Missioni Consolata - Maggio 2008

DOSSIER 40 MC MAGGIO 2008 solo una sensazione di apatia, di sedazione e di ottundimento mentale, che può anche risultare sgradevole. Se si continua a con- sumare queste sostanze, in breve queste sensazioni negative ten- dono a scomparire. Probabilmen te solo poche persone traggono sensazioni gratificanti, già dalle prime assunzioni. In molti casi si raggiungono invece effetti, quali la stabilizzazione dell’umore e la riduzione della tensione interna e degli impulsi aggressivi. I PROBLEMI L’uso occasionale degli oppioidi, sotto controllo medico, non crea particolari problemi, che invece in- sorgono con il consumo cronico, perché si sviluppano tolleranza (necessità di aumentare la dose, per ottenere gli stessi effetti) e di- pendenza fisica (adattamento del- l’organismo alla presenza del far- maco), con la comparsa di un grave e prolungato malessere, ac- compagnato da tipici disturbi, in caso di sospensione improvvisa (crisi da astinenza). Nell’uso tera- peutico, la dipendenza è un feno- meno rarissimo, ma può svilup- parsi tolleranza. L A TOSSICITÀ Gli oppioidi puri, di solito, non sono tossici, se assunti in modo corretto e controllato. Al contra- rio, l’uso dell’eroina da strada può causare gravi problemi, poi- ché questa eroina è spesso ta- gliata con sostanze potenzial- mente dannose, oppure è conta- D al congresso degli operatori dei Sert di Sorrento arriva una notizia allarmante: ci sono persone, che fanno anche un anno di attesa, negli ospedali, per rifarsi il naso, distrutto dalla co- caina. Al momento è impossibile quantificarne, con esattezza il nu- mero, ma pare che esso sia in con- tinuo aumento. Fino a qualche anno fa, gli inter- venti di rinoplastica, legati al con- sumo di cocaina, erano rarissimi: uno su cento cocaino- mani. Inoltre riguardavano per lo più persone del mondo dello spettacolo o managers. Ora, invece, le richieste d’interventi di questo tipo arrivano da persone di tutti i ceti sociali, anche nella popolazione femminile. Inoltre, dal momento che il prezzo della cocaina è diminuito, cre- sce il numero delle persone, che ne fanno uso e che suc- cessivamente si ritrovano con questo tipo di problema. Le liste d’attesa per rinoplastica sono attualmente di cinque mesi in clinica privata, a 10.000 euro, e di un anno e mezzo in un ospedale pubblico. La cocaina ha una forte azione vasocostrittrice, che può portare alla necrosi di vaste aree della mucosa nasale, con conse- guenti gravi difficoltà di respirazione e tumefazioni na- sali. Sono costretti alla ricostruzione anche tanti giova- nissimi, nei quali le mucose e la cartilagine sono più de- licate e vanno facilmente incontro a perforazione, con l’abitudine di sniffare cocaina. L’intervento di rinoplastica dura 2-3 ore e, naturalmente, ha un senso solo se il soggetto smette di inalare cocaina. Bisogna inoltre considerare che questo tipo d’intervento è gravato da un’alta percentuale d’insuccessi, del 30- 50%. I chirurghi maxillo-facciali ri- feriscono che, qualche anno fa, si aveva una richiesta di ricostru- zione nasale una volta al mese, ora ce ne sono 3-4 alla settimana. Il primario di otorino- laringoiatria dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, Prof. Fabio Beatrice sostiene anche che, oltre ai danni al naso, l’assunzione di cocaina può causare an- che un importante abbassamento dell’udito. ☞ www.webcocare.it Accedendo a questo sito, è possibile rispondere ad un test di autovalutazione, che consente a chiunque, in to- tale anonimato, di quantificare il proprio grado di di- pendenza dalla cocaina. Oltre i consumatori, possono ri- volgersi a questo sito, ottenendo un consulto, anche co- loro (familiari o amici), che sospettano che un loro caro faccia uso di cocaina. Un’altra sezione del sito è dedi- cata agli operatori del settore, che possono così con- frontare esperienze, teorie ed informazioni. ✔ 1923: viene emanata, in Italia, la prima legge in mate- ria di droga. Essa prevede di reprimere il commercio di sostanze stupefacenti e rinvia ad un elenco, per l’identificazione delle sostanze incriminate. ✔ 1956: la legge n. 1041 è di tipo esclusivamente re- pressivo, in quanto, per lo Stato, il tossicodipendente e lo spacciatore si equivalgono. Qualsiasi detenzione di sostanze stupefacenti, anche per uso personale, viene punita. ✔ 1975: la legge n. 685 dice che chi consuma stupefa- centi, senza dedicarsi allo spaccio è solo un malato da curare e da riabilitare. Il soggetto, in questo caso, non è punibile, sempre che la droga trovata in suo possesso non superi la modica quantità. ✔ 1990: la legge n. 162 (legge Vassalli-Russo-Jervolino) prevede che l’assunzione di stupefacenti sia punita con una sanzione amministrativa, che diventa penale, quando la detenzione di sostanze stupefacenti supera la dose media giornaliera, fissata con decreto ministe- riale. Alcune norme di questa legge, in particolare quelle relative alle pene previste per la detenzione per- sonale di droghe leggere, vengono abrogate con un re- ferendum nel 1993. ✔ 2006: la legge n. 46 (legge Fini-Giovanardi) è caratte- rizzata dall’inasprimento delle sanzioni relative alla produzione, al traffico, alla detenzione illecita ed anche all’uso di sostanze stupefacenti, con l’abolizione di qualsiasi distinzione tra droghe pesanti e leggere. S NIFFARE COCAINA D ALLA LEGGE DEL 1923 ALLA «F INI -G IOVANARDI » Un esempio di conseguenze Le norme italiane

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