Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2020

stata licenziata. Lavorando senza contratto purtroppo non ha nessun tipo di garanzia. Lo stato brasiliano ha stabilito di elargire 600 reais emergenziali per famiglie o persone in diffi- coltà. Una somma certo insuffi- ciente ma fortunatamente Lui- ziana è riuscita almeno a farsi assegnare questo sussidio. Non avendo un’assicurazione sanitaria buona, lei e il marito hanno dovuto pagare quasi tutto di tasca propria: le medi- cine per lei, il marito e i figli e poi le radiografie. Il tutto è ve- nuto a costare come la somma di due mesi di lavoro suoi e del marito. Ora sono fuori pericolo, ma Luiziana sente ancora nel suo corpo i postumi del virus e ha qualche problema a fare sforzi. CHIESE E FAMIGLIE Nella comunità di Che Guevara, le chiese evangeliche e pente- costali non hanno mai chiuso. Solo alcune di esse hanno ri- spettato il distanziamento so- ciale. La chiesa cattolica invece ha riaperto a inizio giugno, ma può ospitare solo il dieci per cento della capienza totale e ogni fedele deve presentarsi alle funzioni con la mascherina. La favela non poteva fermarsi, le persone più vulnerabili come gli anziani o quelle con problemi fi- sici hanno rispettato l’isola- mento, mentre tutti gli altri do- vevano in qualche modo por- tare a casa il pane o il riso. Oltretutto la maggior parte delle abitazioni sono dei veri e propri tuguri, dove le famiglie vivono ammassate in una o due stanze. Case fatiscenti fatte con foratini e cemento, sprovviste di into- naco. Nella comunità ogni abita- zione ha le grate in ferro anco- rate a porte e finestre. Se non prendono delle precauzioni, quel poco che uno ha, potrebbe sparire. La vita nella favela è poi resa più complicata, violenta e peri- colosa a causa della presenza di un gruppo di narcotrafficanti appartenenti al Commando Ver- mejo (organizzazione criminale nata nel 1979, ndr ). Sono loro che gestiscono ogni cosa. In queste situazioni estreme molti bambini si ritrovano a pas- sare gran parte del loro tempo in strada, giocando con gli aqui- loni o pescando nelle fogne che costeggiano le strade. Molti bambini della comunità vi- * BRASILE 60 agosto-settembre 2020 MC Il fenomeno delle favelas Non luoghi, mamodi di vivere L e favelas brasiliane sono famose in tutto il mondo. Alla mente vengono le im- magini di Rio de Janeiro dove grattaceli e favelas s’intrec- ciano in uno scenario suggestivo. Oggi, in realtà, le favelas in Bra- sile più che luoghi sono dei modi di vivere, tipici delle periferie o dei quartieri considerati malfa- mati e pericolosi. Le architetture cambiano a se- conda dei territori dove esse sor- gono. Nel cuore di Belém le fave- las che sorgono lungo il fiume sono una serie infinita di pala- fitte, mentre nella periferia sono case fatiscenti prive d’intonaco. A Rio de Janeiro hanno la struttura di enormi complessi abitativi am- massati uno su l’altro, mentre a Curitiba, nel Sud del Brasile, tro- viamo molto spesso baracche in legno e lamiera. Cambiano le ar- chitetture, ma le dinamiche in- terne rimangono le stesse. Per ogni governo le favelas rap- presentano un problema che an- drebbe risolto, ma la realtà da af- frontare è molto complessa. Le fa- velas sono i luoghi dove trova ri- fugio la parte più povera della po- polazione brasiliana. La maggior parte di questi complessi abitativi sono gestiti o dal narcotraffico o dalla milizia, anche se la stra- grande maggioranza delle per- sone che ci vivono lo fanno per lo più per pagare un’affitto non ec- cessivo. Ogni favela ha le sue regole. Al- cune sono chiuse, mentre altre aperte. Per alcune si possono ad- dirittura trovare dei tour turistici che permettono di visitarle. Spesso le favelas non hanno molti i servizi. Le reti fognarie sono quasi sempre assenti. L’a- buso edilizio è caratteristica strut- turale della favela e questo ha fatto sì che, negli ultimi decenni, alcune di esse diventassero vere e proprie città dentro la città. Gia.U Qui: Ruth è una ragazza, mamma di due bambini; il marito è in car cere. | A destra: tre fratelli costretti a dormire nello stesso letto; la ma dre è da sola a occuparsi dei figli. | In basso: due bambine sull’entrata della loro casa nella favela Che Guevara, periferia di Belém. *

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