Missioni Consolata - Dicembre 2019

14 MC DICEMBRE 2019 anni fa con l’idea di rimanere solo per una stagione, ha deciso di stabilirsi alle Svalbard e farne casa propria. Oggi lavora per Sval- bard Husky e tutti la conoscono come «la fiamma» per via dei suoi capelli rosso fuoco che spic- cano nel paesaggio bianco che ci circonda. Astrid insegna ai turisti come guidare una slitta trainata dai cani, e con loro raggiungere posti meravigliosi come la blue cave (una spettacolare grotta di ghiaccio azzurro che si confonde con il cielo). Mi racconta che qui non è così facile però trovare casa, soprattutto per le guide. I prezzi sono alti, le case poche e spesso le guide si ritrovano a con- dividere un piccolo appartamento in 3 o 4 persone. Questa, dice, è la parte più diffi- cile del vivere qui: non avere un posto proprio. Pyramiden C’è poi da raccontare di un altro luogo, ancora più isolato, Longyearbyen, ovvero Pyrami- den, un insediamento minerario russo semiabbandonato ormai dal 1998. Città fondata nel 1910 da mina- tori svedesi, venne venduta alla compagnia mineraria Russkij Gru- mant e in seguito, nel 1930, alla Arktikugol che tutt’ora ne è pro- prietaria pur rimanendo Pyrami- den terra norvegese. Insedia- mento costruito per ospitare circa mille persone, non solo mi- natori ma anche le loro famiglie e un ufficio del Kgb, era fornito di ogni comodità: una biblioteca, un ospedale, una scuola, ma anche un cinema e una piscina pubblica. L’erba che ricopre il suolo era stata importata dall’Ucraina al fine non solo di abbellire il luogo, ma anche e soprattutto di con- sentire la coltivazione di frutta e verdura. Doveva infatti fungere da città modello del perfetto co- munismo: l’insediamento mo- strava al mondo la grandezza dell’Unione Sovietica. Oggi in questo luogo a ridosso del ghiacciaio Nordenskjoldbree, dove comunicare è possibile solo grazie a telefoni satellitari o via radio, vivono undici persone fra cui un governatore: Petr Petro- vich. Qui il cibo viene portato tramite elicottero e paracadutato sulla comunità. La comunicazione con questa «porzione» delle Svalbard è possibile tramite motoslitta in inverno (con un viaggio di quasi un giorno) e tramite nave in estate. Ad oggi è possibile visitare Pyramiden con dei tour organiz- zati di qualche ora: si possono ve- dere gli edifici semi abbandonati e bere un caffè o una tipica grappa russa all’unico bar e hotel del luogo. In pochi si fermano per più di po- che ore nonostante l’hotel sia ac- cogliente: è un luogo remoto, dove la natura domina e dove è facile infatti sentirsi in sogge- zione. Eppure chi vive qui oggi, ha fatto questa scelta proprio per fuggire al «rumore» del mondo. Zheka, la guida che mi ha con- dotta in giro fra edifici abbando- nati e ghiacciai incontaminati, la- scia Pyramiden solo una volta l’anno per uno o due mesi. Mesi in cui si dedica alla sua grande passione: la musica. Organizza concerti, suona diversi strumenti e viaggia in giro per il mondo. Poi, torna nel suo angolo di paradiso, o almeno lui così lo definisce. C’è anche Barentsburg: l’altra «grande» città delle Svalbard. NORVEGIA

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