Missioni Consolata - Aprile 2021

L’ infortunio di Derek Redmond alle Olim- piadi del 1992 non è solo uno straordi- nario episodio sportivo ma, soprattutto, una toccante testimonianza d’amore. Una dimostrazione del profondo legame che c’è tra un padre e un figlio. Fra il padre di Derek, suo primo «allenatore» e tifoso, e il figlio corridore. Derek Redmond nasce a Londra il 3 settembre del 1965. Fin dall’adolescenza mostra il suo talento nella corsa e fa sperare che col tempo si farà strada. Crescendo si specializza nella corsa dei 400 metri piani e sorprendentemente, non ancora ven- tenne, stabilisce il record britannico nella specia- lità. Prima di partecipare ai giochi olimpici di Seul nel 1988, Redmond vince un argento mondiale e un oro europeo. Nella capitale coreana, durante le batterie di quali- ficazione, nel riscaldamento, a meno di due minuti dall’inizio della gara, Redmond sente un dolore lancinante a una gamba, che non gli permette di prendere parte alla corsa. Sul tabellone, a fine gara, il giovane inglese figura quindi in ultima posizione con la dicitura Dnf «Did not finish» (non ha finito). Derek subisce diversi interventi chirurgici, e riesce a ritornare competi- tivo, tanto da partecipare di nuovo alle olimpiadi, quelle di Barcellona del 1992 durante le quali, però, avrà un nuovo infortunio. Nel nostro colloquio immaginario ripercorriamo le tappe della carriera sportiva di Derek fino a quel famoso incidente. 60. Derek Redmond e la tenerezza di un papà Ci racconti, in breve, i tuoi risultati prima dell’Olimpiade del ‘92? Ho battuto il record britannico dei 400 metri piani nel 1985, quando non avevo ancora vent’anni. Nel 1986 ero parte della squadra che vinse la staf- fetta 4×400 metri ai Campionati europei e ai Giochi del Com- monwealth. Nel 1987 ho riconfer- mato e migliorato il mio record la rubrica di Mario Bandera MC R 4 chiacchiere con ... INTERVISTE IMPOSSIBILI CON «I PERDENTI» nei 400 metri piani, lo stesso anno in cui ho vinto la medaglia d’oro nella staffetta 4x400 ai mondiali di Roma. Quando è iniziata la tua passione? Ho iniziato a correre quando ero ancora bambino, con mio padre che mi accompagnava nelle di- verse piste d’atletica dove erano in programma le più svariate corse podistiche giovanili. Tutti dicevano che avevo una falcata potente ed elegante, re- sistenza nella velocità, capacità di dosare lo sforzo e dedizione assoluta negli allenamenti. Uno così è conteso da tutti gli allenatori giovanili. E io ho sempre cercato di non deludere chi aveva fiducia in me. Diciamolo pure, uno che a diciannove anni ha fatto il record britannico del mez- 72 aprile 2021 MC CC BY-SA 3.0 - Parliament Speakers Limited

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=