Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2021

terrorismo, separatismo ed estremismo religioso. All’inizio del XXI secolo era stata ufficializzata la politica del «Colpisci duro, massima pressione» ipotizzata nel 1999 da Qiao Liang e Wang Xiangsui nel loro saggio Guerra senza limiti . Nel 2006, la Laogai Research Foundation affer- mava che nello Xinjiang esistevano 69 istituti pe- nali in cui gli internati erano obbligati a lavorare per conto di fabbriche, fattorie sia private che statali, tre campi di internamento riservati ai gio- vani e dieci campi di rieducazione tramite il la- voro. Gli Xinjiang papers , oltre a confermare questo arcipelago Laogai, hanno fatto scalpore perché erano carteggi fuoriusciti direttamente dal Partito comunista. Secondo i documenti, dal 2017 più di un milione di persone sarebbero state tra- sferite in un migliaio di campi all’interno dello Xinjiang. Questi erano suddivisi in quattro cate- gorie: campi di rieducazione a bassa sicurezza, campi di rieducazione, centri di detenzione e campi di detenzione di massima sicurezza. Negli anni precedenti, gli attentati terroristici attribuiti agli Uiguri non solo erano aumentati, ma ave- vano valicato anche i confini dello Xinjiang. Nel 2013 un’auto con tre Uiguri a bordo si era sca- gliata contro gruppi di turisti in piazza Tienan- men uccidendo due persone e ferendone una quarantina; nel 2014 otto attentatori dello Xin- jiang, muniti di coltello, erano entrati nella sta- zione ferroviaria di Kunming causando la morte di 33 persone e ferendone 140. Nel frattempo, all’interno della provincia si susseguivano altri atti terroristici: nel solo 2014 in totale ci furono una quarantina di morti e più di 100 feriti in di- verse azioni compiute da Uiguri. È in quell’anno che il governo ha deciso di inten- sificare quello che esso stesso definisce «pro- gramma di rieducazione». Pechino, dopo un nuova mansione: esaminare e ispezionare fil- mati, fotografie, intercettazioni audio e video dei loro conterranei. Chen Quanguo ha inaugurato un nuovo modo di controllo della popolazione utilizzando le più so- fisticate tecnologie, compresi i controlli biome- trici, e l’intelligenza artificiale (Ai). Lo Xinjiang sembra sia il test preliminare prima di allargare questo sistema di controllo sulle zone più calde della Cina, come Hong Kong. Parte integrante del processo è un’infrastruttura di aziende hi tech di cui fanno parte, seppur indi- rettamente, anche aziende europee. La Hikvision, l’azienda specializzata in video sorveglianza e che ha installato telecamere usate dalla polizia nello Xinjiang, ha collaborazioni con la Sony, la Intel, la Texas Instruments. La China Electronic Technology Group, l’azienda che detiene la Hiki- vision, ha stretto legami commerciali con la Sie- mens nello sviluppo di tecnologie avanzate nella digitalizzazione, nel networking e nell’automa- zione. La Xiamen Meiya Pico Information Co, una compagnia del Fujian, ha ideato la « MFsocket », l’app che rileva immagini, audio, geolocalizza, individua contatti telefonici e registra numeri in entrata e in uscita. Dal 2019 si è specializzata anche in Ai e big data e, dal 2004 a oggi, ha ad- destrato cinquantamila ufficiali del ministero della Pubblica sicurezza nel programma National Cyber Police Training Center oltre che in Indone- sia, Malesia, Myanmar, Thailandia, Sri Lanka, Russia, Hong Kong, Singapore, Brasile. Terrorismo e campi di rieducazione Accanto al controllo, al tracciamento e all’identifi- cazione tecnologica dei cittadini, Chen Quanguo ha perfezionato e potenziato ciò che già da tempo esisteva: i campi di rieducazione, di cui Chen non è né l’ideatore e neppure l’iniziatore. Gli ormai ce- lebri Xinjiang papers , pubblicati dal New York Times e che avrebbero svelato l’esistenza di campi di detenzione per i cittadini riottosi alle leggi ema- nate dal governo, hanno solo rivelato ciò che da tempo si sapeva. Già alla fine degli anni Novanta, si parlava diffusamente di zone, campi, villaggi dedicati alla rieducazione e dove confluivano quelli che il governo chiamava «terroristi» o ban- diti che erano stati «deviati» dai «tre demoni»: ssier 48 gennaio-febbraio 2021 In basso : volti di etnia kirghiza. Qui : rivendita di «naan» (pane uiguro) nel quartiere uiguro di Kashgar, in via di demolizione per lasciare posto a nuovi complessi residenziali di stampo han. «Penso spesso [ai] poveri Uiguri», papa Francesco ( Ritorniamo a sognare , Piemme, dicembre 2020) . “

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