Missioni Consolata - Dicembre 2012

MC ARTICOLI doba, è stato ancorato al dollaro, creando un clima di fiducia e stabilità economica, senza rischi di svalutazioni. Il secondo punto è stato una politica di libertà d’impresa, accompagnata da mercati equi, che si potrebbe tradurre così: non mettere il ba- stone tra le ruote all’impresa privata per non inimicarsi quelle 12 famiglie che controllano l’e- conomia del paese e il «Consi- glio dell’impresa privata» (Co- sep), dove si riunisce la maggio- ranza degli imprenditori, per i quali la lotta contro la povertà non è certo una priorità. In que- sto modo la destra è rimasta di- visa e finora il governo di Daniel Ortega è riuscito a governare, nonostante abbia contro tutti i cosiddetti «poteri forti». Al tempo stesso ha imposto alcune condizioni economiche a favore della protezione delle tasche della maggioranza, come il con- trollo esercitato sul prezzo di ce- reali, pollo, carne, uova, oltre al monitoraggio continuo sul prezzo dei biglietti del trasporto pubblico. Questo ha significato porre un freno alla rapacità dei trasporti privati, che storica- mente hanno sempre usato l’in- cremento del prezzo del greggio per aumentare esponenzial- mente i loro guadagni, a danno del cittadino medio. A queste mi- sure si è accompagnata la for- mazione dei «Comitati del potere cittadino» (Cpc), un’organizza- zione capillare del popolo che a livello nazionale fa da contrap- peso sociale al potere che hanno queste dodici famiglie e il Cosep. Il terzo punto della strategia è stato scommettere sull’aumento della produzione e sull’investi- mento nelle infrastrutture, che creano lavoro e fanno girare l’e- conomia. Nello specifico è stata riparata e ampliata buona parte della rete stradale dell’intero paese, così come sono state co- struite case da vendere a rate (senza interessi) e a prezzi so- ciali ai più impoveriti. In molti © Paolo Moiola spazi rimasti vuoti per anni den- tro le città, ora sorgono nuovi quartieri di piccole case che per- mettono a tanta gente di vivere una povertà dignitosa. E l’ultimo punto è l’orientamento al pro- gresso sociale a lungo termine: investire nelle scuole primarie e secondarie rivedendo i pro- grammi nazionali, migliorare le università pubbliche fino a farle diventare l’eccellenza del Nica- ragua, togliendo quel privilegio alle università private. CONTRO L’INDIVIDUALISMO E L’INDIFFERENZA Oltre a questi quattro punti strate- gici, la lotta che sta intrapren- dendo il Fronte sandinista si con- centra nel contrasto all’individua- lismo diffuso e all’indifferenza, che il neoliberismo ha promosso per 16 anni e tuttora promuove at- traverso i mezzi di comunicazione in mano all’opposizione. Le tele- novelas colombiane e messicane, le serie tv nordamericane che s’in- seriscono subdolamente nella cultura nazionalpopolare della maggioranza dei nicaraguensi, tentano di bloccare ogni prospet- tiva di costruzione del bene co- mune. L'antropologo Marco Bo- nino dice che il risultato di questa strategia neoliberista è che la maggioranza degli impoveriti «di- fendono i ricchi che saranno e non i poveri che sono», frammentando quell’unità che fa paura alle 12 fa- miglie e ai loro soci minori, di- menticando un saggio detto popo- lare secondo il quale «solo il po- polo salva il popolo». José Carlos Bonino

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