Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2020

P iccola, la Bulgaria. Sul suo territorio, oggi solo una minima parte di quello che un tempo fu uno degli imperi più potenti d’Europa, vivono sette milioni di persone di cui meno dell’80% pos- sono considerarsi discendenti di quei proto bul- gari che, nel II secolo d.C., emigrarono dalla regione del Volga per innestarsi sulle popolazioni tracie già presenti sul territorio sin dal I millennio a.C.. Le montagne e le pianure bulgare erano il pas- saggio obbligato tra l’Europa centrale e l’Asia mi- nore e questa posizione geografica ha portato una varietà culturale e culinaria tra le più fertili e gustose in Europa. La chiesa ortodossa ha rivestito un ruolo decisivo nel modellare la società: poco dopo la conver- sione al cristianesimo, nel IX secolo d.C., il greco-bizantino Cirillo inventò in Moravia un nuovo alfabeto, il glagolitico. Dopo la sua morte, i seguaci del fratello Metodio, perseguitati dai Franchi, trovarono rifugio in Bulgaria dove San Clemente di Ocride trasformò il glagolitico nel- l’alfabeto cirillico tramandato sino ai nostri giorni. Fu quindi la Bulgaria, e non la Russia, come spesso di crede, la vera patria del cirillico, scrittura che oggi viene utilizzata in gran parte dei paesi slavi. Fu la Bulgaria la prima nazione ad adottare, nell’886, l’alfabeto cirillico. Nell’893 l’impero bulgaro abbandonò la lingua greca a fa- vore del bulgaro decretando la sua volontà di in- dipendenza non solo politica, ma culturale, dai bizantini. Nel 917 Simeone I, sconfiggendo Co- stantinopoli si fece incoronare zar (titolo slavo che sta per Cesare), trasformando la Bulgaria in uno dei più grandi imperi d’Europa. Nel 927, pochi mesi dopo la sua morte, la chiesa bulgara ottenne l’autocefalia da quella di Costantinopoli. L’ortodossia dell’esarcato di Sofia fu una delle ca- ratteristiche principali su cui si modellò la società della Bulgaria: né con Costantinopoli né con Roma, ma fieramente autonoma. Questa sorta di sovranità religiosa ha evitato alla Chiesa orto- dossa di Bulgaria i contrasti con Roma che invece caratterizzarono la storia della Chiesa greco orto- dossa. È questo uno dei motivi per cui i pope bulgari hanno un atteggiamento molto più aperto e ospitale rispetto a quelli greci nei con- fronti dei cattolici. Nelle chiese e nei monasteri della Bulgaria, un cattolico non sente quella osti- lità e quell’acredine che invece respira visitando i monasteri ortodossi greci o nella stessa basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Dalla dittatura di Živkov alla grande fuga Le ricchezze storiche sparse in Bulgaria sono im- mense e - forse sorprende saperlo - tutte ben te- nute: splendidi monasteri sperduti nelle valli, città medioevali come Veliko Tarnovo, moschee retaggio della dominazione ottomana (dal 1396 al 1878), musei che espongono elaborati oggetti traci d’oro cesellato, incomparabili icone vene- rate dai fedeli. Nel 2019 l’affascinante città di Plovdiv ha condiviso con Matera il titolo di «ca- pitale europea della cultura». Anche il periodo socialista, solitamente così parco di retaggi, qui ha tramandato i suoi lasciti: il museo dell’arte socialista di Sofia raccoglie sta- tue che altrimenti sarebbero andate perdute dalla furia distruttiva e vendicativa del nuovo corso democratico. Il 17 giugno 2011 gli abitanti di Sofia si sono divertiti o indignati, a seconda dell’orientamento politico e della visione storica, trovando il monumento all’Armata rossa sovie- tica rielaborato in loco nottetempo da un gruppo di giovani artisti appartenenti al movimento di Distruzione creativa. I soldati erano stati dipinti in modo da risultare vestiti con indumenti della cultura capitalista statunitense: McDonald, Santa Claus, Superman, Wonder Woman, Capital Ame- rica, The Mask, Wolverine, Robin e Joker. Nel paese si trovano ancora lasciti dell’architet- tura socialista, come il memoriale di Buzludzha o Bulgaria ed Europa 37 agosto-settembre 2020 LE RADICI STORICHE DELLA SITUAZIONE ATTUALE Un presente modellato sul passato Dopo 35 anni di governo comunista, dopo 13 anni nell’Unione europea, la Bulgaria rimane un paese nazionalista. Con politici inadeguati e corrotti. di PIERGIORGIO PESCALI

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=