Missioni Consolata - Luglio 2021

LA STORIA DI TERESA E fu così che, con questa espe- rienza e riflessioni, affrontai, al- cuni mesi dopo, il caso di Teresa (un nome fittizio per proteggere la sua identità). Teresa mi aveva chiesto un in- contro, perché si sentiva agitata da uno spirito che non le per- metteva di vivere bene (era de- pressione), e lo spirito proveniva da una persona che la maledi- ceva e la odiava senza che Te- resa ne sapesse le ragioni. Le prime sessioni, durante le quali Teresa acquistò fiducia in me, fu- rono seguite da incontri nei quali lei entrava in trance cambiando tono di voce, personalità e rac- contando episodi dolorosi della sua vita. Al risveglio Teresa di- ceva di non ricordare nulla, però lo «spirito» del trance mi dava informazioni importanti su avve- nimenti passati e su sentimenti percepiti come troppo dolorosi per accettarli coscientemente. Ciò mi diede la possibilità di af- frontare emozionalmente situa- zioni del suo passato dolorose e traumatiche. Il cammino verso la guarigione sembrava stesse funzionando bene, fino a quando, in una delle sue ultime sessioni, lo «spirito» mi chiese - durante un trance - che, come sacerdote, andassi nel suo campo per rimuovere e distruggere una ciotola sepolta lì dal «nemico» che conteneva le maledizioni e lo «spirito» stesso, e per esorcizzare il terreno. Accettai di andare, e pur non tro- vando alcuna ciotola, nono- stante il figlio avesse scavato in vari posti indicati dallo «spirito» (mentre Teresa era in trance), spiegai che senza dubbio la cio- tola di cocco si era sciolta, con- sumata dopo cinque anni sotto terra e che, con quella, era spa- rito anche lo «spirito» e la male- dizione. Feci l’esorcismo del terreno, e la presenza calma e silenziosa di un cane confermò che non c’era più nulla di malefico nella tenuta (secondo la cultura spiritica dei «fratelli», i cani abbaiano quando sentono la presenza di uno spi- rito o di una maledizione). Teresa entrò e uscì dalla trance ancora una volta, dopo di che si sentì integralmente libera. Rin- graziò e abbracciò i presenti e da allora la sua guarigione fu completa. DARSI UNA MANO Ho incontrato Teresa molte altre volte camminando per le strade del paese, e ho notato che è ben inserita nella sua famiglia e nella sua comunità. Mi sono convinto che il semplice intervento psicologico non sa- rebbe stato sufficiente se non avessi percepito gli aspetti emo- tivi, sociali e spirituali di Teresa. L’esorcismo ha dato un’ulteriore risposta al malessere e disagio di Teresa completando così il la- voro terapeutico. Credo sia fondamentale per ogni disciplina (scientifica o tradizio- nale) saper riconoscere i propri limiti, liberandosi dalla pretesa di sapere tutto e risolvere tutto. Scoprire il mondo delle imma- gini, del divino e del simbolico di una cultura, collegandolo con la storia vissuta della persona, ci porta a una visione più completa delle persone e quindi a inven- tare nuovi cammini per risanare e curare. Dandosi la mano, scienza, mondo tradizionale e spirituale, possono favorire un benessere più profondo e significativo nella gente. E questo è il mio ministero qui, a San Vicente del Caguán. Renzo Marcolongo ( 1 ) Sono grato a David W. Augsburger che con il suo libro «Pastoral counselling across cultures» (WP Philadelphia, 1986), mi ha molto aiutato a diventare culturalmente sensibile e aperto a nuove interpretazioni della realtà. * COLOMBIA 60 luglio 2021 MC In queste pagine: immagini d’ar- chivio di San Vicente del Caguán. Nella foto qui a destra , padre Renzo Marcolongo a Roma du- rante il capitolo generale del 2017. Notare i mitici baffi, ben esibiti anche nella foto della pagina precedente (foto AfMC). *

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