Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2021

volto. Mi presero di forza e mi condussero in moschea. Lì mi fecero trovare mio marito, morto, con la gola tagliata». Il terrore che la gente prova per Boko Haram si sta mutando in fobia. I rifugiati nigeriani, spe- cialmente i più giovani, sono so- spettati di essere terroristi per- ché provengono dalla loro stessa terra. Zainab, vent’anni, teme di essere diventata ve- dova: «Mio marito andava al mercato di Diffa per acquistare della frutta da rivendere qui al campo. Alcuni venditori ambu- lanti avevano iniziato a stuzzi- carlo, a dirgli che, in quanto ni- geriano, era certamente un ter- rorista. Poi due settimane fa uno di loro ha chiamato un poliziotto e questo lo ha arrestato e por- tato via. Da quel giorno non ho più sue notizie». Diffa ha un solo alleato che tutti chiamano rivière Komadugu Yobé, un fiumiciattolo che na- sce dal lago Ciad, si dirama fra piccoli arbusti e sabbia e au- menta sensibilmente la propria portata nella stagione delle piogge. Per circa 150 chilometri costituisce la frontiera fra Nige- ria e Niger. Quando cominciano le piogge e il Komadugu Yobé sale, gli attacchi di Boko Haram diminuiscono. Ma in queste settimane, di piog- gia non se ne parla, e i jihadisti sono sempre in agguato, pronti ad attraversare il Komadugu Yobé a piedi e a lanciare rap- presaglie di ogni sorta. L’intera regione è tenuta d’occhio dalle * NIGER " Ci hanno radunati davanti a un pozzo. Ci accusavano di essere dei traditori. spie di Boko Haram che, oltre che per l’efficienza del proprio sistema d’intelligence, spicca per una notevole capacità per- suasiva, basata sulla repres- sione di chi osa tradire la setta. LO STATO CI PROVA L’esercito nigerino di stanza a Diffa è costituito in maggioranza da giovani soldati male equi- paggiati, spediti al fronte senza un buon addestramento. La paga mensile di un soldato non arriva ai 100 euro. Poco se si pensa che Boko Haram pro- mette uno stipendio cinque volte maggiore. Prima dell’arrivo di Boko Haram, il motore dell’economia regio- nale erano le coltivazioni di pepe. Poi sono cominciati a spuntare fucili e munizioni na- scosti nel retro dei camion cari- chi della spezia, difficili da con- trollare senza metal detector di cui gli apparati di sicurezza ni- gerini sono sprovvisti. Boko Haram riscuote delle tan- genti sul passaggio di coloro che transitano nei territori da esso controllati. Per questo il governo di Niamey ha dichia- rato a Diffa lo stato d’emer- genza, con il divieto di alcune coltivazioni che avvantaggiano Boko Haram (il pepe) o che, im- piegando piante a stelo alto, consentono ai terroristi di na- scondersi (il mais). Altra misura preventiva è il divieto assoluto dell’utilizzo di motocicli, mezzi prediletti di Boko Haram per gli attacchi rapidi e kamikaze, oltre che diffusissimi a Diffa. Un prov- vedimento che ha messo defini- tivamente in ginocchio la già mi- sera economia locale dal mo- mento che quello del mototassi- sta è uno dei lavori più diffusi.

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