimento alla cooperazione di ispirazione religiosa nel video- messaggio del Presidente della Repubblica e nel discorso del Mi- nistro degli Affari Esteri Giulio Terzi, ma nulla più. Eppure, ov- viamente senza nulla togliere alle Ong e alla Cooperazione ita- liana, i missionari sono presenti da molto più tempo nei contesti di crisi e di fragilità e il fatto che al forum fossero in disparte ge- nera una distorsione della realtà. Qual è, secondo lei, il motivo di questa assenza? C’è forse un problema di comunicazione fra la realtà missionaria e quella la cooperazione nel suo com- plesso si evolve verso un parte- nariato con il sud del mondo, è anche vero che gli attori come i governi, le associazioni e, in parte, le imprese - che sem- brano essere quelli principali per la cooperazione «laica» - non sono gli unici da tenere in consi- derazione. Come missionari, la- voriamo con le comunità cri- stiane, che per noi sono un ele- mento imprescindibile della rela- zione. Qual è il suo bilancio del forum? Aver mobilitato tante persone, fra le quali anche tanti giovani e diversi studenti, è certamente un fatto molto positivo. Ora la do- manda è come coordinare la coo- perazione allo sviluppo in campo internazionale in modo che tutti questi enti, entità, attori lavorino insieme pur mantenendo la loro specificità. È stato un forum ele- gante, educato, in cui ci si è ascoltati e applauditi gli uni gli altri, ma occorre fare uno scatto in avanti. Per ora penso che si possa solo continuare a tenere vivo il dibattito sulla coopera- zione e cercare di aumentare le risorse che le vengono destinate. Chiara Giovetti LE SIGLE DELLA COOPERAZIONE APS: Aiuto pubblico allo sviluppo; sono quei flussi ai Paesi in via di sviluppo e alle istituzioni multilaterali forniti da organi pubblici, inclusi i Governi statali e lo- cali, o i loro organi esecutivi, con l’obiettivo di promuo- vere lo sviluppo economico ed il benessere dei PVS. PVS: Paesi in via di sviluppo. MAE: Ministero degli Affari Esteri. DGCS: Direzione generale cooperazione allo sviluppo; è la direzione generale del MAE, che si occupa della coo- perazione allo sviluppo. Cooperazione decentrata: cooperazione allo sviluppo svolta dalle autonomie locali italiane, singolarmente o in consorzio fra loro, anche con il concorso delle espressioni della società civile organizzata del territo- rio di relativa competenza amministrativa. ALCUNI NUMERI DELLA COOPERAZIONE Le onlus e ONG attive nel settore della solidarietà inter- nazionale sono circa 1.400. Dal 2001 i cooperanti italiani che lavorano all’interno delle ONG sono cresciuti del 61%. Oggi sono 7.100. Le donne rappresentano il 52% della forza lavoro. Il 53% dei cooperanti ha meno di 40 anni. TRE CANALI PER REALIZZARE INIZIATIVE DI COOPERAZIONE: 1) canale bilaterale, nel caso d’iniziative concordate tra il paese donatore e il Pvs; 2) canale multilaterale, nel caso di iniziative realizzate da un’organizzazione internazionale grazie all’apporto finanziario di vari governi donatori; 3) canale multibilaterale nel caso d’iniziative concor- date e finanziate a livello bilaterale, ma affidate in ese- cuzione a un’organizzazione internazionale. ( dal sito del MAE ) C. G. LOSSARIO G Cooperando… 76 MC DICEMBRE 2012 # Don Gianni Cesena, direttore di Missio, organismo pastorale della Cei, in una sua visita a Bamako, nel Burkina Faso.

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