Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2021

gono alto il morale dei parteci- panti, tutti elegantissimi. Godiya ha vent’anni, è nigeriana e la sua città natale è Maiduguri, proprio dove nel 2002 nacque Boko Haram. Si è trasferita coi suoi cari a Diffa per fuggire al- l’assedio jihadista. «La tragedia della mia famiglia avvenne cin- que anni fa. Uscii in cortile e vidi mio padre per terra, picchiato da due ragazzi più giovani di me. Cercava di difendersi dai loro pugni e calci. Gli rubarono i soldi e il cellulare. Corsi da mia madre gridando a squarciagola. “Aiuto! Aiuto! Stanno uccidendo papà!”. Mamma si mise a stril- lare insieme a me, ma quei due GOCCE DI CRISTIANESIMO È domenica e mi dirigo alla chiesa evangelica della «Vita abbondante». Insieme a quella cattolica è una delle due uniche comunità cristiane di Diffa: in tutto un centinaio di credenti. A indicarmi Godiya, la cui storia mi è stata raccontata da un suo co- noscente, è il guardiano della parrocchia. È bellissima nel suo sfarzoso abito viola. Canta nel coro e in alcuni passaggi fa la prima voce sfoggiando le sue doti canore. Per poterla avvicinare attendo che la funzione finisca. Trascor- rono almeno due ore tra ser- moni, musiche e balli che ten- ci puntarono contro una pistola. Poi spararono tre colpi a mio pa- dre. Nessuno venne in nostro soccorso». Godiya ha saputo in seguito che quei due giovani erano di Boko Haram. Tuttavia, non ha mai capito se avessero ucciso suo padre in quanto cri- stiano o perché aveva opposto resistenza durante il furto. VITTIME #COLLATERALI$ È ancora mattino presto quando atterro a Niamey, la capitale. Prendo un taxi e mi faccio la- sciare al carcere minorile ma- schile, in pieno centro. Al suo in- terno, tra spesse e alte mura di terra battuta, si trovano una cin- quantina di ragazzi accusati di far parte di Boko Haram, e da mesi in attesa di giudizio. Il di- rettore della prigione non vuole correre il rischio di un «conta- gio» tra i comuni detenuti e così i presunti terroristi, identificati con la sigla Eafga (Bambini as- sociati a forze e gruppi armati), hanno un’ala tutta per loro. Durante il giorno, complice il caldo asfissiante, i ragazzi se ne stanno tranquilli sdraiati all’om- bra. Sporadicamente scatta una rissa, subito soffocata dall’inter- vento dei secondini. La posta in gioco è troppo alta: chi sgarra non ha diritto all’ora di attività sportiva, ovvero alla partitella di calcio. Quando alle cinque di A MC A sinistra: un’anziana donna vicino a una tenda, nel campo profu ghi di Assaga. A sinistra sotto: distri buzione nel campo di Assaga. Un operatore preso d’assalto. Qui: militari nigerini di stanza a Diffa, verso la frontiera Est. Sotto: ragazzi accusati di far parte di Boko Haram giocano nel carcere di Niamey. * * * * Boko Haram | Jihad | Profughi | Caschi blu 19 gennaio-febbraio 2021 MC

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