Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2021

A MC gennaio-febbraio 2021 15 MC M onsignor Rosario Vella è salesiano, ori- ginario di Canicattì (Agrigento). Missio- nario in Madagascar dal 1981, dal 2007 al 2019 è stato vescovo di Ambanja (Nord Ovest). Dal luglio 2019 è vescovo di Moramanga (Centro Est). Mons. Vella, ci parli della chiesa in Madagascar. «La presenza della chiesa cattolica si può dividere in due zone: gli altipiani centrali, dove si arriva al 40% di cattolici, e le coste, dove siamo il 5-10%. Le statistiche nazionali parlano del 25%. Quindi la chiesa cattolica è minoranza, ma ha una valenza molto forte nella società. Da sempre è stata molto ben accettata dalla gente, perché la missione in Ma- dagascar, è stata concepita come buona novella del Vangelo, ma anche per migliorare la vita concreta delle persone. La chiesa è stata sempre molto attiva nei diversi campi: la sanità, costruendo dispensari, l’educazione, le scuole cattoliche hanno i migliori risultati e avvicinano tante persone. Chi frequenta non sono solo i cattolici, anzi. Nelle zone dove sono stato io, i cattolici erano al massimo il 15% degli alunni. Gli altri erano di religione tradizionale, pro- testanti e musulmani. Inoltre la chiesa ha fatto strade, appoggiato attività agricole, animazione dei villaggi. I sacerdoti fanno tanto nel territorio in cui lavorano. È una chiesa missionaria proprio come la vuole Francesco, ov- vero di pastori che hanno l’odore delle pecore ad- dosso e si inseriscono nel tessuto umano della so- cietà, da una parte in modo semplice ma dall’altra molto efficace». Che relazioni ci sono con le altre religioni? «Il popolo malgascio accetta tante cose, ha una mentalità che vuole essere solidale con tutti. Questo è un grandissimo aiuto di fondo. Non c’è quasi nes- sun problema tra i fedeli delle varie religioni, tra cristiani e con gli islamici. La religione tradizionale vive l’armonia con Dio, con il creato e con le persone. Sono valori radicati nell’animo della gente, e sono anche valori cri- stiani. L’unione con Dio creatore. Noi lo chiamiamo il Dio di Gesù, anche per loro è un Dio creatore. L’armonia con la natura, è la stessa che viviamo noi. L’armonia con la gente, corrisponde all’amore per il prossimo. Sono cose che legano le religioni tradizionali e la religione cattolica. Noi ci troviamo bene con tutti, quando c’è una festa siamo accolti. Quando vado in un villaggio, a celebrare, all’acco- glienza ci sono tutti. Quando andiamo in chiesa, sono in molti, di altre religioni, a partecipare alla messa, alle conferenze, alla catechesi, agli incontri. Proprio perché c’è questa unità, che è una cosa molto bella». E la chiesa locale? «Le vocazioni in Madagascar sono tante, dal punto di vista maschile e anche femminile. Le suore hanno un grande sviluppo e vocazioni solide. Ab- biamo tante suore giovani, con molto entusiasmo, ma anche saggezza, ardore, nel mettere in pratica l’evangelizzazione con tutti gli aspetti sociali. Le diocesi del centro, degli altipiani, sono già solide e hanno tanti sacerdoti. Quelle delle coste, essendo i cristiani pochi, sono più deboli e c’è bisogno di un grande sostegno e di tanti missionari. Non è solo una questione di quanità, ma anche di essere una chiesa universale. In una diocesi ci sono malgasci e missionari di tante nazionalità diverse che arrivano da Francia, Italia, Polonia, Spagna, altri paesi euro- pei, ma anche dall’America Latina e iniziano a ve- nire anche dall’Africa. Una varietà che crea uno scambio di esperienze e dà testimonianza che l’es- sere insieme, in Gesù, è possibile. Inoltre i seminari sono pieni, e anche le chiese. Questo ci fa dire che la chiesa qui è molto viva e vi- vace. Durante il periodo della pandemia, la gente voleva pregare. Lo stato ha cercato di bloccare o ri- durre, ma poi era impossibile mettere delle bar- riere». Marco Bello La prima puntata sul Madagascar è stata pubblicata sul numero di MC giugno 2020. Incontro con monsignor Rosario Vella Religioni sorelle, chiese amiche © AfMC

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