Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2020

dive e Samoa di migliorare le proprie condizioni al punto da uscire dal gruppo dei paesi meno sviluppati e unirsi a quelli con un grado di sviluppo più elevato. L’Eif analizza la situazione zona per zona, e segnala per quanto riguarda il Pacifico che a compli- care le cose si è aggiunto anche il ciclone Harold. Un paese come Vuanatu, in cui il turismo rappre- senta un terzo del Pil, rischia di vedere la propria economia con- trarsi del 13,5 per cento. Quanto all’Africa, dove si trovano 33 dei 47 paesi presi in esame, il settore turistico e dei viaggi po- trebbe perdere almeno 50 mi- liardi di dollari e almeno due mi- lioni di posti di lavoro. La diminu- zione dei viaggi aerei, inoltre, ha avuto un impatto anche sull’e- sportazione di prodotti, come i fiori recisi, che dipendono dallo spazio destinato al trasporto merci sui voli passeggeri. Il Gambia, continua Eif, aveva perso di recente molti turisti a causa del fallimento del gruppo britannico Thomas Cook , mentre la Sierra Leone e l’Uganda sta- vano ancora affrontando le con- seguenze dell’ebola. L’arrivo della pandemia in questi paesi già in difficoltà ha aggravato le cose. Nel caso del Ruanda, dove il turi- smo - specialmente le attività le- gate al trekking e all’osserva- zione dei gorilla - rappresenta il 30 per cento dei ricavi delle esportazioni, il governo ha do- vuto includere la chiusura dei parchi nazionali @ fra le misure adottate lo scorso marzo per limi- tare la diffusione del virus. I par- chi hanno riaperto solo a metà giugno. PRIMA ADATTARSI E POI RIPARTIRE Aziende e operatori del settore turistico hanno dovuto immedia- tamente tentare di adattarsi alla nuova situazione e spesso lo hanno fatto riorientando su altri servizi le proprie competenze e attrezzature. In Gambia, ad esempio, l’ente na- zionale per il turismo ha collabo- rato con i gruppi di giovani che lavoravano come guide turistiche convertendoli in guide anti Covid e incaricandoli di percorrere i quartieri delle loro città per sensi- bilizzare i loro connazionali sui comportamenti da tenere per li- mitare la diffusione del conta- gio @ . A New York un’agenzia turistica gestita da un cittadino di origine cinese, Zhan Di, impegnata nel facilitare i viaggi dalla Cina agli Usa, ha utilizzato la propria pic- cola flotta di minibus turistici per il trasporto e la consegna dei prodotti venduti da Amazon @ . A Roma, Roberta d’Onofrio, che gestisce case vacanze attraverso la piattaforma Airbnb, ha propo- sto gli alloggi a persone in lavoro agile che avevano bisogno di un posto diverso sia dall’ufficio che dalla propria abitazione per lavo- rare durante i mesi delle restri- zioni @ . Queste sono alcune delle strate- gie che hanno aiutato gli opera- tori del settore turistico a tenersi a galla, ma ora si pone la neces- sità di immaginare nuove confi- gurazioni del modo di viaggiare e di alloggiare anche alla luce dei problemi causati dal turismo di massa che la pandemia ha messo in pausa ma che erano comunque lontani dall’essere ri- solti. SOLO DANNEGGIATI O ANCHE DANNEGGIATORI? Lo scorso maggio, riporta il gior- nalista Christopher de Bellaigue sul Guardian , la Unwto ha avver- tito che la crisi legata al coronavi- rus rischia di danneggiare il set- tore al punto che i progressi verso una maggior sostenibilità dei flussi turistici potrebbero non solo arrestarsi ma fare passi in- dietro. Dall’inizio della pandemia, ricorda il giornalista inglese, le compagnie aeree e quelle che vendono crociere hanno fatto una massiccia attività di lobbying chiedendo ai propri governi di cooperando 72 agosto-settembre 2020 MC In queste pagine: foto di Frank Wainaina dal parco Masai Mara in Kenya con sfondo del monte Kili manjaro e gara di fuoristrada vicino a Nairobi. *

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