Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2020

27 agosto-settembre 2020 MC Se il cambiamento parte dall’in- terno, il cambiamento esterno è più radicato. Le proposte che facciamo, se non partono dal profondo, rischiano di ridursi a elenchi di comportamenti e ri- schiano di portare al moralismo». A proposito di cambiamenti profondi, la Laudato si’ ne ha già prodotti secondo te? «Sì. A livello teologico e pasto- rale ad esempio. L’enciclica ci ha aiutati a capire che all’origine di tutto c’è il bene, non il male. Nella nostra visione tradizionale, tutto parte dal peccato originale, seguito dal processo di reden- zione. Scoprire, invece, che all’o- rigine di tutto c’è un bene, signi- fica scoprire che c’è un grande bene in ogni creatura. Nella prassi educativa, allora, si lavora per tirare fuori il bene che c’è. Nella parabola del figliol pro- digo, c’è un padre che non punta il dito, ma apre le braccia. Qui a lato e sotto: immagini di alcune iniziative del Movimento Gocce di Giustizia di Vicenza. Sotto a sinistra: Adriano Sella, promotore e coordinatore della Rete interdiocesana nuovi stili di vita. Copertina: l’opuscolo pubblicato dal Dicastero vaticano per il servizio dello sviluppo umano integrale, con l’elenco di tutte le iniziative per l’anno speciale e per gli anni a seguire. * * * stiano rispetto a quello laico? Per i cristiani c’è un primato della fede sull’etica, c’è un cambia- mento che parte dall’interno, da una conversione del cuore. L’enciclica lo sottolinea. Ri- prende la spiritualità dei profeti, quella del cuore nuovo, fino alla Pentecoste quando avviene il passaggio dal cenacolo all’u- scita. Il cambiamento parte da dentro, dalle cose che ti toccano profondamente. Pensiamo alla fi- gura evangelica di Zaccheo. Se noi lavoriamo con un metodo educativo repressivo, pensando che la paura (del castigo, dell’in- ferno) aiuti a cambiare, produ- ciamo un cambiamento superfi- ciale, che dura poco. Se invece facciamo emergere la bellezza, facendo capire quanto è bella la vita quando è piena di relazioni, quando ti gusti le cose belle, al- lora aiutiamo il cambiamento. La vita cristiana è bellezza. La sobrietà non è sacrificio, ma libe- razione. Non è austerità, priva- zione, ma liberazione da tutto quello che è inutile. Se mo- striamo una vita cristiana felice, allora la proposta viene accolta. Il Giubileo sulla misericordia e tutto quello che il papa sta fa- cendo, ci parlano di questo: Dio è amore. Su questo dobbiamo lavorare, e l’enciclica ci aiuta molto, ad esempio rivelandoci che il creato è la prima manife- stazione dell’amore del Padre. Ci eravamo dimenticati anche di questo! Nella Bibbia ci sono i li- bri sapienziali che lo dicono. I padri della chiesa hanno pas- saggi bellissimi. La Laudato si’ lo ha riproposto in modo forte. Se noi trasformiamo il creato in una pattumiera, come fanno i bambini a percepire l’amore del Padre? Dicono subito: “Che schifo questo mondo!”. Se in- vece si trovano davanti la grande bellezza, possono sen- tire la carezza di Dio. La cura del creato quindi non è solo una questione ambientale, socio-economica, politica, è an- che una questione teologica: ab- biamo a che fare con il dono di Dio. Se usiamo la creazione in una pattumiera, impediamo a Dio di manifestare il suo amore». MC A Laudato si’ | Nuovi stili di vita | Madre Terra | Poveri | Liberazione © Movimento Gocce di Giustizia

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