Missioni Consolata - Settembre 2006

I DOSSIER se, si trovavano elementi nascosti particolarmente inquietanti. Come il progetto, per fortuna mai portato a termine, di uniformare la componente etnica di Kabul, allontanando dalla città la popolazione di origine tagika, uzbeka, hazara, sostituendola con famiglie pashtun, di cui i taleban sono l'espressione politica e_religiosa e, soprattutto, sociale. «E più semplice, per il governo, modellare le proprie idee su una capitale abitata da cittadini a lui rigorosamente fedeli» affermava un afghano che si autodefiniva «politicamente neutralista». «PAX TALEBANA» NEL SUD Ma, come recita un detto locale, «Kabul è Kabul, l'Afghanistan è l'Afghanistan». Così, se dalla capitale del paese venivano mostrati al mondo intero il modo in cui sarebbero dovuti essere interpretati gli insegnamenti del Corano, nelle campagne, specialmente quelle meridionali abitate dai pashtun (38% della popolazione afghana), i taleban si sono sempre mostrati ben più tolleranti, a cominciare dall'educazione scolastica, aperta anche alle donne. In queste aree è ancora il pashtunwali, l'antichissimo codice d'onore che per secoli ha regolato la vita giuridica e sociale delle tribù afghane, a sostituirsi alla sharija; indossare il burqa non è sentito come un obbligo per le donne al di sopra dei 15 anni, ma un dovere dettato dalla tradizione, una sorta di rito di iniziazione dall'età adolescenziale a quella adulta. !.'.arrivo dei taleban, a Ghazni co36 ■ MC SETTEMBRE 2006 me a Herat, a Kandahar come a Farah, aveva solo riportato quello che la popolazione voleva dagli anni Ottanta e che, fino al 1996 non aveva mai ottenuto: pace e tradizione. Come mi disse un contadino della regione di Kalat, al quale avevo chiesto per quale motivo appoggiasse il governo dei taleban: «Perché appoggio i taleban? I mujahedeen ci hanno detto che per ottenere la pace dovevamo combattere i sovietici. Poi è arrivato Hekmatyar, dicendoci che dovevamo scacciare Massud da Kabul e avremmo ottenuto la pace. Poi sono arrivati i taleban, che combattevano sia Massud che Hekmatyar. Ma loro, i taleban, hanno mantenuto la loro promessa. Oggi viviamo in pace, coltiviamo i nostri campi e possiamo vivere secondo le nostre tradizioni. Ecco perché appoggio i taleban». La raggiunta stabilità sociale al sud aveva permesso di poter sviluppare colture cerealicole, sfruttando gli impianti di irrigazione costruiti dai sovietici, mentre lavicinanza con il Pakistan, che assieme ad Arabia Saudita e Emirati Arabi è stato il solo stato a riconoscere il governo taleban, aveva sviluppato un fiorente commercio facendo rinascere la classe mercantile pashtun, quasi completamente annientata dalla guerra civile. Proprio questa stretta relazione tra il movimento talebane il Pakistan, ha condotto l'Alleanza Settentrionale di Massud-DostumRabbani a evidenziare il coinvolgimento diretto di Islamabad nella guerra afghana, giungendo a denunciare un piano di annessione militare in atto, in base al quale i taLa gigantesca statua di Buddha a Bamiyan, prima edopo la distruzione operata dai taleban. leban rappresenterebbero la quinta colonna del governo di Islamabad. BUDDHA... DECAPITATO Seguendo questo copione, i mass media ci hanno sempre mostrato i taleban come un'accozzaglia di invasati integralisti islamici dediti alla coltivazione dell'oppio che si divertono, di tanto in tanto, Ragazzo con rudimentali arti artificiali fa autostop: dal 1979 a oggi oltre 400 mila afghani (80% civili) sono rimasti uccisi omutilati dalle mine.

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