Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2021

l’infanzia della Knesset (il parla- mento israeliano) ha deciso di ri- conoscere una scorta militare ai bambini che ogni giorno li ac- compagnasse nel tragitto da casa a scuola. Dal 2004, Operazione Colomba monitora questo servizio per de- nunciarne le mancanze e i conti- nui ritardi. Infatti, spesso la scorta militare non si presenta, lasciando i bambini ad aspettare, a volte per ore, in una zona estremamente pericolosa, espo- nendoli al rischio di essere attac- cati. Inoltre questi ritardi portano anche a perdere ore scolastiche, che non vengono recuperate, le- dendo ulteriormente il diritto all’i- struzione degli alunni. Qualora la scorta non si presenti, sono gli stessi volontari a rico- prire la sua funzione, accompa- gnando i bambini e condivi- dendo con loro il rischio degli at- tacchi da parte dei coloni, che spesso approfittano dell’assenza dell’esercito. DOCUMENTARE LE VIOLENZE Come stile di vita, i volontari di Operazione Colomba hanno scelto la piena condivisione della quotidianità del villaggio, vivendo al suo interno, nello stesso modo in cui vivono i pale- stinesi. Tra le attività di cui si occupano, l’accompagnamento dei pastori e delle famiglie sulle loro terre è la più importante. Poiché le terre spesso si trovano vicino a colo- nie e avamposti israeliani, i vo- lontari documentano con foto e video le loro violazioni e, quando se ne presenta la necessità, s’in- terpongono tra i palestinesi e i coloni armati. A questa attività, che occupa la maggior parte della giornata di un volontario, si aggiungono tutte le situazioni classificabili come emergenze. Tra esse, ad esempio, il monitoraggio dei checkpoint mobili, improvvisati lungo la strada dai militari israe- liani, troppo spesso luoghi di vio- lenze e umiliazioni nei confronti dei palestinesi; il monitoraggio delle demolizioni di abitazioni o di strutture per animali, strade e tubature per acqua potabile. A MC Nonviolenza | Palestina | Ingiustizia | Impunità | Diritti umani Nella pratica, il comitato popo- lare delle colline a Sud di He- bron, organizza manifestazioni e azioni nonviolente, supporta i contadini e i pastori nell’accesso quotidiano alle loro terre, e pro- muove numerose iniziative per garantire servizi essenziali come l’acqua potabile, la corrente elet- trica, la costruzione di scuole e di cliniche mediche. Negli anni la resistenza nonvio- lenta ha raggiunto risultati incre- dibili: dallo smantellamento del muro nel 2006 che avrebbe di- strutto la vita delle comunità, all’approvazione di un piano re- golatore che riconosce l’esi- stenza del villaggio principale dell’area, At-Tuwani. Vittorie im- portanti, che però non sono suf- ficienti in una quotidianità di op- pressione come quella dell’occu- pazione militare. ACCOMPAGNARE I BAMBINI In questa realtà, Operazione Co- lomba si è stabilita ad At-Tuwani, inizialmente con il compito di ac- compagnare i bambini all’unica scuola presente nell’area. Per raggiungerla, i bambini dei due villaggi di Tuba e Maghayir Al Abeed, ancora oggi, devono percorrere una strada che passa tra la colonia israeliana di Ma’on e l’avamposto di Havat Ma’on. Dati i frequenti attacchi da parte dei coloni su quella strada, i bambini avevano iniziato a fare un percorso alternativo che li co- stringeva però a camminare ogni giorno circa 2 ore e mezza, ri- schiando comunque la violenza degli israeliani. Nel 2004, durante un accompa- gnamento di bambini sulla strada più breve, quattro attivisti internazionali sono stati brutal- mente attaccati e feriti dai coloni. L’episodio ha ottenuto un’atten- zione mediatica così ampia che la commissione per i Diritti del- 23 gennaio-febbraio 2021 MC La nonviolenza chiede di denunciare l’ingiustizia senza odiare chi la compie. " I volontari di Operazione Colomba accompagnano i bambini condivi- dendo con loro il rischio degli attacchi da parte dei coloni. "

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