Missioni Consolata - Dicembre 2012

60 MC DICEMBRE 2012 ALLA RICERCA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE Dalle scuole ai campi. Il governo sandinista, fin dall’inizio del suo primo mandato, ha proposto un piano di sviluppo economico orientato a valorizzare agricol- tura, allevamento ed energia. A questo proposito, il ministro del- l’Agricoltura, che avevamo avuto modo di incontrare per un’inter- vista nel 2007 ( pubblicata a feb- braio 2008 su questa rivista ), ci aveva spiegato che la priorità, per un paese prevalentemente contadino come il Nicaragua, era la sicurezza alimentare. Questa si sta perseguendo attraverso il microcredito ai contadini e a pro- grammi governativi, come il già citato Hambre Cero . Obiettivo del piano di sviluppo economico era il miglioramento della pro- duzione energetica. Nei primi mesi di governo, i sandinisti ave- vano trovato una situazione molto critica, con blackout che duravano fino a 14-16 ore. At- tualmente, invece, si sta lavo- rando per l’autosufficienza ener- getica, attraverso lo sfrutta- da cui è un attimo scivolare verso l’estrema povertà e l’indigenza. I programmi governativi di conte- nimento degli effetti nefasti della crisi hanno protetto la maggio- ranza dei nicaraguensi, a diffe- renza di quel che, negli stessi anni, è successo agli abitanti delle aree rurali del Guatemala (paese centroamericano meno povero, ma ugualmente conta- dino), dove la fame nera ha fatto da padrona. Insieme a questi programmi ali- mentari, è stata avviata una vasta campagna per sradicare l’analfa- betismo, che i 16 anni di neolibe- rismo avevano lasciato in eredità. All’indomani della vittoria, i san- dinisti si sono trovati ad affron- tare questa sfida: alfabetizzare il 35% della popolazione. Dietro a questo freddo dato percentuale c’erano ottocentomila bambini esclusi dal sistema scolastico, che in questi ultimi 5 anni sono tornati lentamente dietro i banchi di scuola. Una scuola che ora è gratuita, così come sono gratuiti la divisa, i libri, il materiale didat- tico e una merenda nutriente. mento razionale del geotermico, dell’eolico e dell’idroelettrico, tre risorse che il Nicaragua pos- siede in abbondanza. Il primo ri- sultato tangibile è stato l’azzera- mento dei blackout , che ha si- gnificato un sensibile migliora- mento delle condizioni di vita quotidiana della popolazione, in particolare per le donne del paese, assi portanti delle fami- glie nicaraguensi. Daniel Ortega ha ammesso pubblicamente che senza l’appoggio dell’Alba (l’«Al- ternativa bolivariana per le Ame- riche») e del suo braccio energe- tico Petrocaribe , questi risultati sarebbero stati impossibili. È stata la solidarietà fra i popoli la più formidabile arma che l’Alba ha fatto sua per combattere il neoliberismo e la crisi econo- mica mondiale in atto. Inoltre la maggioranza degli analisti è d’accordo nell’affermare che sono stati quattro i punti di suc- cesso del programma orteguista chiamato «Strategia economica del governo». Il primo di questi è stata la stabilità monetaria: la moneta nicaraguense, il cor- # In alto, a sinistra: un cartellone elettorale del Fronte sandinista. Sopra: Il presidente Daniel Ortega e il cardinale Obando y Bravo. A sinistra: la cattedrale di Managua. # Pagina seguente in alto a sinistra : un vecchio autobus utilizzato come mezzo pubblico. A lato : monumento agli operai e ai contadini vicino a Plaza de la Revolución , a Managua. In basso : il palazzo del Congresso a Managua.

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