Missioni Consolata - Aprile 2012

muove programmi per creare una rete di gruppi di volontari per essere presente capillar- mente sul territorio e rispondere ai bisogni delle persone più po- vere e vulnerabili. A oggi, sono stati costituiti 25 gruppi, che operano in 31 parrocchie di dif- ferenti città e villaggi, per un to- tale di circa 250 volontari. La rete estende la sua attività di sensibilizzazione soprattutto nelle scuole, per formare gruppi di volontari tra gli studenti dei vari istituti cristiani. «La Caritas giordana, tra le altre cose, ha progetti importanti per l'assistenza ai disabili, ai quali collaborano anche i musulmani; è l’unica organizzazione impe- gnata nelle carceri locali» af- ferma ancora la signora Huda Muhasher. palestinese, migrati qui dopo le guerre del 1948 e del 1967 con Israele. L’invasione americana dell’Iraq ha portato in questi anni oltre mezzo milione di profughi, molti dei quali cristiani, accolti in maggioranza nei quartieri più poveri e periferici della capitale, Amman, ma senza alcun ac- cesso ai servizi sociali fonda- mentali, perché il governo non riconosce loro lo status di rifu- giati. «Ad Amman viviamo ormai da anni in prima linea l’acco- glienza ai cristiani fuggiti dall’I- raq» testimonia Huda Muhasher. La loro situazione è veramente tragica: senza lo status di rifu- giati gli uomini non possono la- vorare né è permesso loro espa- triare in Occidente. Senza lavoro non possono mantenere i loro famigliari; alcuni lavorano in nero, con il rischio di essere sco- perti, arrestati e rimandati in Iraq. Per molti di essi, che a casa esercitavano una professione o un lavoro di alto livello, come professori e ingegneri, l’inattività è distruttiva, e dover vivere di aiuti è difficile da accettare: per questo aumentano tra gli ira- cheni le malattie legate al cuore e alla depressione. Dal 2002 la Caritas giordana pro- Altro simbolo della solidarietà cristiana è il Centro Regina Pa- cis , voluto dal patriarcato latino, sostenuto da tante Ong interna- zionali, tra cui il Sermig di To- rino: presente ad Amman e a Madaba, con comitati formati da cristiani e musulmani, il Centro si occupa degli handicappati e del loro reinserimento sociale; essi costituiscono circa il 10% della popolazione del paese a causa dell’elevato numero di matrimoni tra consanguinei den- tro le tribù. Un’altra emergenza della so- cietà giordana è quella dell’im- migrazione. Circa 70 mila donne immigrate in Giordania lavorano nelle famiglie come badanti o domestiche; vengono soprattutto da Indonesia, Sri Lanka e Filip- pine e in buona parte sono cri- stiane. Metà di esse sono senza regolari documenti, anche per- ché spesso vengono loro sot- tratti dai datori di lavoro; molte sono maltrattate e senza diritti, come in molti paesi arabi. Anche in questi casi i centri Cari- tas cercano di offrire assistenza medica, cibo, consulenze legali e spiegazioni sui loro diritti, di cui spesso non sono consapevoli. Benedetto Bellesi APRILE 2012 MC 13 MC ARTICOLI # Giovani profughi iracheni in una scuola cattolica di Amman (da Iraq, SOS profughi , documentario di E. Valgiusti). # Da sinistra , alunni della scuola ele- mentare di Ajloun, fondata nel 1889, e studenti della scuola secondaria di Wassieh, fondana nel 2000. # Re Abdullah II di Giordania incontra i leader religiosi. # A destra , Amman dicembre 2009, una famiglia di profughi iracheni.

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