Missioni Consolata - Ottobre 2010

possibile proprio dal surplus ge- nerato dal settore agricolo) sono stati gestiti in modo traumatico (pensiamo al fenomeno delle en- closures in Inghilterra, al la- tifondo in America Latina, alla crescita della tenancy e dello sharecropping in Asia e in am- bito industriale allo sfruttamento generalizzato del proletariato urbano). Hanno portato alla distruzione della società tradizionale, alla povertà e all’ineguaglianza dif- fusa in nome di una nuova con- cezione dell’uomo: l’ homo œco- nomicus . Questi processi sono stati descritti in modo vivissimo da Karl Polanyi (3) per il caso eu- ropeo e Gunnar Myrda (4) per quello asiatico. Lo sviluppo economico e finan- ziario nel XX e XXI secolo sono costruiti su queste premesse, sulla base di una filosofia indivi- dualista e utilitarista che ci stanno portando verso al punto di rottura. Ma non è detto che debba an- dare così anche questa volta e proprio il sostegno all’agricol- tura familiare e alle cooperative comunitarie possono fare la dif- ferenza in Africa. AGRICOLTURA FAMIGLIARE O AGRO-BUSINESS? In questo continente siamo dun- que di fronte ad una svolta e dalle azioni che verranno intra- prese nei prossimi anni dipende l’intero progetto di società verso il quale si andrà. Se gli stati afri- cani vendono le loro terre ai go- verni stranieri e alle multinazio- nali agro-alimentari (cosa che alcuni paesi già stanno fa- cendo (5) ) non ci sarà sviluppo ru- rale, né nazionale, ma proleta- riato rurale e distruzione del- l’ambiente e della cultura locale. Se invece gli stati decidono di promuovere l’agricoltura fami- liare, l’investimento in tecniche agricole ecologicamente soste- nibili e il ruolo delle cooperative comunitarie, allora forse assi- steremo ad una dinamica di svi- luppo rurale e nazionale e allo sviluppo di una società che sarà riuscita a conciliare i valori tradi- zionali di comunità e solidarietà con il progresso economico. L’Africa ha qualche vantaggio ri- spetto ad altri continenti che si sono trovati successivamente in situazioni simili, come la distri- buzione della terra più equa ri- spetto all’America Latina, la 78 MC OTTOBRE 2010 ALIMENTAZIONE

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