Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2020

21 agosto-settembre 2020 MC Le persone che partecipano agli incontri, sono una trentina in tutto. Alcune di loro saranno coinvolte attivamente nella ge- stione del forno, altre daranno il loro supporto alla progettazione di nuovi servizi per il paese: atti- vità agricole, la cura degli spazi del borgo, il supporto all’ammini- strazione per il mantenimento di servizi essenziali. Al centro, la promozione di un turismo sem- pre più orientato al rispetto del territorio e del suo tessuto so- ciale, capace di far riconoscere San Leo come un gioiello da vi- vere nel rispetto delle tradizioni e della cultura. SOLUZIONI DI SISTEMA Una crisi come quella del coro- navirus o, più in piccolo, come quella di San Leo e di altri borghi simili, sono crisi di sistema che ri- chiedono soluzioni di sistema, non iniziative prese a comparti- menti stagni. C’è bisogno di con- nettere tutti i bisogni e le oppor- tunità del territorio. Occorre riva- lutare i luoghi nei quali viviamo, e dare valore alla prossimità. Le persone che appartengono alle comunità, possono promuo- vere imprese che mettano al centro i bisogni Immagini del 1 agosto 2019, giorno di costituzione della Cooperativa di comunità Fer Menti Leontine. Sopra: Vittorio Giorgini, lo storico fornaio di San Leo, aiuta la nuova cooperativa con la sua esperienza. Sotto da sinistra: i membri della Cooperativa di comunità Fer Menti Leontine. | La vetrina del panificio. | Il volantino della cooperativa che durante le settimane di lock down ha offerto servizi di spesa e medicinali a domicilio. * * * di una famiglia giovane che non se ne vuole andare, e si adatta a fare la pendolare, perché una casa e un sogno rimangano ac- cesi la sera. Quella luce, quell’odore di ca- mino acceso, nelle sue parole, parlano del desiderio di una casa comune per tutti. ECONOMIA AFFETTIVA In occasione della nascita di Fer- menti Leontine, Andrea Zanzini, dell’associazione Figli del Mondo, racconta a «il Ponte»: «Una delle ferite più dolorose della comunità è stata la chiu- sura del forno [...]. Una volta compreso il legame affettivo con questa attività abbiamo proposto ai cittadini di costituire la coope- rativa di comunità partendo pro- prio dal [suo] recupero». Fin dall’inizio, nel progetto, è coinvolta la proprietà del vec- chio forno che decide di mettere a disposizione la propria espe- rienza, cioè quel valore aggiunto che è il «segreto» del pane di San Leo, oltre agli storici locali della bottega in affitto. La cooperativa, dalla sua costitu- zione, inizia un percorso di sco- perta, condivisione, formazione e costante lavoro. di ogni cittadino. Imprese che su- perino la distinzione tra profit, non profit, pubblico. Il modello della cooperativa di comunità può aiutare: un’economia civile radicata nel territorio e quindi conoscitrice profonda di bisogni e opportunità, un nuovo welfare, nuove forme di imprese multifun- zionali che possono adattarsi an- che a quartieri di grandi città. FENOMENO IN CRESCITA In Italia, dieci milioni di persone vivono in 5.683 comuni con meno di 5mila abitanti. Centri abitati spesso di dimensioni ri- dotte, in territori difficili da rag- giungere, disagiati e con scarsi collegamenti e infrastrutture. In questo contesto, il fenomeno della cooperazione di comunità è in crescita e si sta diffondendo in tutta Italia con più di cento esperienze, in risposta a sfide e difficoltà dei territori interni e montani, e la crisi da Covid-19 ci MC A Piccoli municipi | Beni comuni | Imprenditorialità | Economia sociale © Fer-Menti Leontine

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