Missioni Consolata - Dicembre 2012

che. In questo campo sono ac- colte solo famiglie, 1.500 per- sone prigioniere in un chilome- tro quadrato di sabbia a venti mi- nuti dal confine. I siriani una volta entrati nel campo non ne possono più uscire, i servizi di base sono forniti da associazioni benefiche giordane, sotto la su- pervisione del Unhcr, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati. Scappati dalle loro città i siriani attraversano il confine con il fa- vore del buio: «Ci hanno sparato addosso, i soldati di Assad vo- gliono impedirci di arrivare in Giordania» racconta Bachir, tre- dicenne, mentre mostra orgo- glioso suo fratello nato due giorni prima nel campo profughi King Abdallah Park. Said è il pa- dre di Bachir e del piccolo, an- cora senza nome: «Siamo rima- SIRIA - GIORDANIA sti a Daara - città nel Sud della Siria - finché abbiamo potuto, volevo che mio figlio nascesse lì, ma i bombardamenti hanno di- strutto la nostra casa, uccidendo mio fratello e la sua famiglia. Siamo partiti poco prima del- l’alba, in meno di due ore era- vamo sul confine, ma per mia moglie lo sforzo è stato troppo grande, il giorno dopo essere ar- rivati ha partorito con diverse settimane di anticipo». ANCORA PROFUGHI Gli arrivi sul confine giordano continuano a ritmi sostenuti, per questo il governo ha chiesto al- l’Unhcr di allestire un nuovo campo con grande capacità di al- loggiamento. A fine luglio è stata # A fianco : ancora bambini nel campo profughi in tende e container al King Abdallah Park. # Pagina accanto : combattente del- l’Fsa ferito, in cura in un centro medico nei pressi della frontiera.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=