Missioni Consolata - Ottobre 2021

guenza dei ritardi nella preven- zione, nella formulazione di una diagnosi, nella presa in carico e nell’attuazione di trattamenti salvavita. Il problema è rappre- sentato dal fatto che si è pen- sato di aumentare i posti letto per pazienti Covid a scapito dei posti letto riservati a pazienti di altre patologie, anziché aumen- tare il numero complessivo dei posti letto ospedalieri, con as- sunzione di ulteriore personale medico, tecnico e infermieri- stico. Questo è il risultato dei tagli alla sanità pubblica fatti da governi di ogni colore politico che si sono succeduti alla guida del nostro paese negli ultimi anni. CONSEGUENZE SULLA VISTA Un’altra conseguenza dei lock- down legati alla pandemia è stato l’aumento della miopia, so- prattutto tra i bambini e i gio- vani, dovuto alle molte ore pas- sate ai videoterminali sia per le lezioni a distanza, sia per gio- care o stare sui social, che per mesi hanno rappresentato la forma di comunicazione più uti- lizzata. Un recente studio pub- blicato su Jama Oftalmology e condotto su 120mila tra bambini e ragazzi cinesi di età compresa tra 6-16 anni ha rilevato un au- mento della miopia tre volte su- periore da quando è iniziata la pandemia, rispetto agli anni pre- cedenti. Anche la vista degli adulti, con lo smart working ha subito dei contraccolpi, ma in questo caso, più che di aumento della miopia (lo sviluppo dell’apparato visivo è ormai completo nell’adulto) si può parlare di pseudo-miopia dovuta allo sforzo accomoda- tivo, gestibile facendo delle pause di circa 20 minuti ogni due ore di lavoro. Anche in ambito oculistico, in Italia la pandemia ha rallentato enormemente le visite di con- trollo, portando a liste d’attesa fino a tre anni, che impediscono l’accesso alle cure anche per patologie molto invalidanti come la cataratta e la maculo- patia. Rosanna Novara Topino gnosticate tempestivamente. La stessa Foce ha reso noto che, da marzo a dicembre 2020, c’è stato un eccesso di mortalità generale nella popolazione del 21%, rispetto alla media dei cin- que anni precedenti: 108.178 de- cessi in più. Di questi, il 69% era rappresentato da pazienti Co- vid , molti dei quali affetti da pa- tologie cardiologiche o oncoe- matologiche, quindi a maggiore rischio di letalità da contagiati. Il restante 31%, però, era costituito da morti non Covid , deceduti per patologie in cui il fattore tempo gioca un ruolo determi- nante, come quelle cardiologi- che e si è trattato di pazienti che non hanno ricevuto tempe- stivamente un’assistenza ade- guata in occasione degli eventi acuti. Nei soli mesi di marzo e aprile 2020 ci sono stati 19mila morti in più delle attese, non le- gate alla Covid. Se confrontata con le altre na- zioni europee, l’Italia ha avuto, nello stesso periodo, il più alto numero di decessi per patologie non Covid, e questo dimostra che qualche errore di program- mazione è stato fatto. Se, infatti, è necessario contrastare la pan- demia, tuttavia non possono es- sere messe in secondo piano patologie altrettanto o più gravi. L’elevata mortalità dovuta a queste ultime è la logica conse- nostra madre terra I PAZIENTI COVID E QUELLI NON COVID Un analogo problema di visite di controllo posticipate o, peggio, di cure temporaneamente so- spese in ossequio alle norme di contenimento del contagio ha riguardato sia i pazienti oncolo- gici che quelli di altre categorie, tra cui i cardiopatici. A distanza di un anno dall’inizio della pan- demia e precisamente ad aprile 2021, la Federazione di onco- logi, cardiologi ed ematologi (Foce) ha consegnato al premier Draghi un documento di denun- cia sui gravi disagi subiti dai pa- zienti da loro seguiti. Ci sono stati infatti moltissimi ritardi o cancellazioni di interventi chi- rurgici per tumore. È stata regi- strata una diminuzione dell’af- flusso al pronto soccorso e alle unità intensive di cardiologia degli infartuati e sono stati ritar- dati o cancellati il 20-30% dei trattamenti oncologici. Questi disagi hanno colpito 11 milioni tra pazienti oncologici, ematologici e cardiopatici. Inol- tre, si sono verificati gravi ritardi anche per quanto riguarda lo screening annuale dei tumori, a cui afferiscono 5-6 milioni di persone. È evidente che la pre- cedenza data alle cure dei ma- lati di Covid causerà altre morti o l’aggravamento di patologie più facilmente trattabili, se dia- 28 ottobre 2021 MC © Gerd Altmann - Pixabay

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